Un Comitato interpartitico è pronto a raccogliere le firme. Ne serviranno 1'500 entro la metà di agosto
Sembrava fatta. Con il sigillo ufficiale del Consiglio comunale – apposto a larga maggioranza il 12 giugno scorso –, i ragazzi di Mendrisio avevano cantato vittoria: dopo anni di attesa lo skate park era alfine una realtà. Del resto, la necessità di dare ai giovani della Città un luogo dove poter scivolare su uno skate o dedicarsi ad attività come il Parkour (un percorso con ostacoli) o fare esercizio fisico (il cosiddetto workout) era condivisa, nel suo principio, dell’intero arco politico. Il punto, fin dal dibattito al tavolo della Gestione, era un altro. A dividere, infatti, è stato da subito il luogo scelto – ovvero l’ex Macello, lì all’ingresso del Borgo – per ricavare l’area di svago, con abbinati una serie di posteggi di servizio per il vicino Centro di pronto intervento.
Ed è proprio sulla collocazione che l’impegno preso dal legislativo viene ora rimesso in discussione. L’ipotesi di sottoporre il progetto al voto popolare, era, non a caso, già nell’aria da un po’. Ma giovedì le intenzioni hanno preso forma e sostanza: sullo skate park sarà lanciato un referendum. Il Comitato promotore, a carattere civico e interpartitico, è pronto a partire con la raccolta firme: «Su un progetto così controverso – si conferma – è importante che la cittadinanza si possa esprimere».
Una veloce riunione e la decisione era presa. La proposta vergata da Municipio e Consiglio comunale rischia di riportare alle urne la popolazione di Mendrisio. La missione è chiara: in meno di due mesi dovranno essere raccolte 1’500 firme. Un obiettivo che anche i fautori del referendum riconoscono come impegnativo, visto anche il periodo. A questo punto si confida sulle forze in campo. A oggi il Comitato è composto da Roberto Pellegrini, consigliere comunale dell’Udf, Gianluca Padlina, consigliere comunale del Centro, Tiziano Fontana, consigliere comunale della Lista civica, Pier Luigi Pasi (Udc), Flavio Beretta, già consigliere comunale, Giancarlo Cortesi, già municipale socialista, Lucio Lorenzon e Dora Croci Lorenzetti (entrambi Udc), Paola Prada Camponovo e Giorgio Riva. «Chiariamo subito: il referendum non è contro l’idea di creare uno skate park e un’area ludica per i giovani – tiene a precisare Roberto Pellegrini –. E non intende neppure impedire di ricavare all’ex Macello un parcheggio per Polizia e Pompieri, immaginando accanto un piccolo parco. Il comparto, d’altro canto, va sistemato». Di fatto, agli occhi dei referendisti occorre trovare un’alternativa logistica. «La soluzione di compromesso prospettata ora non è adeguata, serve un luogo più consono, e comunque più ampio per accogliere le tre discipline». A non convincere i referendisti è pure lo spirito del progetto partecipativo, più che condiviso, ma non efficace come ci si poteva aspettare.