Ragazze e ragazzi prendono possesso, in veste ufficiale, del nuovo Centro. L'animatrice Giulia Favilla: ‘Adesso tocca a noi dare loro fiducia’
Ragazze e ragazzi ci hanno proprio tenuto a colorare di persona quella che, oggi a Stabio, è la loro nuova ‘casa’. Palloncini e stelle filanti non potevano certo mancare al varo di uno spazio conquistato tanto a fatica. Dopo dieci anni trascorsi in un container in ‘periferia’, adesso i giovani possono contare su quattro mura vere e soprattutto nel centro del paese, lì in via Giulia. Quel ‘cuore’ dove tutto è cominciato, nel 2004. Quindi ora questi duecento metri quadrati, ricavati dall'ex ufficio postale con l'accordo del proprietario, hanno tutta l'intenzione di tenerseli cari. Non a caso anche nel giorno dell'inaugurazione, sabato, c'era una piccola folla. La festa non ha distolto, però, dal tirare due tiri di biliardo, misurarsi a ping pong o sfidarsi a calcetto. Passatempi che non passano di moda, nemmeno tra i nativi digitali. Si capisce bene, del resto, che questo Centro è più di un luogo di incontro e gioco.
In questi mesi lo ha potuto toccare con mano Giulia Favilla, la nuova animatrice dello Spazio giovani. Aperte le porte, in media, i frequentatori sono una decina al giorno, tra i 12 e i 18 anni. Anche se, ci spiega, la fascia più rappresentata è quella tra i 13 e i 16 anni. Adolescenti che aspettano solo di cogliere le opportunità offerte: lo stesso progetto Midnight vede un centinaio di presenze per serata. Tutti numeri che la dicono lunga sulla necessità di aggregazione dei giovani.
Sin qui, chiediamo a Giulia Favilla, che esperienza è stata? «L'opportunità di proporre idee e attività entusiasma molto ragazze e ragazzi. Questo ci dà modo anche di conoscerci meglio. Ad esempio – chiarisce l'animatrice –, ho un gruppo con il quale non faccio delle iniziative particolari se non conversazione. Sono giovani di 16, 17 anni che iniziano a farsi delle domande esistenziali, sulla società, e quindi passano le ore a pormi delle domande su un tema o l'altro, per capire cosa ne penso. I ragazzi hanno bisogno di confrontarsi su determinati argomenti, che magari non hanno il coraggio di affrontare con i genitori».
Quali sono le problematiche ricorrenti? «Di sicuro – ci risponde – le tematiche forti sono quelle relazionali e sentimentali. Detto altrimenti, la gestione della relazione, dell'affettività e della sessualità. Questo, ribadisco, è un grande tema. Poi dipende dai gruppi, dalla fascia d'età. Su tavolo vi è poi pure il nodo del consumo di alcol e sostanze (leggere). Fa discutere, però, puree l'utilizzo di internet: da parte dei giovani manca ancora un po' di consapevolezza sulle ricadute».
Nel rapporto con ragazze e ragazzi sono emersi disagi e urgenze? «In generale trovo che ci sia una sorta di paura per il futuro. Una grande incertezza – annota Giulia Favilla – rispetto a quello che sarà il loro avvenire. La grande domanda, insomma, è: vale la pena che mi impegno se non ho un futuro garantito? Credo sia il maggiore disagio percepito. È quindi importante dare loro più fiducia, perché hanno tantissime risorse. Anche se non le riconosciamo subito, per un fattore generazionale. Ma posso dire che ogni volta che io ho dato loro fiducia, non sono mai stata delusa. Le mie aspettative sono sempre state superate».
Per il sindaco Simone Castelletti, come per il Municipio che guida, quella del Centro giovani è, d'altra parte, una battaglia vinta. Qui nel nuovo spazio, infatti, si è in grado oggi di raccogliere «bisogni ed esigenze» di ragazze e ragazzi. «Ci abbiamo messo forse troppi anni – ammette il sindaco –, ma assicuro che l'attività del Municipio non si è mai fermata per trovare una soluzione adatta. Adesso posso esprimere la mia soddisfazione per il risultato raggiunto». Stabio, d'altro canto, ci ha investito in tenacia e impegno. Tagliato il traguardo, si è quindi deciso di estendere pure gli orari di apertura. Ma la politica a favore dei giovani, ricorda, si sta traducendo altresì nella costruzione - in corso dietro le scuole medie - dell'area che farà posto a Parkour, Street Workout e Pumptrack grazie a un investimento di 635mila franchi, senza dimenticare il recente voto favorevole del legislativo sulla palestra tripla, la sala polivalente e il campo da calcio in sintetico.
«Giovani e famiglie – assicura Castelletti – sono sulla nostra agenda politica. Vogliamo essere più attrattivi nelle strutture per il tempo libero e nelle offerte di svago, ma soprattutto vogliamo alfine rispondere ai bisogni dei ragazzi». Il patto intergenerazionale, insomma, è stretto.
Per il nostro cantone i Centri giovani sono luoghi di incontro e condivisione ma pure di espressione e partecipazione, come fa presente Marco Galli, a capo dell'Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani, che ha portato la voce del Consgliere di Stato Raffaele De Rosa. «Qui – rimarca – si imparano a costruire nuove competenze sociali basate su valori come tolleranza, rispetto, inclusione, capacità di trovare un consenso di fronte a interessi vari e alla pluralità delle opinioni. Ovvero il motore per rinnovare la nostra democrazia. La partecipazione dei giovani alla vita sociale deve essere, dunque, sostenuta e ulteriormente rafforzata».
Ciò che conta, invita Francesca Frigerio, a capo del dicastero Sicurezza sociale, è saper guardare oltre le apparenze. «I ragazzi – richiama – hanno bisogno di essere visti per quello che sono e per quello che potrebbero essere in termini di potenziale, e non per quello che fanno. Ecco che dare loro uno spazio vicino al centro del paese è un segnale che il Municipio ha voluto dare alle ragazze e ai ragazzi di Stabio, per far comprendere loro come ci sta a cuore la loro presenza, la loro vitalità. Ricordando che sono il nostro cuore pulsante, il nostro futuro». Sarà, però, anche importante, esorta Frigerio, che la popolazione si avvicini al Centro, con curiosità sincera e interesse, e senza pregiudizi.