Il giovane era stato pizzicato da un radar mentre sfrecciava sulla sua moto su una strada di Novazzano. Non era nuovo a questo genere di infrazioni
Andava ad almeno 81 chilometri orari oltre il limite consentito il giovane condannato quest'oggi dalla Corte delle Assise correzionali di Mendrisio (in Lugano). La pena è di 14 mesi di detenzione, sospesa per un periodo condizionale di due anni. I fatti risalgono all'aprile del 2022, quando l'allora 25enne è stato pizzicato su via Boscherina, a Novazzano, mentre sfrecciava sulla sua moto a 131 chilometri orari. Al ragazzo è stata ritirata la patente della moto a tempo indeterminato, mentre il divieto di guidare automobili rimarrà valido per due anni. «Come conducente non sono stato all'altezza – ha dichiarato il giovane davanti alla Corte –. Quello che ho fatto avrebbe potuto avere conseguenze gravi, compromettendo la mia vita sotto diversi aspetti».
La procuratrice pubblica Pamela Pedretti, ha ritenuto la colpa del 26enne grave sia dal punto di vista oggettivo che soggettivo, pur riconoscendo che al momento dell'infrazione non erano presenti altri utenti della strada e che l'asfalto era asciutto. La pena prevista sarebbe stata di 14 mesi, ma considerata la collaborazione del giovane, che ha ammesso subito le sue colpe, la pp ha ritenuto giusto chiedere una pena detentiva sospesa di 12 mesi, oltre a una multa disciplinare di 400 franchi.
«Quella strada miete regolarmente un sacco di violazioni – ha affermato l'avvocato difensore Marco Frigerio –. Ma con questo non voglio giustificare nulla». L'avvocato ha poi puntualizzato come l'attuale Legge sulla circolazione stradale non preveda più un minimo di 12 mesi per questo genere di infrazioni, chiedendo quindi una pena sospesa di 90 aliquote giornaliere da 100 franchi.
«Mi trovo un po' in imbarazzo a dire che la Legge non è cambiata ma che vi è un errore nella traduzione italiana» ha dichiarato in seguito il giudice Amos Pagnamenta. Tenuto conto che il giovane non era nuovo a eccessi di velocità, la Corte ha optato infine per una pena di 14 mesi, sospesa per due anni, senza alcuna multa disciplinare.