Il primo trattamento per salvare le piante dovrà svolgersi tra l'inizio e la fine di giugno. Un secondo intervento dovrà essere effettuato 12 giorni dopo
I Comuni del Mendrisiotto rendono attenta la popolazione alle misure obbligatorie, volute dal Servizio fitosanitario cantonale, alla lotta contro la flavescenza dorata, malattia che da diversi anni è stata riscontrata nei vigneti della regione. Una malattia causata da fitoplasmi, microrganismi affini ai batteri che vivono nel sistema vascolare delle piante e sono trasmessi in natura da insetti vettori dotati di apparato boccale in grado di pungere e succhiare la linfa. Vengono trasmessi da pianta a pianta e da vigneto a vigneto dall’insetto chiamato cicalina Scaphoideus titanus. La flavescenza dorata è considerata un organismo nocivo molto pericoloso, motivo per il quale è obbligatorio che venga combattuta.
Per poterlo fare occorre un opportuno contrasto attraverso i necessari trattamenti a tutte le piante di vite di qualsiasi varietà, inclusi i ceppi di uva americana che si possono trovare nei giardini. Il primo trattamento deve essere effettuato orientativamente tra il 5 giugno e la fine di giugno. La data esatta verrà comunicata per il tramite del bollettino fitosanitario cantonale. Il secondo intervento dovrà essere attuato 12 giorni dopo il primo.
I sintomi della malattia possono apparire l’anno successivo all’infezione, oppure dopo un periodo di latenza di due o più anni. Sebbene sia possibile definire un quadro sintomatologico generale tipico della flavescenza dorata, la tipologia dei sintomi e la loro intensità dipendono dalla varietà e dal periodo della stagione. Non necessariamente tutti i sintomi descritti devono essere presenti contemporaneamente al momento dell’osservazione. La sintomatologia comprende: arrossamenti (vitigni a bacca rossa) o ingiallimenti (vitigni a bacca bianca) più o meno estesi; la lamina fogliare si inspessisce; accartocciamento fogliare; scarsa maturazione dei tralci con parziale o irregolare lignificazione che possono presentare alla base piccole pustole scure dall’aspetto oleoso. I tralci possono inoltre assumere consistenza gommosa e ripiegarsi verso il basso e i grappoli possono disseccare, raggrinzire, appassire e perdere gli acini.
È necessario che i viticoltori, i gestori di piante di vite, i Comuni e tutte le persone interessate continuino a segnalare al Servizio fitosanitario i casi sospetti e a eseguire in modo preciso e senza indugio gli estirpi che mirano alla riduzione del serbatoio di infezione della malattia. Le piante di vite e i vigneti abbandonati devono essere estirpati immediatamente a cura dei proprietari.