A caratterizzare il lavoro c'è un tornio in fossa, unicum a Sud delle Alpi, che permette una riduzione dei tempi di sosta di locomotive e carri merci
Un'innovativa e importante realtà tanto per il settore del traffico merci quanto per quello dei treni viaggiatori è di nuovo operativa a Chiasso. Un anno e mezzo di lavori e un investimento di oltre 12 milioni di franchi hanno restituito alla cittadina di confine una nuova officina Ffs Cargo con un tornio in fossa, un unicum a Sud delle Alpi. I lavori in via Rampa 14 inizieranno ufficialmente lunedì 6 novembre. Oggi, venerdì, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dello stabile alla presenza dei responsabili di Ffs Cargo, delle autorità politiche, clienti e partner della manutenzione e membri del personale delle Divisioni Ffs che hanno preso parte al progetto.
Chiasso è una delle quattro località dove Ffs Cargo garantirà la manutenzione delle locomotive e dei carri merci di proprietà delle Ffs e di clienti. Il delegato Regione Sud Marcelino Mantilla non ha nascosto la sua soddisfazione. «La decisione di creare questa nuova officina non era per niente scontata – ha detto nel corso dell'inaugurazione, salutata con la simbolica consegna delle chiavi e con un gioco di luci pirotecnico –. Mi ricordo che qualche anno fa con i colleghi e i dirigenti locali si discuteva sugli scenari, senza sapere se ci sarebbe stato un futuro e convocando qualche volta i colleghi della sede centrale per cercare di far capire loro l'importanza di avere una simile officina sul confine italo-svizzero». La presenza in una zona strategica «significa anche la possibilità di avere tanti posti di lavoro di una certa qualità che creano benessere». Nella nuova officina di Chiasso lavoreranno circa 30 persone: 20 nella manutenzione di carri merci, 8 nella riprofilatura e 3 nella tecnica e nell’amministrazione. Considerando anche l’officina di manutenzione delle locomotive, nell’impianto di servizio di Chiasso lavoreranno quindi 50 collaboratrici e collaboratori. Mentre il nuovo personale del team di riprofilatura viene formato per i futuri compiti da svolgere sulla nuova linea di produzione e sui macchinari all’avanguardia, iniziano gli interventi di manutenzione dei carri merci sui tre binari con nuove fosse d’ispezione e moderni sistemi di sollevamento e gru.
Jasmin Bigdon, membro della Direzione di Ffs Cargo e responsabile Asset Management, ha sottolineato l’importanza dell'officina per la manutenzione delle locomotive e dei carri merci a Sud delle Alpi. «Con l’ampliamento del deposito per carri merci e il nuovo tornio in fossa, a Chiasso rafforziamo le nostre prestazioni di manutenzione per locomotive e carri merci. Questo ci permetterà di accelerare ulteriormente gli interventi e di ridurre i tempi di sosta non solo per i veicoli delle Ffs, ma anche per la clientela che si affida ai nostri servizi di manutenzione lungo l’asse di transito».
L'edificio occupa una superficie totale di duemila metri quadrati ed è stato edificato al posto del precedente capannone, che dopo 60 anni di servizio non era più in grado di rispondere alle attuali esigenze. Le caratteristiche principali dell’edificio precedente sono state comunque conservate e reinterpretate in chiave contemporanea. I moderni e ampi frontali in vetro, una raffinata struttura del tetto e la disposizione ottimale degli spazi garantiscono un ambiente di lavoro accogliente e sicuro che gode di molta luce naturale. Thomas Bosshard, responsabile manutenzione Ffs Cargo, ha spiegato che «abbiamo un quarto binario per la linea di profilatura e un portfolio molto più grande per la manutenzione di carri e locomotive». Il punto forte è «il tornio in fossa: una macchina molto potente che nella versione tandem può tornire contemporaneamente due assi oppure un carrello intero che sarà usato per locomotive e, cosa nuova, anche per carri e per treni». Grazie alla gestione efficiente di tutte le fasi di lavoro in un’unica sede e al rientro in servizio dei veicoli direttamente dopo la riprofilatura, i tempi di lavorazione per le locomotive di Ffs Cargo possono essere ridotti fino a un terzo, a tutto vantaggio della disponibilità.
Abbiamo avuto la possibilità di visita la nuova officina e di capire come funziona il tornio in fossa. Sui primi tre binari viene effettuata la manutenzione dei carri merci. Il terzo è stato rifatto ed è diventato livellato di misura visto che verrà effettuata la tornitura dei Tilo (per garantire che i predellini siano all'altezza giusta dei marciapiedi per disabili e carrozzine). Il tornio è posizionato nella fossa del quarto binario. «È un torchio tandem perché può fare la profilatura, quindi la tornitura, di due assali contemporaneamente – ci spiega la nostra guida Marco Gozzoli –. Tornisce quattro ruote: da questa parte c’è un assale del vagone. Dall'altra parte c’è un altro operatore con una funzione simile, a specchio, che fa le altre due. Facciamo quindi quattro ruote alla volta». Ci vengono indicate due ‘torrette’ gialle, «i coltelli che vanno a incidere il metallo e fanno il profilo. È una macchina a controllo numerico: c'è un computer che la gestisce e che fa il profilo. Quasi tutti i treni hanno dei profili particolari e ogni fabbricante ne dà uno ideale per la sua locomotiva». A livello di tempistica, «calcoliamo due ore tra portare il veicolo all'interno, metterlo sul tornio, fare 20 minuti circa di tornitura e ripassare l'altro asse. In quattro ore facciamo una locomotiva di quattro assi». Il tornio fa una prima misura, poi propone le misure da tornitura e ne fa una seconda per vedere se corrisponde. «Si tratta di una misura che va a protocollo e viene registrata nei sistemi informatici: ogni ruota ha uno storico di vita». La tornitura «viene fatta a secco, quindi senza acqua di raffreddamento: per questo abbiamo degli aspiratori di fumo con un filtro per eliminare le polveri: l'aria ‘pulita’ viene poi espulsa all'esterno».
La nuova officina è stata ovviamente accolta con entusiasmo anche dal Municipio cittadino. «Quello tra Chiasso e la Ferrovia è un connubio molto forte, quasi come tra marito e moglie – sono state le parole del sindaco Bruno Arrigoni –. L'anno prossimo la stazione internazionale festeggia 150 anni. In questi anni il trend della stazione ha seguito quello della nostra cittadina: euforia, grandi numeri, posti di lavoro». In seguito «qualcosa è cambiato: è subentrata una crisi e in pochi anni siamo passati dall'euforia alla disperazione (con diminuzione dei posti di lavoro, centralizzazioni, digitalizzazioni, cambiamenti legislativi) da ambedue le parti». Fino ad arrivare a oggi con «un cambiamento di visione che fa ben sperare: ci sono nuove attività economiche sulla piazza, nuovi investimenti da parte dell'economica privata da una parte e da parte della Ferrovia dall'altra». Guardando al futuro «i temi aperti e dibattuti sono parecchi». Arrigoni ha citato il tracciato AlpTransit a sud di Lugano e le fermate degli InterCity. «Speriamo che l'inaugurazione dell'officina possa essere il primo tassello per portare nuova linfa a tutto il comparto ferroviario e di riflesso a tutto il Basso Mendrisiotto».