Da Sinistra si critica la scelta del Municipio di Breggia di riproporre un intervento sull'Istituto. ‘Così si manca di rispetto alla volontà popolare’
A meno di un anno e mezzo dalla bocciatura popolare calata sull'ampliamento del comparto scolastico a Lattecaldo, il Municipio di Breggia ha deciso di togliere dal cassetto il ‘dossier scuole’. Lo ha fatto mettendo sui banchi del Consiglio comunale una richiesta di credito - di poco meno di 92mila franchi -, ma soprattutto l'intenzione di dare forma e sostanza a uno studio di fattibilità. I punti evidenziati nel mandato assegnato ai progettisti che, a suo tempo, hanno firmato anche la proposta vincitrice del bando di concorso? Gli stessi al centro del dibattito che alla fine di ottobre del 2022 hanno portato al referendum. Infatti messaggio (il primo del 2024) e intendimenti non sono passati inosservati, a maggior ragione alla vigilia delle elezioni comunali di aprile. Tra i promotori della consultazione diretta vi è, infatti, chi è saltato sulla sedia e non ha nessuna idea di restare alla finestra. Tant’è che una manciata di giorni dopo la pubblicazione del documento, è stata imbucata una lettera all'indirizzo del Municipio, con copia alla Sezione enti locali.
Rolando Panzeri non ci sta. Quale consigliere comunale di Insieme a Sinistra - tra i fautori del referendum -, nonché membro della Commissione opere pubbliche, non ha digerito la mossa dell'Esecutivo. E ha messo nero su bianco la richiesta di "ritirare o modificare" il messaggio. Il nodo gordiano della questione? Il "rispetto del risultato della votazione", che ha visto la maggioranza dei cittadini di Breggia opporsi ai piani di riqualifica dell'Istituto scolastico comunale. «Mi chiedo – conferma interpellato da ‘laRegione’ – a cosa possa servire esercitare il diritto di esprimere il proprio parere in un referendum se poi, addirittura a livello comunale, questo parere viene ignorato o aggirato?».
Insomma, Panzeri non nega la possibilità, legge alla mano, di riproporre la tematica, ma qui, tiene a far notare, «è un fatto di correttezza ed etica». Quanto basta per interrogare l'Esecutivo (e gli Enti locali) sulle "attuali motivazioni che ri-portano a chinarsi su questo argomento". Anche perché, osserva ancora, "altre priorità ben più urgenti attendono da anni". Su un solo aspetto il consigliere comunale si trova a concordare con l'agire municipale: sul fatto che lo stabile scolastico, quanto a tetto, serramenti, impianto energetico, debba essere sistemato. Già solo questo intervento, richiama, non sarà "una passeggiata, considerate le attuali risorse finanziarie del Comune". Ergo, "fermiamoci lì".
Per dirla tutta, l’impressione del consigliere comunale della Sinistra è che attraverso questo nuovo studio di fattibilità si vogliano sdoganare (nuovamente) opere cassate dal voto popolare. Nel messaggio appena recapitato, spiega nella missiva, si trovano elementi ‘fotocopia’ ripresi dal vecchio incarto che apriva la strada a un investimento da 6,7 milioni di franchi. E il riferimento esplicito è al rifugio di Protezione civile - "la voce è uguale", all'epoca si prevedeva di realizzare 497 posti -, alla cucina e alla mensa. Riguardo a questi ultimi due aspetti, la documentazione dell'Esecutivo precisa che "l'idea di massima, ancora da sviluppare concretamente, ci porta ad affermare che si è orientati verso la realizzazione di una nuova struttura staccata dal centro scolastico attuale e che svolga, prima di una possibile riconversione, la funzione di aule sostitutive durante i lavori".
In seguito, si precisa, "la nuova cucina andrà a sostituire l'attuale esistente nel seminterrato della Casa comunale di Morbio Superiore e quella di Caneggio – le due sedi di materna distaccate, ndr –, garantendo comunque i pasti per le sezioni della scuola dell'infanzia", e proiettandosi verso la possibilità di organizzare i pasti per gli anziani di Breggia. Ecco che Panzeri in questo modo di agire ci legge una mancanza di dialogo e uno «scollamento tra l'autorità locale e i suoi cittadini». Il consigliere comunale, in ogni caso, adesso resta in attesa di una risposta.
Il confronto diretto poi lo si avrà nell'aula consiliare. Anche perché, a quanto pare, la tematica sta facendo discutere anche al tavolo della Commissone della gestione. E questo al di là degli obiettivi che si è prefissato l'Esecutivo. Attraverso lo studio di fattibilità, si conferma nel messaggio, si valuta di analizzare lo status energetico della sede scolastica, di soppesare gli aspetti tecnico-economici legati tanto alla costruzione del rifugio di Protezione civile che della cucina centralizzata, oltre a definire la gestione degli allievi durante il cantiere. Tutto ciò va di pari passo con l'allestimento di un masterplan dell'operazione quindi anche di uno scadenzario del progetto. Come detto la sensazione, però, è che non si siano fatti i conti con il proverbiale oste.