Il 69enne, tra il 2009 e il 2017, aveva truffato assicurazioni segnalando falsi sinistri, per oltre 1,2 milioni di franchi
Tornano in aula le truffe dei garage, il caso che ha visto coinvolti diversi carrozzieri del Mendrisiotto, che per anni hanno truffato le assicurazioni denunciando falsi sinistri per arricchirsi intascando gli indennizzi. L'imputato del processo svoltosi oggi, lunedì, davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio (in Lugano), è un 69enne, che tra il 2009 e il 2017 – quando era titolare di un noto garage di Mendrisio – ha incassato dalle assicurazioni una cifra superiore ai 1,2 milioni di franchi. Più precisamente, l'uomo ha richiesto per ben 51 volte dei risarcimenti per danni totali, e 35 volte per falsi danni da grandine. I danni ai veicoli che venivano mostrati ai periti assicurativi, erano solitamente creati ad arte in correità con terze persone. Davanti alla Corte presieduta dal giudice Amos Pagnamenta l'uomo, difeso dall'avvocato Stefano Ferrari, ha riconosciuto tutti i fatti e il dibattimento si è svolto secondo la formula del rito abbreviato.
«Non è facile da spiegare perché ho fatto quel che ho fatto – ha detto l'imputato –. Era una mezza prassi, che si faceva per aiutare l'uno o l'altro». «Ma lo faceva soprattutto per aiutare se stesso» lo ha incalzato Pagnamenta. Il 69enne è stato dunque riconosciuto colpevole di truffa per mestiere, in parte tentata, e ripetuto danneggiamento aggravato, e condannato a una pena detentiva di 3 anni. La pena è parzialmente sospesa, in ragione di 30 mesi, per un periodo di prova di due anni. I sei mesi rimanenti sono di fatto già stati scontati in carcerazione preventiva nel 2017. Riguardo al tenore della pena, il procuratore pubblico Andrea Maria Balerna ha fatto notare come essa sarebbe stata più alta se non fosse per l'attenuante, costituita dal fatto che nel frattempo il 69enne ha già provveduto a risarcire interamente le compagnie assicurative.