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‘Il moltiplicatore di Chiasso non va mitizzato’

Da aprile Luca Bacciarini (Plr) è capodicastero Finanze. Le sfide non mancano: il Municipio è al lavoro per contenere i costi e aumentare le entrate

Luca Bacciarini è in carica da aprile
(Ti-Press)
15 luglio 2024
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«In otto anni di Commissione della gestione ho sviluppato una mia idea e una mia linea di come mi piacerebbe venissero gestite le finanze comunali». Detto, fatto. Dopo essere stato eletto in Municipio lo scorso mese di aprile, Luca Bacciarini (Plr) è stato nominato capodicastero Finanze di Chiasso («è stata una scelta condivisa con il sindaco»). Un dicastero verso il quale, soprattutto negli ultimi anni, non sono mancate critiche e richieste di intervento per migliorare una situazione che, numeri alla mano, non appare molto rosea. Nell’ultima seduta di Consiglio comunale, per esempio, tutti i partiti hanno invitato il Municipio a effettuare un’analisi in merito all’urgenza e alle priorità di taluni investimenti e a una riduzione della spesa corrente in vista delle prossime sfide – immediate e future – che attendono la cittadina di confine. Abbiamo contattato Luca Bacciarini per capire come intende agire il Municipio.

Che situazione ha trovato?

Quella che in parte mi aspettavo e che tutti i partiti del Legislativo chiassese condividono: una situazione difficile e per la quale bisogna assolutamente implementare sin da subito diverse misure di contenimento dei costi e prevederne altre anche più ‘dolorose’, da dover eventualmente implementare in base allo sviluppo finanziario futuro.

Nell’ultima seduta di Legislativo, come succede ormai da diverso tempo, non sono mancate osservazioni critiche. Le stesse che esprimeva da commissario della Gestione. Che sensazione ha provato?

È stata una situazione curiosa e in parte divertente. In Gestione è da diversi anni che i vari partiti chiedono di implementare delle misure di risparmio e io ero tra quelli più critici a riguardo, è quindi chiaro che non posso aver cambiato idea nel giro di tre mesi. Si tratta ora di lavorare tutti assieme per identificare come e dove risparmiare da una parte e come incrementare l’entrate dall’altra. Bisogna essere consapevoli che è difficile ridurre la struttura dei costi nell’immediato: gli interventi di contenimento previsti sono infatti da attuare su un periodo di più anni.

Il nuovo Piano finanziario arriverà in autunno. Come vi state muovendo?

È un lavoro che richiederà tempo e impegno da parte di tutti. Vogliamo agire in modo coscienzioso e con un passo alla volta. Prevediamo più fasi. Nella prima abbiamo identificato alcune misure da implementare subito per cercare di cambiare la struttura dei costi comunali da una parte e incrementare le entrate dall’altra. Questi primi provvedimenti molto presumibilmente non saranno sufficienti a coprire le mancate entrate fiscali che avremo nei prossimi anni dovute alle varie riforme che entreranno in vigore, pertanto abbiamo già identificato ulteriori misure da eventualmente implementare.

In Consiglio comunale è stato detto che ai capiservizio verrà chiesto di essere proattivi. In cosa consistono queste richieste?

Le finanze sono di tutti. Il lavoro dei capiservizio è fondamentale per identificare dove realmente si può risparmiare o dove si possono incrementare le entrate. Abbiamo conferito loro alcuni compiti da svolgere in vista del Preventivo 2025. Il compito principale riguarda un’analisi di ottimizzazione delle risorse a loro disposizione.

Quali gli obiettivi del Preventivo 2025?

Contenere il più possibile le mancate entrate fiscali causate dalle riforme in atto. Come detto, il lavoro di contenimento dei costi è un progetto che verrà sviluppato su più anni, perciò per il 2025 l’obiettivo sarà quello di implementare le misure previste. Tuttavia sappiamo che per il 2025 le minori entrate eccederanno la riduzione dei costi pianificata.

Restando nel campo degli obiettivi, quello che sembra mettere tutti d’accordo a Chiasso è l’aggregazione. L’attuale situazione finanziaria di Chiasso potrà essere un ostacolo per convincere gli altri Comuni?

Assolutamente no. Potrà essere un ostacolo solo se si guarda al presente senza avere una reale e corretta visione futura sia sulle finanze di Chiasso sia sullo sviluppo che il basso Mendrisiotto potrà avere grazie alle aggregazioni. Chiasso attualmente ha un gettito fiscale pari a tutti gli altri Comuni con i quali ci si augura di aggregare ed è in costante aumento (dal 2020, post Covid, aumento medio annuale del 5%). Da considerare inoltre che attualmente Chiasso paga in modo sproporzionato e non corretto i servizi e le strutture di carattere regionale, cosa che sicuramente non accadrà più in futuro, aggregazione o no. Un dato che i più scettici sottolineano sempre è l’indebitamento del Comune che è aumentato sensibilmente negli ultimi 10 anni, questo è dovuto ai molti investimenti effettuati, soprattutto per il rinnovamento delle strutture comunali e riqualifiche stradali. Adesso che abbiamo rinnovato il nostro parco immobiliare si prevede un rallentamento degli investimenti. All’aggregazione ci presentiamo con edifici pubblici rinnovati e infrastrutture moderne ed efficienti. L’aggregazione sarà determinante per le scelte future del Comune, in base all’esito della votazione popolare si valuterà la futura gestione/offerta dei vari servizi comunali. Se non andasse a buon fine e i Comuni limitrofi non saranno interessati a un’equa ripartizione delle spese, non escludiamo che alcuni servizi potranno essere ridimensionati o dismessi. È importante risottolineare come la ripartizione attuale dei costi di gestione di alcuni servizi a carattere regionale sia sproporzionata a discapito dei contribuenti chiassesi. Anche per questo motivo lancio un appello volto a non mitizzare il moltiplicatore: la sua reale portata va valutata facendo un discorso a 360°, e non limitandosi alla mera percentuale attualmente applicata.

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