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Carne contrabbandata, ‘cifre basse rispetto a quella legale’

I 312 chili sequestrati a Chiasso erano destinati alla commercializzazione in un esercizio pubblico. Il proprietario rischia una multa salata

La merce sarà oggetto di accertamenti per verificare se è stata rispettata la catena del freddo
(Udsc)
20 giugno 2024
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«La carne intercettata era destinata alla commercializzazione: oltre all'aspetto fiscale, occorre considerare il rischio per la salute pubblica». Per questo motivo i 312 chili di salumeria non dichiarati intercettati dall'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc) lo scorso 11 giugno in entrata al valico autostradale di Chiasso sono stati sequestrati e verranno sottoposti agli accertamenti necessari per verificare che sia stata rispettata la catena del freddo. Quantitativi di questo genere non sono nuovi alle nostre frontiere. Abbiamo voluto fare il punto della situazione con Nadia Passalacqua, portavoce per la Svizzera italiana dell'Udsc. «A titolo generale – ci spiega – il contrabbando è l'introduzione illegale in Svizzera di merci non sdoganate e non tassate, provenienti dall'estero. Le cifre sono molto basse rispetto alla quantità di carne importata legalmente. Chi importa in Svizzera carne e preparazioni a base di carne (a eccezione della selvaggina) per uso privato può farlo fino a una quantità di un chilo al giorno senza dover pagare una tassa».

Più casi nel turismo dello shopping

La maggior parte dei casi di contrabbando, aggiunge la portavoce, «si riscontra nel settore del turismo dello shopping». Dal 2018 i casi di contrabbando alimentare non vengono più raccolti sistematicamente. In precedenza, l’Udsc ha sequestrato: 228 tonnellate di carne nel 2017; 202 tonnellate nel 2016 e 90 tonnellate nel 2015. Come anticipato, «le cifre sono molto basse rispetto alla quantità importata legalmente, che è stata di 123'724 tonnellate nel 2015; 113'023 tonnellate nel 2016 e 116'839 tonnellate nel 2017». Negli anni scorsi sul tema si era espresso anche il Consiglio federale. Sollecitato da un'interpellanza dell'Udc, nel 2017 aveva spiegato che “negli ultimi anni nel traffico turistico si è registrato un aumento del contrabbando di piccole quantità di carne. Da un lato tale aumento è direttamente collegato all'incremento del turismo degli acquisti nelle zone di confine (tasso di cambio franco/euro) e, dall'altro, alle limitazioni entrate in vigore nell'estate 2014 riguardanti le quantità di carne da importare. Negli ultimi anni si è registrata una leggera tendenza all'aumento di casi di contrabbando di carne, ma non si può tuttavia parlare di una crescita esponenziale”. Dal bilancio 2023 emerge inoltre che l'aumento dei prodotti a base di carne individuati «è dovuto essenzialmente a un approccio strategico dell'Udsc incentrato sui prodotti a base di carne e sulla sicurezza alimentare. In particolare – continua la portavoce – il forte aumento della quantità di carne individuata è dovuto anche ad alcuni casi di grandi dimensioni che hanno un impatto significativo sulle statistiche». Nel dicembre scorso, per esempio, a Brogeda erano stati fermati due minivan diretti in Germania con 270 chili di merce (tra cui 150 di prosciutti). Nelle statistiche del 2024, oltre al caso di Chiasso, compariranno anche i 200 chili di carne non dichiarati fermati nel canton Turgovia lo scorso 29 aprile.

Multa di alcune migliaia di franchi

Tornando al caso di Chiasso, martedì 11 giugno gli agenti in servizio al valico autostradale hanno fermato per un controllo, poco prima delle 8, un Suv con targhe svizzere proveniente dall'Italia. A bordo del veicolo c'erano quattro uomini, tra cui un ragazzo di 13 anni, di rientro da una vacanza in Italia. Nel baule dell'auto, in mezzo alle valigie, gli agenti hanno trovato 321 chili di salumeria, 10 litri di superalcolici e alimenti vari come carciofi e acciughe. Uno dei passeggeri ha in un secondo momento affermato che il carico era destinato al suo esercizio pubblico in Svizzera tedesca. «L’Udsc – aggiunge Nadia Passalacqua – effettua i suoi controlli doganali in tutti i tipi di traffico sulla base di un'analisi dei rischi e della situazione che viene elaborata, se necessario, in collaborazione con le nostre autorità partner nazionali ed estere». Quello che è ormai certo è che il proprietario dell'esercizio pubblico dovrà pagare una multa di alcune migliaia di franchi. «Oltre al pagamento posticipato dei tributi – puntualizza la portavoce – i contrabbandieri rischiano una multa che può arrivare fino al doppio dei tributi dovuti. Il contrabbando professionale, o per abitudine, è punito più duramente. In casi gravi può essere decisa una pena detentiva fino a un anno».

L'analisi del rischio

Con l'arrivo dell'estate e il conseguente aumento del volume del traffico, l'Udsc continuerà a essere presente «alla frontiera e nella zona di confine. Nell'ambito del suo mandato, effettuerà i suoi controlli sulla base dell’analisi del rischio». Il personale, sottolinea in conclusione Nadia Passalacqua, «non effettua controlli in modo sistematico, ma piuttosto quando e dove, in base a varie analisi, c'è il maggior rischio di possibili violazioni della legge e/o la maggiore prospettiva di successo delle ricerche». Informazioni sulle attività di controllo non vengono però fornite «per ragioni tattiche».

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