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Urban Art torna a settembre, tema: intergenerazionalità

Il Municipio conferma che la seconda edizione della manifestazione di street art ci sarà. Per la prima volta verranno coinvolti anche i giovani

Selezionato il Centro Giovani, simbolo di coesistenza tra generazioni
(Ti-Press)
12 giugno 2024
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Urban Art Chiasso ci sarà anche quest’anno e non senza novità. A confermarlo è il capodicastero Sport e tempo libero Davide Lurati, che si dice entusiasta di rilanciare la manifestazione che la scorsa estate ha letteralmente lasciato il segno nella cittadina. «La seconda edizione si farà come auspicato e si svolgerà a settembre con il tema intergenerazionalità, un aspetto a cui il Municipio presta molta attenzione». La novità «è che sarà data anche ai nostri giovani la possibilità di dipingere e creare». Se date, artisti ufficiali e dettagli sono ancora da definire, la materia prima è stata selezionata. «Si andranno a decorare due punti precisi della città: le facciate del Centro giovani nel quartiere Soldini, e il muro del campetto di basket in via Volta».

Uno spazio creativo condiviso

Il Centro giovani è stato scelto proprio perché rappresentativo di questa vicinanza tra giovani e anziani. Infatti, all’interno dell’edificio, dal 2017, ha sede anche l’Associazione ticinese terza età (Atte), un esempio «virtuoso di convivenza e collaborazione» tra generazioni anagraficamente agli antipodi. Dei murales, prosegue Lurati, «si occuperà un artista che ancora dobbiamo scegliere insieme ad Art trust con cui continuiamo a collaborare». Il secondo luogo a cui verrà dato un nuovo look è il muretto del campo da basket.

«L’idea di lasciare spazio anche ai giovani è nata grazie ai consiglieri comunali Kavashar Ratman e Yuri Bedulli (Us-I Verdi). Già in passato il Municipio aveva messo a disposizione delle pareti dove poter esercitare la street art. Ci è piaciuta molto come proposta e con la collega Francesca Cola Colombo, Kavashar e Bedulli abbiamo deciso di inserirla in questa seconda edizione». L’intenzione, spiega, «è di incaricare un altro artista di decorare una parte del muro e il resto metterlo a disposizione dei giovani affinché possano esprimersi creativamente e responsabilmente». Una volta stabilite alcune regole, i giovani potranno esercitarsi anche oltre il termine dell’evento. «La volontà è quella di unire la temporaneità della manifestazione a qualcosa di duraturo come la messa a disposizione del muretto».

Quattro artisti lo scorso anno più Banksy

Lo scorso anno, definito dallo stesso capodicastero “un successo che ha permesso di scrivere un pezzetto di storia”, a impugnare pennelli, colori e passione, sono stati quattro artisti. La crew Truly Design in vicolo dei Calvi ha dato vita a ‘Le grandi cicogne’, rappresentate in un momento di migrazione sul muro del parcheggio Gambrinus. A Mona Caron è toccata la parete della casa di riposo Tertianum Comacini, in via degli Albrici, sulla quale ora regna la sua ‘La bardana minore’. Ad arrampicarsi sui muri non solo la pianta selvatica simbolo di resilienza, ma anche ‘Roberto’, protagonista della terza opera murale di Sir Taky in via Odescalchi. L’ultima artista, Atentamente una Fresa, ha dipinto il murale surrealista pop ‘Ventanas abiertas’ (finestre aperte) sull’Acquedotto Pra’ Tiro. La performance di street art è stata inoltre accompagnata dalla mostra allo Spazio Officina ‘From tag to art: dai graffiti all’artivismo di Banksy… e oltre’, cocurata da Patrizia Cattaneo Moresi e Nicoletta Ossanna Cavadini.

«Siamo ancora nel pieno della fase organizzativa, in cui collaboriamo anche con i due consiglieri comunali per poter creare delle disposizioni per quanto riguarda i giovani. Per la fine dell’estate – conclude Lurati – potremo comunicare ufficialmente le date e le modalità di questa seconda edizione di Urban Art».

Cinema Teatro

‘Sia tutelato anche il murale di Basilico’

A Chiasso i fili con la storia si riallacciano. Infatti, le prime tracce di ‘muralismo’ risalgono agli anni Trenta del Novecento. Già in quell’epoca, la cittadina ospitava iniziative come ‘Muri ai pittori’ in cui veniva dato spazio alla creazione artistica nel contesto urbano. Ne è una prova il murale creato dal pittore Carlo Basilico nel 1936, che ancora oggi campeggia sulla torre scenica del Cinema Teatro. L’opera è oggi considerata uno degli esempi più datati di pittura murale sul territorio elvetico.

Motivo per il quale i cittadini ci tengono. Uno in particolare, attraverso un post in Facebook, sottolinea con dispiacere la mancata manutenzione dello storico murale. “Come mai – scrive – nonostante il restauro interno del Cinema Teatro e la volontà di valorizzare le parti storiche e culturali di Chiasso, la facciata non beneficia di un progetto di restauro e viene lasciata sbiadire anno dopo anno?”. Il sindaco Bruno Arrigoni, interpellato da ‘laRegione’, è a conoscenza della situazione. «Il Municipio è consapevole dello stato attuale dell’opera di Carlo Basilico. Un paio di anni fa – spiega – avevamo affrontato un preventivo di intervento. Attualmente però il Cinema Teatro è in discussione per essere sottoposto a tutela come bene culturale a livello cantonale. La decisione dovrebbe arrivare nei prossimi mesi. In assenza di tale decisione non si può intervenire in alcun modo sull’edificio». L’interesse di un mantenimento c’è in ogni caso. «Per noi – conclude Arrigoni – è un bene da proteggere, per cui non appena sarà evasa la questione è nostra intenzione intervenire per tutelarlo».

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