Interpellanza al Municipio dopo la segnalazione di alcune candidate. Passa la linea della Gestione: il moltiplicatore scende di tre punti
Domande personali e private. È quanto si sarebbero sentite porre alcune candidate che di recente hanno sostenuto colloqui di lavoro con il Municipio di Vacallo. A sollevare il tema, con un'interpellanza presentata all'esecutivo, è stata la consigliera comunale Federica Peraboni Zanotta (Per Vacallo Il Centro&Indipendenti), informata da “diverse candidate”. Durante i colloqui alle candidate donne sarebbero state “rivolte domande di natura prevalentemente personale e privata, specie in relazione allo stato civile, al numero di figli, alla modalità di gestione degli stessi in caso di assunzione”.
Auspicando “una maggiore attenzione e sensibilità in futuro”, Peraboni Zanotta chiede al Municipio se è a conoscenza del “trattamento anticostituzionale e discriminatorio”, del “profondo disagio subito” e delle “possibili conseguenze giuridico-legali che la formulazione di domande di natura personale e privata alle candidate, ma anche ai candidati, durante i colloqui di lavoro, possono determinare, con aggravio per l'intera comunità”. Il Municipio risponderà all'interpellanza nel corso della prossima seduta di Consiglio comunale.
L'esponente di Per Vacallo ricorda che l'articolo 8, capoverso 3, della Costituzione federale sancisce che “uomo e donna hanno uguali diritti. La legge ne assicura l'uguaglianza, di diritto e di fatto, in particolare per quanto concerne la famiglia, l'istruzione e il lavoro. Uomo e donna hanno diritto a un salario uguale per un lavoro di uguale valore”. Questa disposizione, in vigore dal 1981 in Svizzera, “proibisce ogni forma di discriminazione basata sul genere”. Nel corso degli anni sono inoltre state adottate diverse misure legali che promuovono la parità.
Riunito in seduta ordinaria lunedì sera, il Consiglio comunale di Vacallo ha deciso che il moltiplicatore per il 2024 sarà all'84%. Con 19 voti favorevoli e un'astensione, il legislativo ha quindi scelto “il compromesso” proposto dalla Commissione della gestione, che nel suo rapporto ha proposto una riduzione di tre punti percentuali (dall'87 all'84%) invece dei due prospettati dal Municipio. Una soluzione che, come indicato nel citato rapporto, “permette di iniziare la nuova legislatura con il consenso di tutte le parti” e che, allo stesso tempo, consente “la celere partenza dei lavori, riservandosi di valutare, laddove i consuntivi delle prossime gestioni ne dessero l'opportunità, ulteriori ritocchi verso il basso”.