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Una rete di teleriscaldamento a portata di mano per Balerna

L'autorità cantonale ci ha ripensato: il Comune potrà appoggiarsi alla centrale di Mezzana. Sarà il primo passo verso un sistema energetico sostenibile

(Ti-Press)
11 agosto 2023
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Balerna da tempo ha un sogno: realizzare una rete di teleriscaldamento capace di dare calore al ‘cuore’ del paese. Oggi quella aspirazione ha buone opportunità di avverarsi. Tanto che si è già tolto il progetto dal cassetto; lì dove era finito, una volta terminato, nel 2019. E questa volta non si ha nessuna intenzione di rimettercelo. A infondere fiducia nelle autorità locali c’è il ripensamento mostrato dal Cantone, che da un atteggiamento, di fatto, di chiusura nell’ultimo anno è passato a una concreta apertura verso una possibile collaborazione con il Comune. Il punto di contatto? La centrale di Mezzana, sempre lei, che, pensata per servire gli stabili vecchi e nuovi del Centro professionale del verde, potrà infatti fare posto a un secondo impianto, più potente e in grado, negli intendimenti del Municipio di Balerna, di allacciare il complesso del Centro degli anziani così come altri edifici del comparto. Ma questa non sarebbe che la prima fase di una strategia che ha obiettivi ben più ambiziosi, quali quelli di collegare, in seconda battuta, altri edifici pubblici (e non solo). Del resto, perizie e sondaggi depongono a favore di questa scelta, sul piano ambientale, energetico e finanziario.

Questione di scelte politiche

Solo un anno fa, nell’agosto del 2022, Alberto Benzoni, a capo del Dicastero ambiente e risorse energetiche, aveva il morale a terra (cfr. ‘laRegione’ del 23 agosto 2022). Preso un impegno con la cittadinanza e firmato un Piano d’azione comunale per il clima, tutto si era arenato sulle secche della burocrazia e sui ‘no’ cantonali. C’è voluta, di fatto, un’annata di tira e molla per vedere di nuovo la luce. Alla fine, però, essere tenaci ha pagato, permettendo di vincere resistenze e scetticismi. D’altro canto, il vicesindaco non ha mai smesso di credere in quel dossier, e con lui la Commissione ambiente e risorse energetiche, trainata in questo progetto dallo slancio di Mauro Ciriello. Anche perché non si è mai dimenticato che, a più riprese, ai livelli superiori delle istituzioni si è affermato che il teleriscaldamento rimane “un caposaldo della politica climatica cantonale e federale”; quindi quelle pronunciate non potevano essere solo parole.

A breve si firmerà la lettera di intenti

In effetti, sedersi a un tavolo con la Sezione della logistica si è rivelato proficuo. A tal punto da ricevere, il maggio scorso, il nullaosta del Consiglio di Stato (CdS) a una “eventuale integrazione dell’impianto di Mezzana in una futura rete di riscaldamento intercomunale" (come si legge fra le righe del messaggio da 22,3 milioni che propugna il restauro di Villa Crisitina e l'ampliamento della Cantina vini). Una dichiarata disponibilità che oggi l’esecutivo locale ha ottenuto nero su bianco, potendo cullare quel sogno con qualche certezza in più. Accantonate, dunque, le polemiche (che a tratti hanno accompagnato il progetto) e avviata una discussione, l’incontro avvenuto a Bellinzona, ci conferma Benzoni, si è rivelato «costruttivo». La riunione risolutiva, comunque, sarà la prossima, in agenda tra fine agosto e inizio settembre con il governo cantonale per sottoscrivere la lettera di intenti che vale un accordo formale utile a definire condizioni e dettagli e a procedere con i lavori.

‘Si può fare’

Dalla sua Balerna ha, d’altra parte, più di un argomento. A cominciare dalle perizie tecniche che hanno dimostrato che si può fare: è realizzabile, innanzitutto, appoggiarsi alla struttura della centrale a cippato in funzione a Mezzana per riscaldare la casa anziani (modalità già al vaglio dei progettisti incaricati di intervenire sulla struttura). Ma, come detto, questo non sarebbe che il primo passo. Studio di fattibilità alla mano, come ci fa notare Benzoni (autore peraltro di un articolo a tema sull’ultimo numero del periodico InComune), l’investimento risulta essere «sostenibile solo se implementato e solo se verranno collegati alla rete di teleriscaldamento altri stabili comunali come la scuola dell’infanzia, le scuole elementari e medie, le palestre, il municipio, oltre a stabili di proprietà della Parrocchia e altri edifici privati interessati che si trovano lungo il percorso delle condotte».

Sulle mappe, in effetti, si sono già tracciate le linee dell’itinerario che le tubature seguiranno attraverso il centro del paese. I tracciati, come ci spiega ancora il capodicastero, saranno due. Il primo unirà la centrale di Mezzana, alimentata da cippato rigorosamente nostrano, al Centro degli anziani; il secondo, da quest’ultima struttura, servirà il comune, sino al quartiere Marediga, così come immaginato nel progetto originario per un sistema di teleriscaldamento comunale.

Il progetto interessa

Un approccio, quello perseguito con determinazione in tutti questi anni, che ha già attirato l’attenzione di un ente gestore esterno, il quale ha manifestato il suo interesse e che potrebbe quindi occuparsi della costruzione e, appunto, della gestione dell’impianto. In questo modo il Comune sarebbe un utente della rete. E, del resto, questo ente non è l’unico ad aver mostrato un interessamento. Parte dei proprietari toccati dal tracciato hanno dato la loro disponibilità di massima; come si è potuto constatare l’esistenza di un potenziale reale sul piano dell’utenza. In effetti, come assicura lo stesso Benzoni, il passaggio al teleriscaldamento è vantaggioso, e sotto vari aspetti, non da ultimo il costo (si è stimato che in rete si immetterebbe energia a 16 centesimi il chilowattora).

‘Se non ora, quando?’

«Alfine, insomma, abbiamo aperto una porta. Adesso speriamo di andare oltre la soglia – commenta il capodicastero –. D’altro canto, ora la cosa si fa concreta. Infatti, abbiamo pensato di organizzare anche una serata pubblica per coinvolgere la popolazione e informarla sul progetto. Nel frattempo, ci siamo portati avanti proprio per capire quale riscontro e disponibilità potesse incontrare questa operazione, peraltro studiata a fondo, quindi spianare un po’ la strada al teleriscaldamento. In fondo – sottolinea Benzoni –, con il nostro agire siamo in linea con i temi su cui punta oggi la politica, a livello cantonale come federale. Tant’è vero che avremo la possibilità di usufruire degli aiuti pubblici. In altre parole, se non ora quando?». E questa volta si ha tutta l’intenzione di centrare il bersaglio.

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