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A Mendrisio l'elettorato sceglie la continuità. La destra avanza

Riconfermato il sindacato di Cavadini (Plr). Entrano sia Lega che Udc-Udf. Centro e AlternativA tengono il seggio. Neoeletta Nora Jardini Croci Torti

Mendrisio riconferma il sindaco Samuele Cavadini
(Ti-Press/Francesca Agosta)
15 aprile 2024
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A prima vista c’è un che di ‘gattopardismo’ nel risultato che le urne hanno restituito a Mendrisio. Per dirla con Tomasi di Lampedusa, “tutto deve cambiare perché tutto resti come prima”. O quasi. In effetti, le incognite che hanno accompagnato questa campagna elettorale sino sulla soglia del voto sembravano presagire dei possibili stravolgimenti dentro Palazzo civico. Invece, alla fine, l’elettorato – in realtà poco più della metà degli aventi diritto – ha scelto di non cambiare. Riconfermando, in buona sostanza, le stesse persone al tavolo del Municipio, a cominciare dal sindaco. Samuele Cavadini (Plr) resta saldo al suo posto (con i suoi 4’452 voti), sebbene il suo partito ceda qualche punto. La vera novità, quindi, è rappresentata dall’ingresso di Nora Jardini Croci Torti (eletta con 1’340 voti), al suo debutto nella politica mendrisiense. Sarà lei, infatti, bellinzonese trapiantata a sud, a raccogliere un po’ a sorpresa (forse) il testimone di Françoise Gehring per l’AlternativA, consolidando la presenza di due donne nel ‘governo’ della Città (un risultato per nulla scontato).

A completare la compagine sono, per il Plr, Samuel Maffi (pure lui riconfermato), con 3’083 voti, Francesca Luisoni e Paolo Danielli, entrambi rieletti per il Centro (rispettivamente con 2’368 e 2’255 voti), Daniele Caverzasio per la Lega dei ticinesi-Indipendenti (con 1’749 voti) e Massimo Cerutti, che rientra in Municipio per Udc-Udf (con 1’291 voti), conquistando il suo secondo mandato dopo essere stato designato nel 2021 con il Plr. Restano fuori la Lista civica, che però bissa il suo risultato (al 3,1%), e Avanti con Ticino&Lavoro (al 1,92%)

È davvero rimasto, però, tutto così immobile? Non proprio. Per iniziare oggi al tavolo dell’Esecutivo cittadino ci sono cinque e non più quattro partiti, vista la separazione che si è consumata fra Lega e Udc-Udf. Un’area di destra che sembra aver ritrovato (nel caso della Lega) e trovato (nel caso dell’Udc-Udf) la sua base, compiendo un balzo in avanti: sommate le percentuali dei voti di lista delle due formazioni si raggiunge, infatti, il 23%, con la Lega al 12,10% e Udc-Udf al 10,90%; nel 2021, insieme, si erano assestate al 18%. A doversi interrogare, a questo punto, sono le altre forze presenti nel campo mendrisiense, arretrate, chi più chi meno, di qualche punto. A maggior ragione di fronte a un calo della partecipazione al voto di quasi 5 punti (con l’attuale 58,5%): per la prima volta il Comune è sceso sotto la soglia psicologica del 60%, pur restando la Città che ha saputo mobilitare di più la popolazione. Un flessione, comunque, che sembra aver favorito l’area di destra.

Plr, soddisfatto ma deluso

Nonostante il risultato, la delusione, oggi, domenica, al quartiere generale del Plr a Rancate, era palpabile. Nessun grido di giubilo ha accompagnato l’ufficializzazione dei risultati, arrivati a fine giornata, lasciando tutti in trepidazione per l’intero pomeriggio. I liberali radicali passano, a conti fatti, dal 35,7 al 31,74 per cento e non riescono centrare uno degli obiettivi dichiarati: tenersi il terzo seggio (andato all’Udc-Udf). «Quello espresso dalle urne è un ‘governo’ fotocopia – commenta a caldo Giovanni Poloni, presidente della sezione Plr –. Ma abbiamo riconfermato il sindacato, con la brillante elezione di Cavadini, e anche Maffi è andato molto bene, al pari di Marco Tela, ancora subentrante. Oggettivamente a questo punto il Municipio potrà dare una continuità al lavoro svolto: gli equilibri infatti rimangono invariati. Domani (lunedì) vedremo i risultati del Consiglio comunale». La riconferma di Cerutti, ma con la casacca Udc-Udf potrà cambiare le carte in tavola? «La sua elezione è frutto di una scelta democratica e va rispettata – ci risponde Poloni –. Il Municipio dovrà poi valutare al suo interno come ridistribuire i dicasteri con i nuovi equilibri. Ora è sta alle istituzioni continuare a lavorare con un clima positivo, nell’interesse dei cittadini».

