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Si vara il masterplan: ‘fase uno’ la costruzione del liceo

Sul tavolo del Municipio di Mendrisio è giunto il primo progetto per il riassetto del comparto scolastico. Attese risposte sulla piscina coperta regionale

L’intero comparto è destinato a cambiare volto
(Ti-Press/Archivio)
23 aprile 2024
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Non è che la prima tessera del mosaico del comparto scolastico. Per Mendrisio, però, il progetto che apre la strada alla costruzione del nuovo Liceo cantonale sancisce, alfine, la posa della prima pietra di un masterplan che si prefigge di ridisegnare il volto di uno dei ‘cuori’ della didattica sul territorio comunale. Una realtà che, presa tutta intera, accompagna ragazzi e ragazze dalla scuola dell’infanzia alla formazione accademica. Il dossier, voluminoso, è approdato sul tavolo del Municipio della città nelle settimane scorse. In pubblicazione sino a giovedì, mette nero su bianco i piani che il Cantone ha per l’istituto, come detto la ‘fase uno’ di un intervento che di tappe ne prevede otto (almeno secondo le intenzioni dichiarate già nel 2015, come riferito anche dalla rivista ‘Memore’ nel giugno di quell’anno) e che mette le mani su un’area di circa 58mila metri quadrati. Area che comprende in sé diversi ordini di scuola, includendo pure le Medie – il cui stabile è un bene culturale di interesse locale e verrà conservato e ristrutturato – e il Centro professionale tecnico, senza trascurare le palestre e altre infrastrutture. Non a caso si parla di un “riassetto urbanistico ed edificatorio”, che prevede “sia il risanamento degli edifici esistenti, sia la sostituzione con nuove costruzioni, sia l’edificazione di nuovi spazi”. Nell’operazione da oltre un centinaio di milioni di franchi, la realizzazione del Liceo ne richiederà 48,2.

Occhi puntati anche sulla piscina

L’esecutivo mendrisiense, del resto, segue da tempo da vicino gli sviluppi di questo imponente progetto. Nell’opera di ridisegnare il comparto ci ha visto, infatti, la possibilità di inserire pure la piscina coperta regionale. Tema già messo sul tavolo del Cantone. E in effetti prima della fine della passata legislatura l’autorità comunale ha incontrato i rappresentanti della Sezione della logistica, al centro della riunione proprio l’aggiornamento del masterplan. Da quanto abbiamo appreso, prossimamente la Città riceverà le tanto attese risposte, per capire quale sarà il futuro di uno dei progetti ai quali non solo Mendrisio ma tutto il distretto guarda con tante aspettative. Da sciogliere ci sono ancora diversi punti interrogativi (non da ultimo quello finanziario), anche se la fattibilità tecnica dell’operazione sembra data.

Scuole nel parco

Nel frattempo, si procede un passo alla volta; e il primo porta, appunto, nella direzione del Liceo cantonale. Istituto che occuperà 3’500 metri quadri dell’area a disposizione. La nuova costruzione del Centro studi, situato tra l’asse stradale di via Pier Francesco Mola e via Agostino Maspoli, avrà un occhio di riguardo per la zona in cui si inserisce e per l’ambiente. Il progetto uscito vincitore dal bando di concorso, e firmato dal Consorzio Aetc/Cpz Architetti associati, darà, infatti, l’opportunità di “valorizzare il carattere di parco pubblico” – così viene percepito il sito –, che, come si rileva nella Relazione tecnica, avrà un carattere “sostenibile, ecologico e resiliente”. In buona sostanza, grazie a questo primo cantiere si vogliono gettare le basi per trasformare davvero il comparto.

Alberature e attenzione alla sostenibilità

L’orientamento, in effetti, è quello di creare un parco “articolato da camminamenti e spazi multifunzionali dedicati a usi differenti” e che costituisce “un ricco supporto per una molteplice fruizione del luogo”. Ecco che la presenza di alberature, di grande e media dimensione, lungo i percorsi e in relazione agli spazi d’entrata, assumerà un significato particolare, dando identità al comparto.

