Nessuna accelerata dal Consiglio federale, che risponde a Marco Romano e conferma la tempistica. Che delude la Commissione regionale dei trasporti
Il Mendrisiotto ha fretta. Il Distretto freme per poter contare su collegamenti regolari di treni a lunga percorrenza con il resto della Svizzera, quindi di veder fermare gli Intercity a Chiasso e Mendrisio. Berna, invece, non sembra avere fretta. Emerge con chiarezza, una volta di più, tra le righe della risposta del Consiglio federale al deputato Marco Romano (Centro), tornato alla carica la settimana scorsa, forte del supporto delle Camere alla sua mozione e dell’impegno preso a favore del Distretto.
In effetti, da dicembre in poi, ammette il governo federale, non ha ancora messo in atto appieno il mandato ricevuto dal Consiglio nazionale e dal Consiglio degli Stati. Tuttavia, si conferma dando seguito alle richieste pressanti di Romano, Berna intende dare seguito al suo compito nell’ambito, però, del consolidamento del concetto dell’offerta 2035, che sarà, si annuncia, presentato al parlamento nel 2026 con il messaggio chiamato a formalizzare questo ulteriore passo in avanti. Una strategia che non soddisfa il consigliere nazionale, determinato, come ci conferma, a non mollare la presa.
La motivazione federale? "Nell’orario attuale – si spiega – non è possibile proseguire la linea degli Intercity con arrivo a Lugano durante il giorno, poiché sono in funzione i treni Regio-express che circolano da Locarno via Lugano, direzione Mendrisio, Chiasso, fino a Milano". Convogli, questi ultimi, che vengono reputati "importanti" per aprire la via ferrata verso il Cantone Ticino. D’altro canto, si ribadisce, Lugano ha ottimi collegamenti da e per la Svizzera interna. Quanto al Mendrisiotto, per Berna è già integrato nella rete interurbana attraverso le fermate di tutti gli Eurocity a Chiasso. Convogli che, comunque, sono destinati in futuro a essere cancellati. In più, oltre a questi 12 treni giornalieri, si ricorda ancora, vi sono 3 Intercity che servono Mendrisio e Chiasso nelle ore non di punta dei giorni feriali, la mattina verso la Svizzera tedesca e la sera tardi verso sud.
Il Mendrisiotto, però, si aspetta di più. E il timore è che si instilli anche una concorrenza interna tra la città di confine e il capoluogo nel nome di una fermata ferroviaria. Mentre a sud si mira a conquistarsi due stop per una regione che non intende più stare ai margini del Luganese. Non a caso, oggi come ieri il dossier resta sul tavolo della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Crtm), che tornerà a occuparsene in occasione della prossima riunione e che di recente ha bussato di nuovo al portone di Palazzo federale.
«Di sicuro siamo delusi dalla tempistica indicata dal Consiglio federale – commenta Andrea Rigamonti, presidente della Crtm –. A fronte di ciò che abbiamo appreso tramite la risposta a Romano sugli incontri regolari fra l’Ufficio federale dei trasporti e il Cantone, ci dirigeremo quindi verso il Dipartimento del territorio per sapere come evolvono le discussioni. Fermo restando che auspichiamo, in ogni caso, perlomeno una implementazione graduale del servizio alle stazioni di Chiasso e Mendrisio». Come dire, che non finisce qui.