Ufficialmente inaugurata la struttura sportiva di Genestrerio, che riunisce nove associazioni e offrirà spazi per ginnastica, arti marziali e arrampicata
Oltre cinquecento persone in un clima di festa hanno assistito questa mattina al primo ufficiale battito di ali di SportAcademy. La nuova struttura sportiva di Genestrerio, che per simbolo ha la farfalla, è stata infatti inaugurata alla presenza anche di diverse autorità. Oltre che, naturalmente, di numerosi sportivi. La palestra riunisce infatti nove associazioni le cui attività ruotano attorno alla ginnastica, alle arti marziali e all’arrampicata.
«Abbiamo ancora qualche finitura di dettaglio da sistemare, ma il cantiere può dirsi concluso entro i termini e le attività possono partire – ci dice il presidente della Fondazione, Diego Solcà –. Anzi, diverse sono già iniziate. Da domani parte anche l’arrampicata». Per Solcà e per le associazioni che rappresenta, il progetto, costato circa 3,5 milioni di franchi, è un «un sogno diventato realtà». Un sogno del quale si comincia a parlare già molto tempo fa data la scarsità di spazi rispetto alle esigenze del territorio, ma ufficialmente dal 2015. Le cose procedono poi passo per passo: presentata l’idea e raccolto il supporto di addetti ai lavori e autorità politiche locali e cantonali, viene individuato il terreno; la licenza edilizia concessa dalla Città di Mendrisio è del febbraio del 2021, mentre all’inizio dell’estate del 2022 è partito il cantiere. Nel frattempo, sono stati trovati i finanziamenti, tra economia privata ed enti pubblici, che hanno interamente coperto il costo del progetto.
«È un progetto partito dal basso che rappresenta un ottimo esempio di collaborazione fra privato e pubblico» ha detto a tal proposito il consigliere di Stato Christian Vitta, elencando tra questi ultimi supporti: il Fondo Sport-toto, la Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo, i Comuni, l’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e del Basso Ceresio. E anche l’Esercito e l’Università della Svizzera italiana: i militi del battaglione divisione 3, comandati dal tenente colonnello Alberto Ceronetti – presente alla cerimonia – hanno infatti smontato quella che era la biblioteca dell’Accademia di Mendrisio, ideata nel 1996 dagli architetti Mario Botta e Aurelio Galfetti, portandola a Genestrerio affinché vivesse una seconda vita come palestra. Una nuova vita che possa farne «un punto di riferimento per la comunità della regione» ha concluso il direttore del Dipartimento finanze ed economia.
Un punto di riferimento che parte come detto da esigenze puntuali legate a tre ambiti sportivi e che hanno portato nove sodalizi a unirsi: le cinque Società federali di ginnastica del Mendrisiotto, la Gym Élite Mendrisiotto, Dojo Arti Marziali e le Società alpinistiche ticinesi (Sat) di Chiasso e Mendrisio. Il risultato è questa nuova struttura che richiama nelle forme l’allegro lepidottero, con le ali dedicate al mondo ginnico e un tatami per le arti marziali e, nel mezzo, la parte che ospita gli spazi per l’arrampicata. In totale, quasi 2’000 persone coinvolte. E il margine di sviluppo è ampio. «La struttura è aperta anche agli esterni – l’osservazione di Solcà –. Per esempio, se dei privati vorranno fare arrampicata si interfacceranno con le Sat e potranno approfittare dei corsi organizzati. Ci sono già dei gruppi esterni che ci hanno chiesto la possibilità di usufruire delle sale. Stiamo inoltre allacciando contatti sia con scuole private sia pubbliche. Un buon canale di sviluppo in questo senso potrebbe essere anche la Svizzera tedesca. Prima comunque vogliamo consolidare la struttura con i nostri gruppi e poi nel 2024 vedremo quali nuove sinergie riusciremo a trovare».
Come quello di Solcà, anche l’intervento del sindaco Samuele Cavadini è stato parecchio incentrato sul lavoro di squadra che ha portato alla palestra disegnata dall’architetto Otto Krausbeck. «È una struttura che doterà di spazi nuovi chi pratica determinati sport a un certo livello e al contempo permetterà di liberare altre palestre della regione, a beneficio dello sport per tutti – ha detto il sindaco –. Rifacendoci al simbolo della SportAcademy, è un esempio di ‘effetto farfalla’: un’azione che può portare a grandi risultati in diversi ambiti». Il riferimento è anche alla «convergenza su discorsi di interesse comune da parte di diversi attori, pubblici e privati, che sempre più spesso si concretizzano e SportAcademy ne è un esempio virtuoso».
Altri esempi citati da Cavadini sono poi il Parco del Laveggio recentemente inaugurato o l’Ente regionale per lo sport (Erspo). «Esempi che dimostrano quanto sia importante unire le forze per superare la frammentazione. L’Erspo sarà un ente che coordinando tutto a livello regionale potrà favorire questo tipo di discorso». Per fare che cosa, ad esempio? «Una struttura che manca e sulla quale ci stiamo concentrando è la piscina regionale (che si vorrebbe nel sedime del Liceo cantonale, ndr), che attualmente si trova in una situazione di stallo che ci auguriamo di poter sbloccare a breve, dato che è un’opera molto sentita dalla popolazione». Librata la farfalla, dunque, toccherà tuffarsi.