Schierata la squadra per l'Esecutivo, in testa il municipale uscente Massimo Cerutti. Il seggio, un ‘obiettivo ragionevole’
L’Udc a Mendrisio ha tenuto la ‘suspense’ sino all’ultimo. Si sono dovute attendere, infatti, le 18 – termine ultimo ieri per il deposito delle liste per le Comunali di aprile – per conoscere le mosse, ma soprattutto nomi e volti, dei Democentristi. Rotto con la Lega, l’attesa e la curiosità, in effetti, crescevano, in particolare attorno alla lista per il Municipio. Una lista che ha confermato le ipotesi, prima su tutte la candidatura del municipale uscente Massimo Cerutti, e riservato qualche sorpresa. Rinsaldata in veste formale l’alleanza con l’Udf (Unione democratica federale), questa area di Destra si presenta al confronto politico e alla prova delle urne con una squadra completa per l’Esecutivo e 17 nominativi per il Consiglio comunale, tra cui spicca quello del presidente sezionale Pierluigi Pasi che, eletto in Gran consiglio, a questa tornata resta un po’ nelle ‘retrovie’ del Legislativo.
Tra ritorni e novità
Così accanto a Cerutti (Mendrisio), transfuga dal Plr, troviamo, nell’ordine, Orio Bianchi, anche lui un ex liberale radicale, già municipale ad Arzo e già consigliere comunale della Città, Francesco Danielli (Rancate) – nota a margine, fratello del municipale del centro Paolo Danielli –, Tiziano Pasta (Rancate), pure lui già tra i banchi del Legislativo mendrisiense nelle file di Lega-Udc-Udf, per l’Udf il consigliere comunale uscente Roberto Pellegrini e Gabriella Pogliani (Ligornetto), ed Emma Soldini (Ligornetto). Schierata la compagine, si sono voluti rappresentare, si annota, “le varie fasce d’età della popolazione e i diversi quartieri della Città”.
Diciassette, come detto, le candidate e i candidati per il Consiglio comunale (4 per Udf). Ovvero, Massimo Cerutti, Orio Bianchi, Francesco Danielli, Tiziano Pasta, Roberto Pellegrini, Gabriella Pogliani, Emma Soldini, Ingrid Baggerman Roncoroni, Antonella Bordogna, Paola Brambillasca, Graziano Giuseppe, Pietro Lazzaretti, Lorenzon Lucio, Pierluigi Pasi, Laura Paternoster Bozzone, Giorgio Riva e Francesco Roncoroni.
Per la prima volta l’Udc si presenta agli elettori con una sua lista in solitaria (con al fianco l’Udf), forte dei risultati di Cantonali e Federali: quali possibilità crede possa avere la vostra formazione alle Comunali?
L’Udc è il partito di centrodestra liberalconservatore. Liberale in economia, conservatore dei valori del sistema istituzionale svizzero e delle tradizioni. A Mendrisio rispecchia coerentemente ciò su scala comunale. È vero, l’elettorato ha premiato l’Udc alle ultime Elezioni cantonali e federali. Crediamo che farà altrettanto alle prossime Comunali di aprile. Abbiamo la possibilità di affermarci quale realtà partitica dopo anni di timide apparizioni nel Comune, per poterci confrontare democraticamente con altre visioni politiche.
Quali sono i vostri obiettivi?
Com’è per l’Udc cantonale, i nostri obiettivi sono piuttosto a lungo termine, non solo elettorali o per ottenere “cadreghe” nelle commissioni comunali o nei Consigli d’amministrazione di enti cantonali o regionali a tutti i costi e indipendentemente da capacità e competenze. Il nostro obiettivo dichiarato per le prossime Comunali è ottenere un numero di seggi in Consiglio comunale che sia rappresentativo e in linea con il risultato cantonale. Il secondo obiettivo è ottenere un seggio in Municipio: è ambizioso ma crediamo sia anche a portata di mano.
La Lega punta a riconfermare il seggio con Caverzasio. Crede che l’Udc possa riuscire a conquistare un seggio in Municipio? A danno di chi?
