Sullo scranno del primo cittadino Giovanni Poloni (Plr) raccoglie la campanella da Benjiamin Albertalli (Lega-Udc-Udf)
Per un primo cittadino che lascia (Benjiamin Albertalli), a Mendrisio c‘è un primo cittadino che raccoglie testimone e campanella (Giovanni Poloni). Il consigliere comunale del gruppo Lega-Udc-Udf fa posto, da prassi, al presidente della sezione del Plr, che accompagnerà le istituzioni cittadine nell'ultimo anno di questa legislatura breve. Un'annata non priva di sfide, che sono tante, come ha subito sottolineato il neo presidente che sarà affiancato da Davide Rossi (Centro) quale primo vice presidente e da Jacopo Scacchi (Alternativa) quale secondo vice. E questo in un Mendrisiotto chiamato a «tornare a essere regione di frontiera e non periferia».
Certo la strada appare in salita. In effetti, ha annotato Poloni nel suo discorso di investitura, «chi dovrebbe aiutarci a migliorare la qualità di vita di tutti noi e tutelarci, la Confederazione, contribuisce a crearci talvolta non pochi problemi, leggasi la nuova corsia per Tir in sosta in attesa di sdoganamento. Ai cittadini – ha rincarato l'esponente Plr – chiedono di fare la doccia in due per risparmiare e tutelare l’ambiente, mentre dall’altra progettano una nuova area di sosta a cielo aperto malgrado a Pollegio sia stato creato un centro apposito con un investimento multimilionario. Ancor più grave, notizia recente, il traffico su rotaia di merci è diminuito nel corso del 2022».
E qui si è innestato un appello: «Da parte del legislativo – ha esortato ancora Poloni – va dunque data la massima solidarietà all’esecutivo quando è confrontato con gli organi federali (leggasi Ustra), Mendrisio merita già oggi misure di accompagnamento a riduzione dei disagi, senza necessariamente dover accettare progetti calati dall’alto per ottenere ciò che altrove è già stato fatto. La visione di copertura dell’autostrada è ambiziosa, ma realizzabile vedendo le opere nel canton Lucerna o Friborgo».
Del resto, la proposta recente di recuperare territorio lì dove corrono A2 e ferrovia nella zona della Campagnadorna, si inserisce nel solco della volontà di promuovere la qualità di vita a Mendrisio e nei suoi quartieri. Che «è nostro compito – ha ricordato –. Compito che abbiamo adempiuto acquistando il Parco di Villa Argentina, salvaguardandolo. La Città ha bisogno di una pianificazione diversa da quella del passato, più sostenibile per cittadini e per l’economia. Auspico che il lavoro sul Piano direttore – ha concluso – possa concludersi entro fine legislatura».
Da parte sua Bejiamin Albertalli ha fatto presente di come il suo anno di presidenza sia stato alquanto movimentato, anche tra i banchi consiliari. Ad agitare le acque è stato, ad esempio, l’aumento di due punti di moltiplicatore. Una scelta coraggiosa, ha ribadito il consigliere, per il Municipio come per il legislativo. «Sia chiaro – ha sottolineato –: aumentando semplicemente il moltiplicatore a mio modo di vedere l’esercizio non è stato compiuto fino in fondo, perché ancora non mi sembra si sia deciso in maniera chiara quali prestazioni e servizi tagliare, oppure verso quale indirizzo politico concentrare con forza le nostre risorse… Ma si tratta comunque di un primo passo nella giusta direzione».
Oltre alla fiscalità, ha fatto memoria Albertalli, si è passati attraverso i venti di guerra (In Ucraina), poi «la visita del Consiglio federale in corpore in occasione della sua tradizionale gita estiva, oltre 20 milioni di crediti votati nel giro di un anno e – per non farci mancare nulla - anche un municipale a cui viene tolto il suo dicastero, fatto certamente inusuale vista la collegialità – reale o presunta – che caratterizza gli esecutivi elvetici, a tutti i livelli istituzionali».
Nonostante tutto, però, «le sedute sono state in larga parte caratterizzate da discussioni ordinate e rispettose, seppur talvolta franche e dirette». Ma la cosa più importante, ha chiosato, è «che queste discussioni abbiano contribuito a stimolare la visione e il dibattito politico, a modellare il futuro della nostra città e a fare del nostro per meglio per le nostre concittadine e i nostri concittadini, come pure per le generazioni che verranno dopo di noi».