Due consiglieri di Morbio2030 interrogano il Municipio sulla riorganizzazione del servizio. Sullo sfondo la bocciatura dell'ecocentro
La popolazione di Morbio Inferiore un ecocentro non l'ha voluto. E nel maggio del 2022 lo ha fatto capire in modo chiaro, bocciando (con il 72 per cento) il progetto comunale. Le istituzioni locali, però, sono rimaste con un problema da risolvere, anzi due. Da una parte la necessità di riqualificare le piazze di raccolta, dall’altra l'esigenza di riorganizzare la gestione dei rifiuti. A quasi due anni di distanza a che punto è la situazione? Se lo chiedono due consiglieri comunali di Morbio2030, Dario Duranti ed Ermanno Canova, i quali oltre a sollecitare il Municipio hanno messo di recente sul tavolo una proposta. Anche perché oggi qualche problema da risolvere c’è, come mostra quanto accade a Pascurit e testimoniano, ricordano gli stessi due consiglieri, i filmati della videosorveglianza e "le molte infrazioni" sanzionate dall'Esecutivo. I depositi risultano, infatti, essere rumorosi, senza contare i cittadini che non rispettano gli orari, quindi l'ordinanza, e la presenza del vicinato. Aspetti già evidenziati da una precedente interrogazione interpartitica. E allora, si suggerisce, per quale motivo non pensare a posare dei contenitori interrati?
L'interrogativo è lanciato. E l’atto parlamentare è stato recapitato nelle scorse settimane al Municipio. L'autorità locale, richiamano in ingresso Duranti e Canova, "non ha finora indicato chiaramente quali saranno i prossimi passi per la gestione e la riorganizzazione delle piazze di raccolta, passi necessari anche solamente per la sostituzione dei cassonetti per i rifiuti solidi urbani, adattati provvisoriamente per la raccolta differenziata del ferro piccolo e dell’alluminio". Il tema, d'altro canto, è sentito a Morbio, dove in anticipo sui tempi si è pianificata pure la raccolta delle plastiche, ora divenuta obbligatoria.
Ecco che il gruppo Morbio2030 oggi è interessato a sapere se a livello municipale si sta valutando, appunto, il riassetto delle piazze di raccolta e con quali modalità e tempistiche. Tanto da chiedersi se prossimamente si andrà in Consiglio Comunale con un progetto e se si pensa di far capo a un finanziamento quadro per operare a tappe. Lo spirito dei due consiglieri comunali è, però, anche propositivo. E rilancia quello che è un po’ un ‘cavallo di battaglia’ del gruppo, ovvero la soluzione degli interrati; che peraltro, si fa memoria, era "già stata oggetto di studio da parte del Municipio e poi scartata in favore dell’ecocentro, che nel primo messaggio prevedeva l’abolizione delle piazze di raccolta". Adesso, si annota, è necessario rivederne la struttura.
Ora, comunque, a venire in aiuto degli enti locali c’è una pubblicazione di Cercle Bruit, associazione degli esperti cantonali per la riduzione del rumore. Documento al quale Duranti e Canova fanno rifermento e che indica i contenitori sotto terra come una "una buona soluzione per la diminuzione del rumore del getto della bottiglia", la cui caduta potrebbe anche essere rallentata con degli accorgimenti. E questo a maggior ragione se la piazze rifiuti sono posizionate nei pressi di abitazioni, come, si fa presente, si prevede di fare ai posteggi in Vignacampo e come è, di fatto, in vari punti del paese.
Gli esempi, del resto, nel cantone non mancano, dentro e fuori i confini del Distretto. "Molti Comuni ticinesi gestiscono la raccolta dei rifiuti con gli interrati e raccolgono i rifiuti solidi urbani, carta, vetro, alu+latta. Da ultimo Castel San Pietro ha presentato un messaggio per l’adozione di questa soluzione. I vantaggi di questi sistemi sono molteplici e la tecnica permette anche di risolvere alcuni problemi presenti a Pascurit". Caslano, si annota, ha adottato pure una tessera ricaricabile, una sorta di ’batch' che dà accesso agli interrati e dà modo di regolare gli orari, evitando, si sottolinea, anche il turismo del sacco.
In altre parole, rilanciano i due consiglieri comunali, gli aspetti positivi sono molteplici: dalle piazze più ordinate all'uso più razionale del territorio - "un interrato per i rifiuti da 5 metri cubi sostituisce 7 cassonetti" -, dalla riduzione dei rumori molesti alla declinazione per vari materiali riciclabili. L'elenco prospettato, insomma, è lungo. Non meno nutrita è, d'altra parte, la lista delle domande indirizzate all'Esecutivo. E in cima vi è la curiosità di sapere cosa ne pensa il Municipio dei cassonetti interrati e se sta valutando di adottarli sul territorio comunale. Duranti e Canova sondano poi l'autorità sulla possibile introduzione di una tessera di credito, utile, rammentano, anche per risolvere la problematica dei disagi e dei decibel di troppo. Alla lente altresì la gestione della raccolta della plastica tramite dei sacchi appositi. Per finire, il Municipio, si chiede, cosa pensa della possibilità di "organizzare le piazze in modo che offrano il medesimo servizio", a vantaggio di "una diminuzione del traffico" e sgravando in modo particolare le piazze di Vignacampo e Pascurit? E sul fronte dei costi, ha già immaginato come si compenserà la spesa per gli interrati con il minor lavoro della squadra esterna? Il dibattito è aperto.