Torna la Festa campestre dell'Osc, momento di riscatto per gli utenti e di incontro con la popolazione. Nel segno dell'inclusività sociale
Sabato il parco di Casvegno a Mendrisio si popolerà di personaggi fiabeschi. Tra gli alberi e i viali prenderanno così vita i miti de ‘Le mille e una notte’, come Aladino e la sua lampada, Alibabà e i quaranta ladroni, principi e burloni. Quella del 2 settembre sarà una giornata fra sogno e realtà, insomma, nella migliore tradizione della Festa campestre, un appuntamento ormai decennale e consolidato per la comunità dell’Osc (l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale) e la popolazione del Mendrisiotto. Per gli utenti del Quartiere, del resto, questa manifestazione è ben più di un momento di gioiosa spensieratezza e gioco. Da tempo negli spazi dello storico Club ’74, infatti, ci si sta preparando all’evento. E ciascuno dà il proprio contributo: chi negli allestimenti, chi in cucina, chi nelle tante mansioni che una tale organizzazione comporta. Si favoleggia pure di un grande castello opera di un ospite. Vedere per credere.
La Festa, in effetti, ha un effetto particolare su chi condivide la realtà dell’Osc. E mai come ora la comunità locale – quella curante e quella degli utenti – avverte il bisogno di custodire questa occasione di incontro, nel segno dell’inclusività sociale, e di ribadire la necessità di allontanare lo stigma da chi soffre di problemi di salute psichica. «Perché il tema della salute mentale – ci ricorda Valentino Garrafa del Servizio di socioterapia Osc – riguarda la collettività tutta e non solo fasce marginali della popolazione. E perché in questi ultimi anni siamo confrontati sempre di più con un aumento del disagio psichico in ampi strati della cittadinanza, in particolare nei più giovani. Ecco che per noi un progetto quale è quello legato alla Festa campestre risulta essere sempre più importante e ci dà modo di rimettere al centro dell’attenzione l’impegno e la possibilità di riscatto dei nostri utenti».
Già essere parte dell’iniziativa diventa, quindi, terapeutico. E gli operatori lo toccano con mano anno dopo anno. «Sarà la dimensione del Club, saranno i nostri progetti – ci spiega Valentino Garrafa –, ci accorgiamo, però, che le persone che hanno una problematica di salute mentale, anche i giovani più complessi, si mostrano sotto un’altra luce, pure agli occhi degli stessi operatori che li seguono in reparto. Riusciamo a ingaggiarli nelle nostre attività; e questo ha un valore. In questo modo progetti e iniziative permettono di essere parte di una soluzione ai loro problemi, a maggior ragione se sanno di contribuire a costruire un evento di cui vedranno i risultati nel giorno della festa».
Sabato, infatti, Casvegno sarà quanto mai aperto, divenendo un vero luogo di scambio. «Colpisce sempre – ammette Garrafa – quanto valido e prezioso sia il parco quale punto di incontro con la popolazione. Un parco che è, quindi, importante riempire di contenuti di carattere gioviale e informale, ma pure culturale; così da permettere alla gente di entrare e viverlo con la comunità dell’Osc».
Per un animatore socioculturale, infatti, la struttura di Casvegno dovrebbe aprirsi sempre di più al territorio e non chiudersi in sé stessa come un «fortino». Valentino Garrafa non ha esitazioni: «Demandare tutto ai tecnici, agli specialisti, rappresenta un errore. La salute mentale, lo ribadisco, riguarda tutti. D’altro canto, ce ne siamo accorti con la pandemia».
E allora per chi ne fa un appuntamento annuale tornare alla Festa campestre sarà come riscoprire la realtà dell’Osc; per chi non ci è mai stato, invece, potrà essere l’occasione per abbattere un tabù. Si darà il via alla giornata alle 11 sull’esibizione di un mangiafuoco. Ma non sarà che l’inizio. Mille le animazioni e i giochi che la manifestazione ha in serbo per i partecipanti e che sono stati realizzati grazie pure alla collaborazione dei Centri diurni di Locarno, Lugano, Chiasso e Bellinzona e di alcune Associazioni.
Sarà possibile assistere altresì a esibizioni di danza orientale (dalle 14) e allo spettacolo teatrale ‘Il mago di Oz’ con i Concreta (alle 16.30). Non mancheranno poi l’opportunità di pranzare (alle 12) o di fermarsi a gustare dolci, popcorn e gelati artigianali. Saranno presenti pure un Dj set e un bazar. In chiusura, alle 18, si coronerà la giornata di festa con il lancio di palloncini biodegradabili.