L’esemplare di 35 millimetri è tra i fossili più piccoli del suo genere. Il Marcopoloichthys mirigioliensis è un antenato di lucci e trote
L’esemplare recentemente scoperto sul Monte San Giorgio è tra i pesci fossili più piccoli di sempre. Un esemplare capace di raggiungere anche quelli che erano i mari asiatici. E il nome che porta, Marcopoloichthys mirigioliensis, è infatti legato a Marco Polo, il commerciante e viaggiatore veneziano più famoso della storia.
Dal punto di vista sistematico, il genere Marcopoloichthys è alla base dei moderni pesci ossei, che comprendono tra l’altro lucci e trote. La particolare struttura dell'apparato boccale, privo di denti, indica che si nutriva di plancton e che trasportava le prede aspirandole nella bocca. Pesci di questo genere sono stati scoperti in depositi coevi dei Grigioni, dell’Italia settentrionale e della Cina meridionale, ma tra tutti questi, quello ticinese, con i suoi 35 millimetri, è il più piccolo finora registrato.
Il ritrovamento avvenne già nel 1968 durante il più grande scavo paleontologico diretto dall'Università di Zurigo in località Mirigioli sul Monte San Giorgio. Per molto tempo, però, i fossili di pesci furono messi in ombra dagli spettacolari ritrovamenti di sauri marini provenienti dai depositi del Triassico medio sul San Giorgio. La situazione iniziò a cambiare alla fine del secolo scorso. Tuttavia, non tutti i reperti sono stati ancora analizzati e pubblicati. In futuro, spiega il Museo dei fossili in un comunicato, “è quindi lecito attendersi la descrizione di nuove specie”. I fossili descritti da Gloria Arratia dell’Università del Kansas, Toni Bürgin del Museo di Storia Naturale di San Gallo e Heinz Furrer dell’Istituto di Paleontologia dell’università di Zurigo, sono conservati in quest’ultimo istituto e sono disponibili per ulteriori ricerche.