Lo Spazio Aperto Multimediale dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale di Casvegno celebra l'anniversario con una mostra di ritratti
Volti, visioni e storie di vita scritte e raccontate. Lo SPazio Aperto MultiMediale (Spamm) dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (Osc) di Casvegno rappresenta tutto questo. Quest’anno lo Spamm arriva all’importante traguardo dei dieci anni di attività. «Dieci anni di incontri, narrazioni, scrittura e radiofonia», sottolinea subito Sergio Perdonati, responsabile animazione del Carl. L’anniversario è sottolineato con la mostra ‘Che ci faccio qui?’ di Stefano Troga, visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11. I ritratti saranno accompagnati da scritti di alcune persone che in questi mesi hanno collaborato ai progetti tra lo Spamm e l’Area professionale Agorà. Alcuni testi sono stati letti durante la vernice dell’esposizione.
L’idea dello Spamm, racconta Perdonati, «è nata a seguito dell’attivazione del progetto di riuso creativo con materiale di scarto. Un progetto Interreg denominato ‘Modusriciclandi’ nato dalla collaborazione tra il Dipartimento del Territorio, la città di Varese e alcune associazioni sociali e culturali del varesotto». Obiettivi del progetto sono servizi di sostenibilità sociale, ambientale, istituzionale e culturale come capacità di garantire e migliorare il benessere e l’apprendimento, la capacità di mantenere la qualità e riproducibilità delle risorse naturali, capacità di assicurare condizioni di stabilità, inclusione e partecipazione «ma anche come contenitore e contaminatore di idee, pensieri, stile di vita e progettazione di attività socioculturali con utenti dell’Osc».
Il responsabile ci racconta che in questi primi dieci anni «sono state inserite nuove attività e nuovi strumenti che fungono da mediatori (da qui il termine multimediale) e che facilitano la relazione, in termini di scambio e condivisione ma anche di crescita nel gruppo di lavoro». Tra queste attività ci sono «il progetto radiofonico Radio Casvegno, i percorsi di scrittura creativa, poetica e autobiografica e il Settimanale Agorà, il giornale che racconta la quotidianità del quartiere di Casvegno». Grazie a queste aperture, lo Spamm è quindi diventato «uno spazio d’incontro e accoglienza di storie di vita da cui partire per percorrere insieme all’altro esperienze di conoscenza di sé e di altre realtà del territorio». In questi anni, aggiunge Sergio Perdonati, «abbiamo invitato diverse associazioni sociali, culturali e artistiche, coinvolgendole nei nostri percorsi di narrazione per riscoprire l’ascolto e il piacere del raccontarsi. Perché come diceva Hanna Arendt, nessuna vita è così insignificante da non poter essere raccontata».
Lo Spamm oggi è a tutti gli effetti un luogo dove storie, scrittura, radiofonia e relazioni si sono intrecciate. «Scrivere, raccontare e raccontarsi appartengono a quelle azioni che danno senso, rendono partecipi, legano laddove ci sono distanze, e che ci aiutano a non perdere il filo della speranza nelle tante lacerazioni dell’oggi». Queste contaminazioni, ricorda ancora Perdonati, hanno portato alla nascita di un concorso letterario, diventato Festival nel 2022, che vedrà il suo evento finale in programma sabato 21 ottobre, a partire dalle 15, al Parco San Rocco di Coldrerio. Durante l’incontro ci sarà la lettura dei testi dei partecipanti, nonché l’intervento di alcuni ospiti.
Oltre a essere il già citato titolo della mostra ideata per l’anniversario, la domanda dello psichiatra J. Oury, cofondatore della psicoterapia istituzionale, «ci permette di riflettere e ricordare i contenuti fino a oggi conquistati – sottolinea Perdonati –. Oltre che immaginare nuovi modi e mondi possibili da percorrere». Come detto, a questa domanda hanno già risposto alcune persone che al progetto hanno collaborato. Abbiamo avuto la possibilità di leggere alcune riflessioni, che faranno parte di una pubblicazione. “Grazie al riuso creativo ci sentiamo individui ricchi di risorse interiori espresse tramite la scrittura, il disegno, le letture, Radio Casvegno, il cucito, la cucina. Questo avviene grazie all’impegno costante di ogni persona dignitosa, all’empatia e al profondo legame di solidarietà che ci rende affiatati”, è quanto scritto da Alessandra B. “Lo Spamm è un posto dove c’è tanta umanità, ringrazio di cuore il gruppo di lavoro. La cosa bella è che si va a lavorare volentieri, perché ci si sente a proprio agio”, aggiunge Claudia L. Matilde definisce invece lo Spamm “uno spazio di condivisione estremamente libero e mi sento di dire che fertilizza l’artista-scrittore che c’è dentro ognuno di noi grazie ai commenti, alle incitazioni e alle dritte”. Oliver B lavora a Radio Casvegno. “Non sarò mai grato abbastanza alle persone, sia pari che operatori, che mi hanno aiutato nel mio percorso di capire e diventare chi sono veramente”. Petra S parla invece dello spazio di scrittura definendolo come “un momento di gruppo in cui ci si confronta con se stessi, dove dobbiamo fare i conti con la nostra verità e accettare noi stessi e gli altri per quello che siamo. Al termine si è stanchi ma soddisfatti dell’esperienza vissuta”.
Dieci anni sono un traguardo importante, ma non quello finale. «Rappresentano una voglia entusiasta di rilanciarsi in nuovi progetti – conferma in conclusione Sergio Perdonati –. Per questo stiamo pensando allo strumento dell’associazionismo che ci permetterà, oltre che a darci visibilità, una maggiore consapevolezza e responsabilità per valorizzare idee, passioni e sogni delle persone che abbiamo in cura nel quartiere di Casvegno a Mendrisio».