Davide Rampoldi, nuovo presidente della Società del Mendrisiotto, punta sul lavoro di squadra. L'analisi della situazione attuale e delle sfide future
«La Società commercianti del Mendrisiotto (Scm) esisterà fino a quando i suoi associati vorranno esistere». In carica da aprile dopo essere subentrato al dimissionario Carlo Coen, il presidente Davide Rampoldi ha le idee chiare sul futuro. «Se ci crediamo e vogliamo essere coesi verso le istituzioni e la popolazione, cioè i nostri clienti, dobbiamo volerlo insieme». Unione e gioco di squadra sono due capisaldi che Rampoldi ha voluto introdurre da subito perché di sfide, anche immediate, non ne mancano. «Forse prima eravamo un po’ troppo presidente-centrici – ammette –. Carlo Coen ha dedicato tantissimo a questo ruolo e noi del comitato avremmo dovuto essere più proattivi». Dopo la riorganizzazione sono già state gettate le basi per i prossimi progetti. «A giugno ne abbiamo avviato uno che riguarda la creazione di un circolo virtuoso tra le aziende e i nostri aderenti, ma che probabilmente verrà esteso a chi non è ancora socio – spiega il presidente –. Sottoporremo agli enti presenti sul territorio anche un progetto di collaborazione per creare assieme delle eccellenze». In settembre è in agenda un incontro con il Municipio e i commerci di Mendrisio «per discutere della situazione». Mentre in occasione della Sagra del Borgo «è stata creata una collaborazione che permette ai nostri associati presenti sul circuito di partecipare con una bancarella a titolo gratuito; mentre chi non è sul percorso avrà una corsia preferenziale». Una collaborazione, questa, che non sarà isolata. «Non dobbiamo ragionare come entità separate, ma muoverci sul territorio insieme. Mi sono già sentito anche con il Carnevale Nebiopoli di Chiasso con l’intenzione di coordinarci nell’organizzazione degli eventi. Sappiamo che in passato c’è stata qualche acredine, ma l’abbiamo superata e vogliamo andare avanti in questo senso». A settembre arriverà anche «un grande cambiamento per tutti», ovvero l’entrata in vigore della Legge sulla protezione dei dati. Il 31 agosto al Casinò di Lugano ci sarà un evento organizzato da Federcommercio, ed esteso a tutte le società dei commercianti, dedicato a questo cambiamento.
Rampoldi ha portato il suo passato sportivo in questa nuova avventura. «Nelle mie esperienze da presidente e vicepresidente di società ho imparato che il presidente può fare da traino – spiega –. Ma credo che un comitato, così come un Municipio, debba lavorare in team altrimenti vale quanto succede per un top scorer o un bomber: se segna sono tutti contenti, quando non lo fa più riceve tutte le colpe. Il presidente deve prendersi un po’ più di responsabilità, ma nella mia visione successi e responsabilità vanno condivisi: nessuno ha l’esclusiva delle buone idee, ascoltiamo tutti». Proprio per coinvolgere tutti, considerato anche che in comitato sono entrate nuove persone, «voglio svolgere il mio compito bene, ma non voglio essere presidente a vita – sottolinea ancora Rampoldi –. L’idea della presidenza a rotazione, oggetto di qualche discussione prima dell’ultima assemblea, così come succede in altre realtà permetterà a tutti di assumere questo ruolo e di essere coinvolti negli altri».
Come sta andando il commercio nel Mendrisiotto? «Sappiamo che non stiamo attraversando un periodo facile e che l’estate per diversi commerci è un periodo abbastanza morto – risponde il presidente –. Se facciamo un confronto con l’euro, notiamo che non è sempre tutto a buon mercato come si vuole far credere. Sono convinto che in certe occasioni vale ancora la pena fare acquisti in Ticino». Per quanto riguarda gli alimentari, «dopo il periodo fantastico dato dalle cifre durante il Covid, quando bisognava acquistare qui, la differenza su diversi prodotti c’è. Possiamo discutere sulla qualità, ma se un commerciante si ritaglia la sua nicchia e lavora con i suoi clienti, può funzionare. Personalmente ho vissuto il commercio di Chiasso ed è chiaro che le persone che venivano ad acquistare negli anni 90 non ci sono più... Ma dobbiamo guardare avanti».
I numeri del primo semestre dell’anno hanno registrato un leggero incremento di turisti nel Mendrisiotto. Lo si avverte anche a livello commerciale? «Queste statistiche vengono elaborate in base al numero dei pernottamenti – puntualizza Rampoldi –. L’annunciata chiusura della galleria di base del Gottardo fino a inizio 2024 potrebbe smentirmi, ma la nostra regione è anche meta di turismo di giornata». Mendrisio, grazie a Monte San Giorgio e Monte Generoso, «porta un po’ più il tedesco, il francese e gli amici confederati». Mentre Chiasso «può avere qualche difficoltà in più, anche se quando passo in piazza vedo che negli alberghi del centro c’è una buona presenza e anche le realtà vicine, come Vacallo, registrano un’occupazione molto alta». Il turista, insomma, «c’è ed è disposto a spendere. Chiaramente bisogna essere capaci di trattarlo, in negozio e nelle altre attività, senza esagerare nel volersene approfittare come sta avvenendo nella vicina Penisola e riportato dai social». Per Rampoldi «bisogna essere onesti: non è vero che il turista viene una volta e basta. Se è contento torna o lo dice ai suoi conoscenti. Il passaparola è ancora importante per chi fa questo lavoro».
Gli anni della pandemia hanno avvicinato i commercianti, come i clienti, al mondo dell’e-commerce. Un fenomeno che, sottolinea il presidente della Scm, «si è un po’ quietato. Da quello che sento a livello globale, le persone vogliono tornare nei negozi». I commercianti devono farsi trovare pronti. «Dobbiamo essere capaci di superare questo momento: quello che dico a chi gestisce o lavora in un negozio è che non si può vivere di ricordi. Certo, fa piacere pensare a quando c’erano le grandi cifre. Forse si faranno di nuovo, ma diversamente e per questo bisogna reinventarsi. Oggi si lavora per vivere, o forse per sopravvivere, ma se lo si fa con passione, le soddisfazioni sono ancora tante». L’ex presidente aveva organizzato un corso di marketing digitale che «ha avuto grande successo e anche i commerci più ‘vintage’ si sono messi alla prova – aggiunge Rampoldi –. È una formazione che riproporremo, anche se dobbiamo ancora valutare in che forma». La Scm ha inoltre siglato un nuovo accordo con Sic Ticino «che permette ai nostri associati di partecipare a corsi di formazione a prezzi vantaggiosi. Stiamo inoltre portando avanti il discorso dei maestri di tirocinio per poter avere dei corsi anche nel nostro territorio».
Progetti e idee non mancano. Nel cassetto di Davide Rampoldi c’è un sogno particolare? «Prendiamo Chiasso e Mendrisio: due realtà diametralmente opposte che si trovano a otto chilometri di distanza – conclude –. A Mendrisio ci sono diverse macellerie. Il mio sogno è di riuscire ad averne nuovamente almeno una a Chiasso».