Sì, appunto crediamo sia un obiettivo ragionevole. Gli scenari sono più d’uno, ma ovviamente riguardano piuttosto l’area borghese. In definitiva, saranno le elettrici e gli elettori di centrodestra, liberalconservatori, a deciderlo, con un voto coerente. Ci appelliamo a loro, a chi ha votato Udc in aprile e novembre scorsi, a coloro che finora non hanno voluto fare il salto anche a livello comunale e dare la preferenza di scheda. Certamente, un seggio Udc in Municipio sarebbe rappresentativo dell’intera area di centrodestra liberalconservatrice.
Massimo Cerutti, lasciato il Plr, è entrato nell’Udc. Crede che il vostro elettorato si possa riconoscere in lui?
È un imprenditore, vicino alla gente della sua Città e alle tradizioni di Mendrisio; sa cosa significa fare quadrare i conti e cosa vuole dire utilizzare con raziocinio le risorse economiche. È un liberale e conservatore allo stesso tempo: liberale nell’approccio economico, conservatore delle tradizioni. Alle ultime federali, candidato al Consiglio nazionale, è stato premiato dall’elettorato Udc, ma non solo.
Qual è il vostro candidato di punta?
Offriamo alle elettrici e agli elettori la possibilità di votare per l’Esecutivo personalità di centrodestra con esperienze diversificate anche a livello professionale, tanto dell’Udc quanto della nostra alleata Udf. Abbiamo impiegati, studenti, imprenditori e attori dell’agricoltura. Due donne, cinque uomini. Nella nostra lista, tutte le candidate e tutti i candidati, alcuni con trascorsi di rilievo in altri partiti che oggi si ritrovano nelle idee dell’Udc, avranno lo stesso sostegno. Massimo Cerutti è un candidato uscente del Municipio.
Non pensa che la separazione dalla Lega possa mettere a rischio il seggio dell’area di Destra in Municipio?
Sono stato spettatore, fino a qualche anno fa, della logica “uniti si vince, separati si perde”, che ha sempre premiato esponenti della Lega. Io credo che l’elettorato, anzi che tutte le cittadine e tutti i cittadini di Mendrisio sappiano quanto sia importante avere in Municipio anche esponenti del centrodestra, per garantire l’equilibrio e per favorire il dibattito politico e il confronto delle idee e delle sensibilità anche nell’Esecutivo. A loro spetterà la scelta in aprile. Dunque, no; io non credo che la rappresentanza di area in Municipio sia a rischio. Dico questo anche sulla base dei numeri delle scorse elezioni.
La Lega nella sua conferenza stampa ha dato di fatto la responsabilità all’Udc di aver chiuso la porta a un’alleanza programmatica e di aver messo dei veti su talune candidature: lei cosa replica?
La verità è un’altra. Con la Lega ci siamo incontrati e abbiamo discusso di temi, sui quali convergiamo. Abbiamo però chiesto la garanzia di un rapporto personale fra candidati delle diverse componenti, perlomeno in campagna elettorale, entro i limiti del rispetto delle persone senza attacchi personali. Insomma, una campagna elettorale urbana. È l’unica condizione che abbiamo posto, che peraltro dovrebbe essere scontata fra “alleati”. La risposta è stata “no, nessuna garanzia”. Coerentemente, d’intesa con l’Udf con cui abbiamo condiviso quest’impostazione, abbiamo passato la mano. Se questo è chiudere la porta, allora sì l’abbiamo chiusa. Siamo un po’ rammaricati e ci chiediamo il perché di quel ‘no’ della Lega, a chi abbia potuto giovare e a chi beneficerà. Staremo a vedere nelle prossime settimane cosa accadrà e se avremo avuto ragione.
Nadir Sutter ha scelto di tornare sulla scena, ma con la Lega. E distingue tra ‘vecchia’ e ‘nuova’ Udc, rimproverando una mancanza di scambio di idee e di collaborazione. Lei cosa risponde?
