Un gruppo di consiglieri del Plr di Mendrisio riapre il dossier: ‘A che punto è la variante di Piano regolatore?’
A Genestrerio se ne parla da oltre vent'anni. Ovvero da quando il Quartiere di Mendrisio era ancora un Comune autonomo. È da allora che la comunità locale attende di veder riqualificato un po’ del ‘cuore’ del paese. A tal punto che all'epoca – correva l'anno 2005 – il progetto tratteggiato per piazza Baraini era stato il solo a uscire indenne dalla prova referendum. E questo in un momento ‘storico’ in cui più di una proposta in più di un Comune del Distretto era stata bocciata dal voto popolare.
Da allora si sono messi a punto piani (particolareggiati) e varianti e si sono accantonati anche i fondi per concretizzare le opere necessarie. Tant’è che nel Piano finanziario ed economico della Città di Mendrisio 2020-2027, già approvato dal Consiglio comunale, si trovano iscritti crediti per un totale di 2 milioni e 400mila franchi. Fondi a cui attingere a partire dal 2024, quindi da quest'anno, e che nella graduatoria delle opere da realizzare segnalano una priorità di grado 3. Di fatto, però, la macchina non si è ancora messa in moto. E il Plr locale vorrebbe capire il perché. A riaprire il dossier davanti all'esecutivo è infatti un gruppo di consiglieri comunali – in testa Marco Tela, con lui Marcella Bianchi, Alberto Conconi, Dario Engeler, Tiziano Calderari e Vincenzo Crimaldi –, decisi appunto a chiedere al Municipio "a che punto è l’approvazione definitiva della variante del Piano particolareggiato di piazza Baraini".
Certo, mettere mano a quell'angolo del Quartiere significa, oggi come ieri, riorganizzare un comparto da cui passa una strada cantonale. Non a caso già nel 2018 – anno di presentazione del messaggio municipale, che richiamava l'ipotesi di una circonvallazione per aggirare il nucleo – si faceva riferimento a un iter “relativamente lungo”. Un paio di anni dopo, nel 2021, l'autorità cittadina, come si ricorda nell’interpellanza, prendeva atto della decisione del Consiglio di Stato, il quale aveva approvato la variante. In quel contesto l'esecutivo aveva confermato che la proposta comunale era stata ritenuta "adeguata alla situazione" grazie a un approccio orientato a "ridefinire le premesse pianificatorie per concretizzare un progetto di riqualifica di un’area particolarmente sensibile". E questo "mediante il ridisegno della piazza e anche dello spazio vuoto adiacente per favorire una visione unitaria dell’intervento".
Il Cantone aveva però posto l'autorità comunale anche di fronte a un nodo da sciogliere. Infatti, l'edificabilità dell'area non era stata promossa, "considerandola non sufficientemente adeguata al contesto tradizionale del nucleo". Morale: era stato decretato un vuoto pianificatorio e invitato il Municipio a formulare una nuova proposta. Va detto che la variante di Piano regolatore, una volta arrivata davanti al legislativo, nell'ottobre del 2019 aveva fatto discutere e diviso il dibattito commissionale. Sta di fatto che l'esecutivo dopo il parere cantonale ha dovuto rimettersi al lavoro per trovare una soluzione definitiva, paventando tempi non proprio brevi.
E adesso, chiedono i consiglieri comunali del Plr, "quali sono i passi che intende intraprendere il Municipio per realizzare nel più breve tempo possibile l’opera?". E guardando alle questioni finanziarie: la previsione d’investimento prospettata nel Piano delle opere e immaginata tra il 2024 e il 2027 verrà rispettata? In caso contrario, si domanda, "quale sarà il nuovo scadenzario?". La discussione, insomma, è ancora aperta.