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Massimo Cerutti e legislativo, la fiducia s'incrina (ancora)

A Mendrisio Plr e AlternativA biasimano comportamento e ‘uscite’ del municipale a corollario delle nomine della società Teleriscaldamento

Collegialità e fiducia sono a rischio?
(Ti-Press)
1 luglio 2024
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La legislatura non è che alle battute iniziali. A Mendrisio, però, è bastata una seduta di Consiglio comunale (la prima operativa, il 24 giugno scorso) per minare la fiducia tra l’aula consiliare - o almeno una parte non trascurabile di essa - e il municipale Massimo Cerutti. Un ‘déja vu’ che, memori delle vicende legate alle Aziende industriali (e al trapasso delle reti Ail alla Città), non prelude certo a un clima di lavoro sereno. A inizio 2023 la frattura istituzionale aveva portato il Municipio a sospendere Cerutti dalla carica, allora, di capo dicastero Aim, e lo stesso politico locale a uscire dal Plr (per poi passare all'Udc). Oggi questo nuovo episodio alimenta perplessità e timori in particolare in alcuni gruppi. Tutto questa volta, come riferito nella cronaca consiliare, ruota attorno alla nomina di due delegati dell'Esecutivo al tavolo del Consiglio di amministrazione della Società Teleriscaldamento del Mendrisiotto. O meglio alle dichiarazioni, a latere, del municipale Udc-Udf - ora alla guida del dicastero Formazione e servizi di accudimento -, uno dei due nomi proposti dal Municipio stesso (con la capa dicastero Ambiente e servizi urbani Nora Jardini Croci Torti) e sconfessato poi dalla maggioranza del legislativo, che gli ha preferito un tecnico, il direttore delle Aim Gianpaolo Pontarolo.

Tema archiviato? Non proprio. Le affermazioni di Cerutti hanno lasciato il segno. A tal punto da far insorgere Plr e Alternativa. Entrambi i gruppi lunedì hanno, infatti, indirizzato a Municipio e presidente del Consiglio comunali (Davide Rossi del Centro) una lettera - a firmarla i rispettivi capigruppo Luca Pestelacci, al suo fianco il vice Vincenzo Crimaldi, e Jacopo Scacchi - nella quale si chiede in veste formale di "riportare comportamenti e affermazioni entro toni e confini condivisibili" e di "vigilare affinché episodi di questo genere non si ripetano", intervenendo "tempestivamente e con fermezza nel caso in cui si verificassero ulteriori derive".

Quelle ‘non troppo velate minacce’

Gli echi di quanto accaduto, insomma, non si sono spenti tanto velocemente. Nel suo scritto il Plr si dice, in effetti, sorpreso e "amareggiato", e conferma di non condividere comportamento ed esternazioni pubbliche di Cerutti, parlando di rapporto di fiducia "nuovamente compromesso". "Stigmatizziamo – ribadiscono i liberali radicali – le parole espresse a mezzo stampa, con le quali il municipale ipotizza che la sua mancata nomina potrebbe avere conseguenze negative sull’andamento della legislatura". Viste da Verdi e Sinistra si tratta addirittura di "non troppo velate minacce", ritenute "inaccettabili all’interno di un sistema democratico".

Per l'AlternativA non si può, quindi, che deplorare un agire considerato "inopportuno". La sera del Consiglio comunale, si esplicita nella missiva, il municipale "non solo ha cercato di eludere legittime e formalmente ineccepibili domande poste da alcuni consiglieri e si è permesso osservazioni su aspetti non inerenti all’attività politica di un nostro rappresentante, ma ha fornito informazioni false". E si spiega: "Anzitutto non corrisponde alla realtà dei fatti l’asserzione secondo cui, prima del voto, il municipale Cerutti abbia cercato di contattare telefonicamente un unico consigliere: solo nel nostro gruppo, ben tre rappresentanti sono stati insistentemente contattati. Abbiamo in seguito appreso, durante la seduta del Consiglio comunale, che anche esponenti di altri gruppi politici hanno ricevuto numerose telefonate nei giorni precedenti il voto". Di conseguenza si è di fronte a un atteggiamento "che rappresenta una mancanza di rispetto e un’offesa verso le più alte istituzioni democratiche della Città: il Consiglio comunale in primis, ma anche lo stesso Municipio".