Dopo anni di tergiversare, lo scorso anno è stata fondata la Sezione Udc di Mendrisio, strutturata, organizzata e indipendente. Il Signor Sutter ne è stato per breve tempo il vicepresidente. Non so a cosa alluda parlando di “vecchia e nuova Udc”. Forse, anche ora, il Signor Sutter si trova più a suo agio con altri e con altre modalità di lavoro. È vero, su alcuni temi lui ha avuto una posizione diversa, se non opposta, a quella ufficiale dell’Udc cittadina: su finanze comunali e sull’ultimo referendum, per esempio. Questo non è di per sé negativo. Internamente, discutiamo e spesso ci confrontiamo sui temi, avere posizioni diverse o sfumate è naturale. Ora si candida con un’altra lista. La sua ovviamente è una scelta da rispettare e anche coraggiosa, perché segna la sua estromissione dal Partito cantonale. A Mendrisio oggi c’è un’unica Udc, che va aldilà delle persone e dei suoi dirigenti.
Quali sono i temi prioritari oggi sul tavolo della Città?
Posso dirle quali lo sono per l’Udc: sopra tutti, le finanze comunali. Frenare l’aumento della spesa, razionalizzare le risorse e mantenere una fiscalità ragionevole e attrattiva. I risultati della gestione comunale degli ultimi due quadrienni sono deludenti. Avere finanze sane significa potere essere progettuali per una Città vivibile e attrattiva, anche dal profilo urbanistico e ambientale. Significa avere risorse per chi ha davvero bisogno. Si deve cominciare da lì, dalle finanze, non il contrario, e dalle spese.
Alle spalle una legislatura combattiva, la prima, sui banchi del Consiglio comunale, a Mendrisio la Lista civica per Mendrisio torna a riaffacciarsi sulla scena politica. E lo fa presentandosi tanto per il Municipio che per il legislativo. La missione? Continuare a tenere desta l’attenzione sul territorio e proporre quella che gli stessi esponenti della formazione – nata in occasione delle ultime Elezioni comunali – definiscono come una “opposizione costruttiva”. Una “voce fuori dal coro” che, si ribadisce in una nota, “si è distinta e che vuole distinguersi come una forza politica che guarda al di là degli schieramenti politico-partitici e della democrazia consociativa troppo incline alla sola spartizione del potere”.
Accanto alla salvaguardia “del patrimonio naturale, paesaggistico, storico e culturale della nostra regione”, la Lista civica intende, quindi, mettere l’attenzione sul “contenimento della spesa pubblica, per una gestione oculata degli investimenti, affinché i piani regolatori diventino strumenti di promozione della qualità di vita”. Senza trascurare l’esigenza di favorire “una gestione dell’amministrazione del Comune trasparente, un miglioramento della comunicazione tra le parti (cittadino-Comune-Cantone) con particolare attenzione al vero ascolto dei cittadini e ai problemi ancora non risolti prodotti dalle aggregazioni, nonché alle conseguenze pratiche di gestione dei quartieri”. Tra i punti programmatici figurano altresì “aspetti della socialità e della difesa del lavoro a livello locale che coinvolgono le fasce deboli e meno favorite e avrà un occhio di riguardo per il sostegno alla cultura, strumento fondamentale di civilizzazione”.
A farsi portavoce delle istanze della Lista civica e a candidarsi per l’Esecutivo sono Tiziano Fontana, consigliere comunale uscente, redattore e segretario di commissione del Gran Consiglio, Antonia Bremer, consigliera comunale uscente, designer, Luca Bontà, fisioterapista, Anastasia Gilardi, storica dell’arte e docente, Giovanni Mai, progettista di impianti energetici. A loro si aggiunge Daniela Stefanini, casalinga, per il Consiglio comunale.
Non poteva mancare Mendrisio, il più grande polo del Mendrisiotto, tra le ambizioni di Avanti con Ticino&Lavoro. Formazione che ha allargato le sue ambizioni e conferma la sua presenza non solo per il Consiglio comunale, come indicato in un primo tempo, ma pure per il Municipio. I candidati che si presenteranno per l’Esecutivo sono Paolo Hägler e Sara Simesuc. Per il Legislativo si candideranno Gioele Ceppi, Angelo Gargioni, Igor Medici e i due candidati per il Municipio.