Elettricità più cara nel 2024 per gli utenti del comprensorio Age. Spiegate le ragioni. A Stabio, invece, nessun aumento in vista
Il 2024 sarà un altro anno di rincari. I nuclei familiari, in effetti, si preparano già a veder lievitare le spese e assottigliarsi il budget mensile. I prezzi di beni e servizi vanno su; i premi di cassa malati sono ormai una spina nel fianco; e anche i costi dell’energia vanno a incidere sempre maggiormente sulle economie domestiche.
L’anno prossimo nel Basso Mendrisiotto gli utenti si dovranno confrontare con un altro caro bolletta. Se, infatti, per il 2023 Age, l’Azienda acqua, gas ed elettricità, era riuscita a contenere gli aumenti grazie a una politica dell’approvvigionamento energetico che aveva permesso di non farsi cogliere di sorpresa dai venti di guerra a Est, sull’anno che verrà l’andamento del mercato energetico si è fatto sentire.
In fattura le famiglie di Chiasso, Balerna, Morbio Inferiore e Vacallo si ritroveranno, di fatto, una spesa di circa il 28 per cento in più. Che, tradotta in soldoni, corrisponde a un ‘ritocco’ che inciderà, in media, con un ulteriore costo annuo che varia tra i 160 e i 320 franchi.
E ciò a fronte dei 30-50 franchi dell’anno passato (e di un rialzo allora previsto del 4,3 per cento).
Depositato, come legge comanda, il tariffario 2024, Age va dritta al punto: per l’anno prossimo “l’aumento complessivo della tariffa elettrica sarà di circa 6,5 centesimi al kWh”. Diversamente, si fa capire, non si poteva fare. Anche perché sussistono dei fattori esterni e vincolanti per tutti i piccoli distributori, ai quali non ci si è potuti sottrarre. Tra le quattro cause all’origine della variazione di prezzo, e che l’Azienda diretta da Corrado Noseda porta all’attenzione dei consumatori, vi sono, in effetti, due elementi ‘obbligati’.
Il primo è da ricondurre alla rete, quindi a Swissgrid, e segnala un passo avanti nei costi delle prestazioni: in termini percentuali si parla di un balzo del 63 per cento, pur rimanendo sotto il centesimo. Il secondo è legato alla nuova tassa per la creazione di riserve di emergenza, che a conti fatti è ciò che più incide. La Confederazione ha infatti chiesto a tutti un sacrificio – che vale 1,2 centesimi al kWh – per finanziare misure che mirano, da qui al giugno 2025, a mettere il Paese al riparo da possibili carenze di energia dettate da problemi esterni (come la guerra in Ucraina).
A ciò si aggiungono poi i rincari registrati sul piano dell’approvvigionamento di energia – che, come sottolinea Age, per l’utente finale rappresenta “quasi la metà del costo totale dell’elettricità” –, che restituiscono un aumento di circa il 40 per cento, e i ritocchi apportati al costo di gestione della rete di distribuzione, più su del 16 per cento.
Davanti a un potere di acquisto che continua ad assottigliarsi, viene da chiedersi, quali armi ha il cittadino? Di fatto, Age si dice “consapevole degli aumenti onerosi del prezzo dell’energia elettrica praticati verso i suoi consumatori”, chiamati, a questo punto, a modificare le loro abitudini di vita. L’esortazione rivolta agli utenti è in effetti quella di diventare, se possibile, ancora più parsimoniosi, “evitando gli sprechi e adattando i consumi alle effettive necessità, riducendoli dove necessario”. Per chi ne ha l’opportunità, poi, non rimane che convertirsi al fotovoltaico, che dà modo di svincolarsi dal mercato.
L’Azienda, in ogni caso, farà la sua parte. E già conferma di aver deciso “di sospendere temporaneamente l’acquisto di alcune voci relative alla copertura con energia rinnovabile del fabbisogno elettrico dei suoi clienti vincolati, adottando una copertura solo parziale”. A rincuorare del rincaro dei watt vi è, comunque, sull’altro fronte, una buona notizia: le tariffe del gas resteranno invariate.
E fuori dai confini del Basso Mendrisiotto cosa attende i consumatori? Spostandosi a Stabio, il 2024 non porterà altri aumenti. Dopo il rincaro, significativo, apportato per il 2023 – una famiglia ha visto lievitare i costi di circa 200 franchi l’anno –, questa volta non si dovranno attendere ulteriori sorprese, come preannunciano le tariffe pubblicate sul portale delle Aziende municipalizzate (Ams). La conferma ce la dà, però, anche lo stesso direttore, Gianpaolo Pontarolo: «I consumatori si ritroveranno con delle fatture in linea con quelle attuali. In altre parole, non vi saranno aumenti». E questo nonostante l’andamento del mercato non sia mutato.
Dietro questa situazione vi è, però, pure una scelta politica a livello comunale. Si è ritenuto, infatti, di «utilizzare un po’ delle riserve a disposizione per mantenere le tariffe simili a quelle del 2023», ribadisce il direttore. Allargando lo sguardo, tra i distributori, ci fa capire Pontarolo, si sta verificando un certo livellamento. Pur consapevoli che sul piano dei costi dell’energia difficilmente si tornerà ai livelli del 2021.
Nessuna indicazione, invece, per il momento da Mendrisio e le sue Aim. Ieri non siamo riusciti, infatti, a raggiungere i responsabili. Resta da capire se le tariffe muteranno anche per il 2024; e questo dopo gli aumenti (in media del 39 per cento) registrati per l’anno in corso.