Preso atto del responso di questa tornata elettorale, per Samuele Cavadini resta la soddisfazione del risultato personale. «Quello dato da elettrici ed elettori è un bel segno e fa piacere – ci dice il sindaco –. Sono anche contento di come si sia riconfermato il Municipio, spiace per il risultato del partito. Perché per poche schede, vedremo l’analisi dei dati, non abbiamo ripreso il terzo seggio. Questo lascia un po’ d’amarezza. Restiamo comunque il primo partito a Mendrisio; e questo è un altro segno di grande fiducia da parte dell’elettorato». La Città si ritrova al tavolo un ‘governo’ fotocopia. «Non cambiano gli equilibri politici anche se c’è un partito in più rappresentato nell’Esecutivo e un volto nuovo. Devo dire che è stato un apprezzamento per ciò che è stato fatto su importanti dossier. Adesso dobbiamo guardare oltre e impostare la prossima legislatura: abbiamo obiettivi ambiziosi da raggiungere».

Centro, auspicio confermato

Sin dalle prima battute il clima è rimasto positivo al quartiere generale del Centro, nel ‘cuore’ del Borgo. Una calma ripagata dal responso finale: due seggi confermati, così come gli uscenti, nonostante la flessione (da 25,9 a 24,39%). L’auspicio di Davina Fitas, candidata e presidente della sezione, si è avverato e la fiducia dichiara alle prime battute dello spoglio ben riposta. «Luisoni e Danielli hanno fatto un buon lavoro in questi tre anni», ribadisce la presidente.

AlternativA, dalla parte delle donne

Con Nora Jardini Croci Torti l’AlternativA ha mantenuto il suo seggio, pu passando dal 17,2% al 15,85%. Cosa significa per lei questa elezione? «È un grande onore. Riprendere poi il lavoro di Françoise Gehring è una bellissima cosa, visto il suo impegno su temi sui quali sono attiva da sempre, come le pari opportunità. Per me è una bella sfida». Quindi spera di poter ereditare il dicastero Socialità e Pari opportunità? «Ci terrei tanto. Ero attiva in quel dicastero e mi occupo da sempre di diritti delle donne. A questo proposito sono contenta che siano presenti ancora due donne nell’Esecutivo. Spiace per i centri in cui si è presa una rappresentanza femminile. Tema di cui si è parlato poco o nulla in questa campagna».

La Lega misura la sua base

L’attesa spasmodica che ha accompagnato il pomeriggio al ritrovo della Lega a Rancate si è sciolta nel responso finale e nella conferma del seggio, che si temeva fosse a rischio. «Sapevamo che era una corsa complicata, dopo 32 anni, essere da soli: era difficile capire quale base avevamo – riconosce Daniele Caverzasio –. Oggi non possiamo che essere soddisfatti: è stato un lavoro di squadra e sul piano dei voti personali mi pare un ottimo risultato. Adesso per riprendere il nostro slogan, meno parole e più fatti». Certo il risultato dell’area di destra era inaspettato. «C’è stata una avanzata, in effetti». Ora bisognerà, quindi, trovare un punto di equilibrio con Udc-Udf e il suo esponente Cerutti? «Per la prima volta il municipale Udc avrà il suo gruppo di riferimento. Inoltre, in Municpio entra una persona nuova. Cambieranno un po’ le dinamiche.Ci sarà da lavorare ma sono fiducioso. Mendrisio ha sempre dimostrato di avere un Esecutivo coeso e capace di lavorare sui temi indipendentemente dai partiti».

Udc-Udf riparte da Cerutti

Passando al quartiere generale Udc-Udf, la gioia per il risultato è palese. «Sono molto felice – ci dice Massimo Cerutti –, come nel 2021, alla mia prima volta in Municipio. E anche in questo caso è stato un risultato straordinario. Devo solo ringraziare gli elettori di tutti i Quartieri di Mendrisio. Ho fatto tre anni di apprendistato; ho superato tutti gli esami; questa era la prova finale e la popolazione mi ha dato grande fiducia». Temeva di non ripetere l’esito? «So ciò che ho fatto e le battaglie che ho dovuto combattere. Devo riconoscere, poi, il supporto ricevuto dall’Udc e dai suoi vertici. Oggi sono contento di far parte di questo gruppo politico». E da domani ci si rimette all’opera.