Tanto è vero che nella scelta delle specie arboree si è prestata attenzione “ai cambiamenti climatici, particolarmente accentuati nel Mendrisiotto”. Non solo, si è data la precedenza altresì a materiali locali (anche di riciclo) e conferito “un carattere low-tech” al fabbricato, mostrando agli stessi studenti “la sempre maggiore presenza della tecnologia negli edifici e la loro necessità per rispondere agli aspetti in termini di sviluppo sostenibile”.

La costruzione sarà prefabbricata

Una filosofia che ha guidato anche nel preferire quale tecnica costruttiva la prefabbricazione integrale, permettendo così di “ottimizzare i tempi di produzione e messa in opera”. Di fatto, si illustra sempre nella Relazione, “l’intera struttura prefabbricata è ottenuta per combinazione di un numero contenuto di tipologie di elementi, permettendo da un lato di soddisfare i complessi requisiti che un moderno edificio impone, dall’altro indubbiamente di risparmiare su tempi – si annunciano 30 mesi di cantiere – e costi della costruzione”. Ciò si riverbererà pure sull’uso razionale dell’energia, perlopiù rinnovabile – si prevede di allacciarsi alla futura rete di teleriscaldamento e di posare dei pannelli fotovoltaici sul tetto –, migliorando, si sottolinea, la qualità di vita e diminuendo il carico ambientale.

Optare per questa modalità costruttiva, darà “carattere architettonico” al complesso scolastico. La struttura poi, sarà in gran parte a vista, così come l’hanno immaginata i progettisti, definendo “una propria identità riconoscibile” e facendo capo all’elemento legno (certificato svizzero). Quanto alle facciate avranno un “disegno fine e sobrio”.

Uno stabile, due accessi

Avvicinando la lente ai piani, si nota che il fabbricato avrà due accessi: uno principale e uno secondario. Il primo avverrà, si illustra, tramite un camminamento pubblico che attraverserà l’intero comparto; da lì si svilupperà “una nuova piazza alberata rivolta alla generosa entrata coperta”. In altre parole, non si intende creare unicamente un luogo di passaggio, ma pure uno spazio in cui “fermarsi e incontrarsi”. Il secondo ingresso, definito da “una piazzetta tra la scuola media e il liceo”, consegnerà invece una entrata diretta da via Mola e dalle fermate dell’autobus.

Allo stesso modo, all’interno, ci si prefigge di realizzare un luogo “vivo, con strade, piazze e spazi per il riposo e lo studio, favorendo gli incontri, lo scambio didattico e umano in un contesto caloroso e conviviale”. Elementi caratterizzanti due patii, uno a nord sviluppato su quatto livelli, e uno più grande a sovrastare l’atrio principale. Quindi al piano terra si troverà la sala multiuso, che sarà affiancata dall’aula di musica: una soluzione che darà modo di utilizzare le sale anche al di fuori dell’orario scolastico.

Due ampie scale condurranno poi ai livelli superiori, dove verranno collocate le aule didattiche secondo una pianta disegnata intorno ai patii centrali “in modo radiante”. Ciò consentirà di godere di “tranquillità e vista aperta”, mentre la suddivisione per ambiti di insegnamento favorirà “un senso di appartenenza all’istituzione scolastica”. Infine, laboratori e aule scientifiche occuperanno l’ultimo piano.

Per fare posto al nuovo liceo, si dovranno usare le ruspe e demolire il deposito rifiuti posto all’ingresso dell’attuale istituto, le due pensiline adibite a bici e moto – che saranno sostituite da un’altra struttura –, il campetto utilizzato per il basket e lo skatepark e alcuni manufatti. Ma questo sarà solo l’inizio di una operazione che vedrà abbattere e ricostruire pure la Spai e realizzare un complesso per le palestre, nei piani originari cinque in tutto.