Il Consiglio comunale approva i conti 2023 chiusi con un disavanzo di 812mila franchi. Gettone a favore della Mesolcina
Un disavanzo di 812mila franchi e la richiesta di effettuare un'analisi in merito all'urgenza e alle priorità di taluni investimenti e a una riduzione della spesa corrente. Questi i concetti emersi nel rapporto della Commissione della Gestione e fatti propri dal Consiglio comunale di Chiasso che ha approvato all'unanimità i conti consuntivi 2023 e deciso di devolvere il gettone di presenta a sostegno della popolazione della Mesolcina.
Per Davide Rampoldi (Plr) ci sono ancora «nubi e ombre ma all’orizzonte, se non proprio un'alba radiosa, sembra almeno scorgersi un primo, pallido, raggio di sole». Il miglioramento di oltre mezzo milione di franchi rispetto al preventivo segna «un primo passo nella direzione di un'amministrazione che auspichiamo più oculata e performante, una base per ulteriori misure di ottimizzazione dei costi e incremento dei ricavi». Per il capogruppo del Plr «ora più che mai la strada intrapresa deve essere seguita e perseguita, ponendo attenzione ai cosi senza però distogliere l'interesse dai bisogni essenziali del comune e delle e dei chiassesi». Anche Amedeo Mapelli (Centro) si è affidato alla meteo, definendo il futuro finanziario di Chiasso «come in questi primi giorni d'estate: pochi raggi di sole e tante nubi». Tra dati certe e prospettive «in mezzo ci siete voi e ci siamo noi con delle decisioni da prendere in un contesto di difficile lettura». Citando la definizione di ‘contabilità della Treccani’, il capogruppo ha invitato a «non bistrattare la contabilità, ma usiamola come mezzo per comprendere il presente e per disegnare il nostro futuro: le entrate fiscali di Chiasso si situano su buoni livelli, quindi la logica impone di concentrarsi sulle uscite del Comune: le spese per beni e servizi possono sicuramente essere riviste e ridimensionate». Marco Ferrazzini (Us-I Verdi) è stato chiaro: «Inutile girare attorno al problema: attualmente le finanze di Chiasso sono molto preoccupanti, ma in considerazione delle future decisioni cantonali potrebbero diventare addirittura tragiche». Prendendo l'esempio del debito pubblico, «più che raddoppiato in quattro quadrienni» e oggi a 114 milioni, «senza la fusione saremo ai box con l'auto ferma e senza possibilità di investire. Ma ai comuni vicini diciamo che senza infrastrutture e servizi di Chiasso anche la loro vita sociale sarebbe negativamente diversa: quella che ci attende è quindi un'aggregazione che conviene a tutti». Da Claudio Schneeberger (Lega-Udc-Ind) è arrivato un invito al Municipio a «valutare seriamente le riflessioni, le proposte e richieste riportate nel dettagliato rapporto della Gestione, come per esempio la riforma fiscale, le convenzioni con i comuni limitrofi, le misure contenute nel Piano d'azione del contenimento del disavanzo del Comune». Auspicata anche una «collaborazione più ampia con la Commissione per perseguire una chiara strategia di contenimento delle spese» essendo «i prossimi anni decisivi per le finanze comunali».
Rispondendo agli interventi dei capigruppo, il sindaco Bruno Arrigoni ha ammesso che «ci sono stati troppi investimenti per la nostra situazione finanziaria: col senno di poi avremmo potuto posticipare qualche intervento. Dove possibile, le misure proposte saranno messe in pratica: il Municipio ha sempre preso sul serio le proposte della Commissione». Come per esempio la necessità di rivedere le convenzioni con i Comuni vicini. «È giusto chiedere il prezzo giusto o qualcosa di più. Ma a dieci minuti da una possibile aggregazione occorre valutare se sia una mossa corretta dal lato politico».