Mendrisiotto

La Città di Mendrisio verso un catasto dei manufatti

Il muro ceduto (e ora ripristinato) a Salorino ha richiamato l'attenzione. Già avviato un censimento preliminare delle varie infrastrutture

Il muro ceduto l’aprile scorso a Salorino
(Rescue Media)
10 luglio 2023
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La Città di Mendrisio ha tutta l'intenzione di avere sotto controllo lo stato dei manufatti presenti sul suo territorio. In assenza di un vero e proprio catasto, il Municipio ha avviato, infatti, una raccolta dati, mettendo così le fondamenta per l'allestimento, in una fase successiva, di un registro ufficiale delle diverse infrastrutture. Procedendo per gradi, si è quindi realizzato un censimento preliminare dei manufatti, secondo le varie tipologie. L'attenzione si è concentrata su muri di sostegno e di controripa (a contenimento), ponti, viadotti, ponticelli, sottopassi, tombinoni, attraversamenti e cordoli in calcestruzzo. A breve, fa sapere l’autorità comunale, inizieranno i rilievi, mentre le analisi tecniche sullo stato di degrado, la valutazione statica e le esigenze di intervento verranno effettuate solo, si chiarisce, una volta definite le priorità operative. Per il momento alla lente sono finiti cinque siti che danno segni di degrado e di leggero cedimento.

‘Serve avere un controllo’

L'esecutivo, del resto, ne è convinto: occorre tenere d'occhio la situazione. Quanto accaduto l'aprile scorso a Salorino, quando è ceduto un muro in via Curta, ne è un esempio. In effetti, come si spiega nella risposta all'interrogazione di Davide Rossi (Centro), il Municipio ritiene che, "analogamente a quanto viene fatto regolarmente per lo stato delle pavimentazioni stradali, sia indispensabile avere un controllo generale sullo stato di conservazione e di sicurezza dei diversi manufatti presenti lungo le strade e sentieri urbani sul territorio di Mendrisio".

Salorino, il muro era ‘in cattivo stato’

D'altra parte, era dal 2015, come riconosce la stessa autorità cittadina, che l'Ufficio tecnico aveva rilevato "il cattivo stato del muro (spanciamento)" a Salorino; segnalato altresì dalla Commissione di quartiere. La posizione del muro e il suo inserimento nel "perimetro di rispetto della chiesa parrocchiale di San Zeno" avevano però convinto, come si evidenzia nella risposta a Rossi, fosse "opportuno coinvolgere un architetto per uno studio di fattibilità che ridesse dignità a tutto il sagrato eliminando il centro raccolta rifiuti, il box garage del parroco (eseguito senza licenza edilizia) e rimettendo in valore l’obelisco".

Ripristinato in tre settimane

Ciò non ha fatto altro che far emergere la difficoltà di intervenire in via Curta, prolungando ulteriormente i tempi. Poi nel 2020 il "leggero affossamento" dell'asfalto nelle adiacenze del muro ha portato a chiedere un parere a un ingegnere esterno. E "da un apprezzamento visivo era stato confermato che il muro andava senz’altro rifatto ma che la sua stabilità non sembrava ancora compromessa". Questo sino alle piogge di metà aprile, sufficienti a "causare il cedimento parziale". A quel punto un ripristino si imponeva; ed è stato realizzato nell'arco di tre settimane.

Sempre più richieste di controllo

Negli ultimi anni, fa notare il Municipio, "si è effettivamente assistito a una sempre più frequente richiesta di verifica su muri di sostegno e manufatti, molto spesso di proprietà privata, a seguito di improvvise deformazioni o leggeri cedimenti". Restando a Salorino-Somazzo, sulla lista delle urgenze oggi figurano un muro a secco sul sentiero in continuazione di via Selvetta, di proprietà privata – in attesa dell'intervento, si fa sapere, si è sbarrato il percorso – e la verifica della stabilità del muro di sostegno del vecchio cimitero.