Giudizio ancora sospeso, e cambio di Magistratura, per il cittadino algerino che ha avuto un ruolo nell'abuso commesso sul Tilo tra Lugano e Chiasso
Sarà la Magistratura dei minorenni a giudicare il cittadino algerino accusato di aver fatto da palo nella violenza sessuale su una minorenne avvenuta l’ottobre scorso nel bagno di un Tilo che da Lugano stava circolando verso Chiasso. Dopo l’udienza dello scorso 12 marzo, la Corte delle Assise criminali presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti si è riunita nuovamente questa mattina, giovedì 28 marzo. «C'è ancora un ragionevole dubbio sulla maggiore età dell'imputato al momento dei fatti. Questa Corte non è quindi più competente a procedere», sono state le parole della giudice. L'incarto è trasmesso al Ministero pubblico per successiva trattazione da parte delle autorità competenti per i minorenni. Il processo è quindi stato nuovamente sospeso. Nei confronti dell'imputato è stata ordinata la carcerazione di sicurezza fino al 13 maggio.
Prima di arrivare alla conclusione della Corte, il dibattimento è ripreso da dove era stato sospeso, ovvero avere notizie certe sull’età dell’imputato. Non essendo stato possibile reperire documenti ufficiali su data e luogo di nascita, il giovane è stato sottoposto a una nuova perizia medica effettuata all'Istituto di medicina legale della Repubbica e Cantone Ticino. Nemmeno i risultati di questi nuovi accertamenti hanno dato risultati certi sulla sua età. Dagli stessi, ha illustrato la giudice, è emerso che l’imputato ha un’età media di 21,7 anni e un’età minima di 17,6 anni. «In base agli studi applicati, i medici dicono che è possibile che lei abbia meno di 18 anni. Mi dice finalmente – è stata la domanda della presidente all’imputato – la data in cui è nato?». La risposta è stata «25 novembre 2007», la stessa dichiarata nel corso della prima udienza.
L’8 ottobre dell’anno scorso il minorenne algerino ha avuto il ruolo del palo, insieme a una terza persona che non è stata identificata, mentre un suo connazionale – già condannato a un anno di carcere dalla Magistratura dei minorenni – ha abusato di una 15enne nel bagno del convoglio. Solo l’arrivo del treno alla stazione di Chiasso, così come descritto nell’atto d’accusa della procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis ha fatto desistere l’imputato dall’abusare a sua volta della giovane. Giovane che non era pienamente cosciente e che era stata notata dai due alla stazione di Lugano e importunata prima della violenza. L'uomo è difeso dall'avvocato Felice Dafond; l'accusatrice privata è rappresentata dall'avvocato Fiammetta Marcellini.