Quattro richieste, ‘per evitare repliche’

Dall'Esecutivo, però, non giungono echi: il sindaco Samuele Cavadini, da noi raggiunto, al momento preferisce non commentare. Anche se c'è da immaginare che la tematica sia sul tavolo. Sta di fatto che il Plr ha messo nel piatto per l'autorità cittadina quatto richieste puntuali. Innanzitutto, il gruppo si appella a tutti i municipali, affinché si tenga "un comportamento consono alla carica e rispettoso delle idee e delle personalità dei presenti in Consiglio comunale". Poi si domanda che Cerutti si "attenga rigorosamente ai fatti e non alle opinioni, e che soprattutto non ometta informazioni utili ai presenti per prendere decisioni". E qui il riferimento non casuale è all'opera di ‘lobbing’ condotta prima del voto sulle nomine, "pressioni che il Legislativo non può accettare". Quindi si sollecita il Municipio ad accertarsi della "correttezza" delle informazioni fornite da Cerutti, "per evitare smentite da parte dei colleghi", come è successo, si ricorda, il 24 giugno. Infatti, "questi episodi sollevano molte perplessità e potrebbero minare la collegialità municipale, e quindi compromettere il lavoro dell’Esecutivo della Città". Infine, si chiede di verificare e segnalare "alle istanze preposte i comportamenti di municipali che possano rappresentare un conflitto d’interesse". Il richiamo neanche troppo criptico è alle attività "private e imprenditoriali dei singoli rappresentanti politici", che "non devono figurare in eventi pubblici comunali".

Lunedì abbiamo, dunque, cercato una reazione da parte del gruppo Udc-Udf e dello stesso Cerutti, ma non siamo riusciti a raggiungere né il presidente della sezione, Pierluigi Pasi (all'estero), né il municipale.

Gli altri gruppi: ‘Focalizziamoci sulle priorità’

E le altre forze politiche? Guardano con un certo distacco alla vicenda. In casa Lega-Indipendenti, Massimiliano Robbiani, ci fa sapere che «in questo momento il gruppo intende concentrarsi sulle priorità del Comune, piuttosto che sulla stupidità di qualche municipale. Nel caso non ci ritrarremo dal dire la nostra, di volta in volta, davanti all'aula del Consiglio comunale».

Sulla stessa lunghezza d'onda il Centro che, dal canto suo, per voce del capogruppo Gianluca Padlina il 24 giugno ha confermato il proprio appoggio alle due proposte formulate dal Municipio. Un sostegno a cui non hanno fatto seguito, a quanto pare, i numeri a fronte dei voti raccolti dalla candidatura avanzata dall'AlternativA, quella di Pontarolo appunto, passata al primo turno. Archiviata la ‘trattanda’, il Centro comunque guarda avanti e si tiene fuori dalla polemica. «Per la nostra Sezione – ci conferma la presidente Davina Fitas – la priorità è affrontare i problemi di Mendrisio e non dirimere gli strappi interni al Plr».

Dalla Lista civica non hanno seguito i corollari mediatici, ma il dibattito consiliare, richiama la capogruppo Antonia Bremer, è stato di «basso profilo». Ma ciò che più conta, aggiunge, «vi sono priorità politiche importanti a cui dedicarsi, come i Piani regolatori sovradimensionati, che favoriscono cementificazione e speculazione, beni culturali vandalizzati, protezione dell'ambiente e qualità di vita trascurati, previsioni di traffico con l'avvento della terza corsia sull'A2 e il raddoppio del Gottardo che fanno tremare i polsi. Ma sembra che per certi gruppi la precedenza sia sparare contro altri partiti e politici». La temperatura politica sta già salendo.

Il primo cittadino

Richiamo all'ordine

A riportare tutti con i piedi per terra, sempre lunedì, ci ha pensato il primo cittadino, Davide Rossi, uno dei destinatari delle missive di Plr e AlternativA. Il quale, a sua volta, ha imbucato una lettera all'indirizzo del Municipio e dei consiglieri comunali. Anzi, ha sentito "il dovere" di richiamare l'attenzione dell'aula consiliare. "Negli ultimi tempi – annota – ho notato con preoccupazione un aumento di comportamenti che non rispecchiano l'alto livello di rispetto e collaborazione che dovrebbero caratterizzare il nostro operato". A questo punto, va dritto al punto Rossi, servono tre cose: rispetto reciproco, ordine durate le sedute e rispetto scrupoloso del regolamento. Tre regole che chiedono "cortesia" verso municipali e consigliere e consiglieri comunali, comunque la si pensi. Perché "il dibattito politico deve essere sempre costruttivo e mai offensivo", mentre commenti o atteggiamenti fuori luogo "non sono tollerabili e danneggiano la qualità del nostro lavoro".

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