I promotori della rinascita del complesso respingono al mittente le allusioni del ‘Mattino’. ‘La società di Balerna non ha niente a che vedere’
Il Centro Ovale avrà una seconda vita. I nuovi proprietari del complesso ellissoidale appaiono determinati a condurre in porto il loro progetto e a cambiare identità al singolare edificio alla porta sud di Chiasso, destinato a diventare un ‘tempio’ degli sport elettronici, tra videogiochi, simulatori e consolle. Come dire che non c’è nessuna nube all'orizzonte. Ad allungare, invece, delle ombre sull'operazione è stato un articolo del ‘Mattino’, nel quale si fa riferimento all'iscrizione nella ’Lista di allerta‘ della Finma, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, di una società di Balerna, la Illiar, che si rifà allo stesso imprenditore che di recente si è tuffato nel rilancio del Centro Ovale, depositando il gennaio scorso la domanda di costrizione preludio alla trasformazione dello stabile. Iscrizione di cui peraltro dal portale della Finma non emergono le ragioni.
Sta di fatto che la pubblicazione ha fatto saltare sulla sedia i promotori. Che tengono a sgombrare subito il campo: la società che ha ri-preso le redini dello spazio chiassese e la ditta di Balerna sono due entità distinte e separate. «Va chiarito, infatti, che il Centro Ovale è stato acquistato dalla Centro Ovale 1 Sa. La Illiar con il Centro Ovale e la società di riferimento (che non ha nessun tipo di problema) non c'entra nulla – scandisce l'avvocato Luca Loser, rappresentante legale dei titolari –. Il solo punto di contatto è che entrambe sono nell'orbita dell’imprenditore maggioritario a cui fanno capo».
Soffermandosi sulla Illiar, iscritta a Registro di commercio nel 2019, cosa c’è all'origine dell'annotazione nella Lista della Finma? «Questa società – ci spiega il legale – è nata con l'affermarsi delle criptovalute in un momento in cui si sapeva poco di questo mondo. L'intento era quello di realizzare dei contenitori per un insieme di computer programmati per la ricerca delle monete virtuali. Sistemi che l'azienda si prefiggeva di mettere sul mercato e affittare. Quest'ultima attività era pubblicizzata online e la Finma, a fronte di un settore non ancora regolato, l'ha segnalata a tutela del consumatore, non potendo escludere che includesse la vendita di servizi finanziari. Chiesta una serie di informazioni, che la società ha fornito, si è così dato seguito alla procedura di iscrizione. Questo anche se, nel frattempo, viste le difficoltà incontrate, si è interrotto tutto e non si è portato avanti lo scopo della società».
E d'altro canto, è proprio per evitare altri malintesi che l'imprenditore, ci fa sapere Loser, ha deciso di chiudere la Illiar e di metterla in liquidazione. «Abbiamo avviato anche l'iter per far cancellare l'iscrizione. Indipendentemente da come si possa vedere la questione autorizzativa per la locazione di questi contenitori, non è più attuale: è diversi anni che l'attività è cessata».
L'autorità comunale non era al corrente della cosa. «L'ho letto anch'io sul domenicale – ci conferma il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni –. In ogni caso occorre capire prima le ragioni di questa iscrizione, assieme. Ciò che posso dire è che l'ultimo contatto con i proprietari (e mi riferisco alla Centro Ovale 1 Sa) l'ho avuto alcuni giorni or sono; e mi hanno confermato il crescente interesse attorno al progetto da parte di aziende del settore, soprattutto all'estero. Realtà che sembrano essere entusiaste dell'idea. Peraltro, a inizio anno come Comune abbiamo rinnovato la convenzione che permette di destinare un piano del parcheggio coperto a uso pubblico, come concordato fin dalla nascita del Centro Ovale».
L'informazione della Finma modifica qualcosa nei rapporti del Comune con i promotori? «Alla prossima seduta – ci risponde Arrigoni – segnalerò l'articolo ai colleghi di Municipio. Ma non è una tematica sulla quale possiamo intervenire». Il Mattino chiama in causa il Comune. «Lo fa – chiarisce ancora il sindaco – dimenticandosi che si tratta di una iniziativa privata. Il Comune non è coinvolto direttamente. Certo, il Cento Ovale è un edificio simbolo di Chiasso che vorremmo veder rinascere».