Con il risultato di 145 voti a 85, il socialista ha vinto il ballottaggio lanciato dallo sfidante Gianfranco Poli, già alla guida del paese per 23 anni
Sono 145 i voti che hanno permesso al sindaco ad interim Lucio Negri, del Gruppo socialista e Indipendenti di vincere il ballottaggio lanciato dallo sfidante Gianfranco Poli (Gpb Lista civica Progresso e solidarietà), già alla guida del paese per 23 anni (sino al 2021), che di voti ne ha ottenuti 85. Una sindacatura ‘rossa’ dunque per il Borgo lacustre, l’unico Comune al di sotto del ponte diga di Melide in cui mancava un sindaco all’appello. Alla prima tornata a dividere Negri e Poli c’erano 33 voti personali. «Mi auguravo che il risultato fosse riconfermato – spiega Negri a ‘laRegione’ –. Ed è andato al di là di quello del primo turno, perché lo scarto si è raddoppiato. Mi sembra un messaggio chiaro da parte della popolazione».
Non si dice invece sorpreso lo sfidante Poli: «È successo quello che avevo previsto – fa sapere a ‘laRegione’ –. Ho scelto di sfidare Lucio Negri al ballottaggio per provocazione, perché mi interessava dimostrare che in politica e tra i gruppi bisogna trovare degli accordi, non era la mia priorità diventare ancora sindaco». Per questo, aggiunge, «non intendo neanche litigare per avere un dicastero in particolare, non fa parte del mio Dna. Vedremo i risultati tra un po’ di anni, speriamo in meglio, ma ne dubito».
Per Negri, «il partito nella politica comunale conta fino a un certo punto. Credo che il fatto che io sia stato eletto al posto di Poli sia piuttosto dovuto a una questione generazionale. Poli è stato un buon sindaco per più di vent’anni e ora forse alla popolazione va bene avere un sindaco più vicino ai temi e ai cambiamenti che sono in atto nella società».
Uno dei principali obiettivi che seguono il ballottaggio, per il neoeletto sindaco, è proprio la volontà di riunificare il paese, ritrovare un’unità di intenti per portare avanti tutti quanti i progetti. «Oltre ai 145 voti a favore, vi sono 85 persone, una fetta importante della popolazione, che va convinta che questa nuova amministrazione comunale possa essere positiva per Brusino. Per questo deve esserci un’apertura al dialogo con le altre forze politiche. È vero che ora c’è una maggioranza relativa sia in Municipio che in Consiglio comunale, ma non possiamo decidere da soli. È fondamentale una collegialità all’interno dell’esecutivo ma anche nelle Commissioni e questa è ora una delle responsabilità del nostro gruppo».
A proposito di cambiamenti, a Negri è già venuta in mente una proposta per ‘rivoluzionare’ la distribuzione dei dicasteri. «In questo periodo stavo lavorando a una bozza per ridistribuire i dicasteri affinché tutti e cinque i municipali potessero averne di interessanti. Per questo vorrei che venissero ridimensionati in aree di competenza dove non ci sia il mega dicastero che ingloba tutto ma che ciascuno abbia un ruolo di ugual importanza».
Il voto del 14 aprile scorso, che ha mobilitato il 73 per cento dell'elettorato (domenica 19 maggio è stato il 71 per cento), ha ridisegnato il panorama politico del paese, vedendo socialisti e indipendenti guadagnare un seggio in Municipio – passando da uno a due – e la Lista civica perdere un rappresentate, scendendo, di converso, da 2 a 1. Completano oggi la compagine un municipale a testa per Partito liberale radicale e Indipendenti e Brusino 2000. Una ridistribuzione delle forze che si è rispecchiata pure nel nuovo Consiglio comunale con 7 esponenti per socialisti e indipendenti, 5 per Gpb e 4 ciascuno per Plr e Indipendenti e Brusino 2000. La prima seduta municipale è prevista per lunedì 27 maggio, dove verranno distribuiti i dicasteri e deciso a chi spetta la carica di vicesindaco.