Fugati, per ora, i timori dei genitori: il Cantone ha confermato la sezione. Ma i bambini diminuiscono
Tra i genitori dei piccoli alunni del Quartiere di Capolago qualche preoccupazione già iniziava a farsi largo. La sola idea che la sezione locale della scuola dell’infanzia possa chiudere, in effetti, qualche apprensione la dà. Così, quando alle voci si sono aggiunte le conferme da parte della Commissione di quartiere, il gruppo Lega e Indipendenti ha deciso di chiedere lumi direttamente al Municipio della città di Mendrisio. E il tema del futuro della sede scolastica, giovedì, è diventato oggetto di una interrogazione. Per ora, comunque, le famiglie possono tirare un sospiro di sollievo. È vero, la classe non è nutrita, ma a settembre riaprirà, come da programma.
La conferma ci arriva dalla direzione dell'Istituto scolastico comunale. Interpellata da laRegione, la condirettrice Chiara Ravasi rassicura, infatti, mamme e papà: per ora Capolago potrà contare sulla sua sede di scuola dell'infanzia. Pur sulla soglia della pensione, la docente è pronta ad accogliere in aula allieve e allievi per un altro anno. Ma soprattutto nelle scorse settimane, ci spiega la condirettrice, il Cantone ha dato il suo nullaosta, assicurando la presenza della sezione locale, a sostegno del quartiere e delle sue giovani famiglie. E ciò grazie all'iscrizione di 12-13 bambini, che permette di raggiungere la quota minima (di 13) prevista.
«Certo stiamo assistendo su tutto il territorio comunale e nel Sottoceneri a una diminuzione del numero di alunni: la tendenza è generale – ci spiega Chiara Ravasi –. Per contro non abbiamo problemi a reperire personale. In ogni caso a Mendrisio per l'anno scolastico 2024-2025 tutte le sezioni dell'Istituto sono state garantite. È chiaro, è possibile che le classi possano essere meno numerose che in passato». D'altro canto, l'Istituto della Città oggi conta 970 allievi e allieve in totale. «Cosa succederà nel settembre del 2025? Non lo possiamo sapere. Confidiamo che Capolago possa continuare a mantenere la sua sezione», conclude la condirettrice.
Per il momento, quindi, i timori e disagi evocati dall'interrogazione – come il trasporto degli scolari in un'altra sede o i servizi di accudimento – sono perlomeno rinviati.