Il titolare della ditta di onoranze funebri Coltamai indica in un'intervista rilasciata all'Informatore l'origine dei resti umani ritrovati nella sede
“Quelle che hanno trovato nel magazzino della ditta, prima di iniziare gli scavi, sono otto cassette di ossa, la cui destinazione erano gli ossari”. Ossa che “non sono state più reclamate da nessuno”. Fernando Coltamai, titolare dell'omonima impresa di onoranze funebri, spiega così, in un'intervista rilasciata all'Informatore, la presenza dei resti umani all'interno della sede dell'azienda di Mendrisio. Nelle scorse settimane era stato aperto un procedimento penale nei confronti della ditta dopo una segnalazione. Coltamai, sempre nell'intervista, ha spiegato che “quattro delle otto cassette erano nel nostro magazzino da oltre vent'anni”. Le restanti quattro “provenivano dal cimitero di Meride. Erano in attesa che terminassimo altri lavori sempre in quel cimitero per poi aprire l'ossario una volta sola e collocare tutti i resti. Anche queste non sono state mai reclamate”.
Per quanto riguarda i ritrovamenti di frammenti ossei nel giardino della ditta, Coltamai ribadisce: “Era terra che avevo recuperato da un cantiere in un cimitero. Era un sedime in cui in precedenza erano state realizzare delle esumazioni che non avevo compiuto io”. Durante gli scavi sono inoltre stati rinvenuti pezzi di stoffa e materiale riconducibile a lapidi o elementi cimiteriali. La terra, spiega il titolare della ditta, “l'avevo presa per riempire un dislivello nel giardino”.
Al momento i reati ipotizzati sono truffa e turbamento della pace dei defunti. Gli inquirenti stanno indagando sulla posizione del titolare e di un collaboratore. Il primo, però, ha ribadito più volte a ‘laRegione’ di avere la coscienza tranquilla e di avere fiducia nella giustizia. Le indagini, in ogni caso, non sono ferme alla sede dell'azienda, ma coinvolgono anche alcuni cimiteri del Mendrisiotto, come Castel San Pietro, Vacallo, Coldrerio e Morbio Inferiore. A Novazzano, inoltre, è stata aperta lunedì una tomba per delle analisi legate all'inchiesta. Le indagini, indica l'Informatore, coinvolgono anche Balerna, a livello di accertamenti sulla documentazione cimiteriale. Verosimilmente non verranno risparmiati nemmeno i cimiteri di Meride e Mendrisio. In quanto dal primo proverrebbero quattro delle cassette ritrovate, e dal secondo la terra presente nel giardino della ditta. Il settimanale riferisce pure che per il momento non sono stati coinvolti i campisanti di Chiasso, Stabio e Balerna.