Il procuratore pubblico Andrea Pagani ha aperto un incarto: si tratterebbe di poliziotti delle Comunali di Mendrisio e Chiasso
Una decina di agenti di polizia delle Comunali di Mendrisio e Chiasso sono sotto inchiesta per il sospetto che durante un intervento legato a due autori di reato che si erano dati alla fuga sia stata utilizzata la forza oltre il limite consentito dalla legge. L’inchiesta coordinata dal procuratore generale Andrea Pagani, e anticipata ieri dal ‘Corriere del Ticino’, si trova ancora alle battute iniziali e gli interrogatori sono ancora in corso. I fatti risalgono a un paio di settimane fa: a segnalare l’accaduto alla magistratura – che per il momento non rilascia ulteriori dichiarazioni – è stata una segnalazione dei vertici della Polizia cantonale, sembra a sua volta allertata da una fonte privata. Un agente della Polizia comunale di Chiasso, che ha avviato un’inchiesta amministrativa, è stato sospeso dal servizio in attesa di tutti gli accertamenti. A Mendrisio non sono ancora stati previ provvedimenti urgenti, ma l’ipotesi dell’inchiesta amministrativa non è stata scartata.
Stando a una prima ricostruzione che dovrà essere confermata dall’inchiesta, il dispositivo di polizia è stato attivato dopo che due richiedenti l’asilo magrebini – due volti già noti alle autorità di polizia per alcuni furti commessi nella regione nelle settimane precedenti ai fatti – si sono dati alla fuga. Una volta individuati e raggiunti a Balerna, i due sono stati bloccati. Ed è proprio quanto accaduto nei momenti successivi che dovrà essere accertato dall’indagine. Uno dei due uomini ammanettati sarebbe infatti stato oggetto di un abuso di autorità e avrebbe subito ulteriori colpi da parte degli agenti. Sul posto erano presenti agenti delle Polizie comunali di Chiasso e Mendrisio e agenti dalla Cantonale. Saranno le testimonianze di tutti i presenti a stabilire se quanto successo avrà o meno risvolti penali. Le ipotesi di reato per ora quelle di abuso d’autorità e lesioni semplici ma, stando a informazioni raccolte da ‘laRegione’, potrebbero non essere uniche.
Quanto appena descritto è stato immortalato dall’impianto di videosorveglianza di una ditta. Le immagini sequestrate dagli inquirenti avrebbero già fornito agli inquirenti indicazioni importanti per la ricostruzione di fatti e ruoli. Quello che appare certo è che quello di due settimane fa è stato un intervento concitato e per questo la procura ha deciso di vagliare la posizione di tutti i presenti per stabilire chi ha avuto un ruolo attivo e chi invece ha giocato un ruolo passivo, ma che potrebbe comunque essere chiamato in causa per non aver denunciato l’operato dei colleghi.
I Municipi di Chiasso e Mendrisio sono stati informati dell’accaduto nella seduta della scorsa settimana. A Chiasso sono già stati presi i primi provvedimenti, con un’inchiesta amministrativa e la sospensione dell’agente che avrebbe colpito il richiedente l’asilo in attesa della conclusione dell’inchiesta. «Come Municipio sappiamo che un nostro agente è stato sentito nell’ambito di questa inchiesta e che il suo ruolo sarebbe marginale – spiega, raggiunto da ‘laRegione’ il capodicastero Sicurezza pubblica Samuel Maffi –. Allo stato attuale nessuna autorità superiore ci ha avvisato di fatti gravi per cui dobbiamo prendere misure disciplinari urgenti, e allo stato attuale delle indagini non c’è motivo. Rimane comunque aperto il tema dell’inchiesta amministrativa: dopo le indicazioni della magistratura prenderemo i passi necessari nell’interesse delle parti coinvolte».
Quanto accaduto a Balerna non è il primo caso che porta sotto inchiesta agenti della Polizia. È di poche settimane fa la conclusione del procedimento che ha coinvolto un’agente della Polizia cantonale di Mendrisio risultata positiva all’etilometro, protagonista di un incidente della circolazione, con soli danni materiali, in autostrada, all’altezza di Mendrisio. Il procuratore generale Andrea Pagani ha aperto un’inchiesta che, oltre alla poliziotta, ha coinvolto i colleghi intervenuti sul luogo del sinistro e il capogruppo in servizio quella sera. Nei loro confronti sono stati emessi quattro decreti d’accusa: la poliziotta è stata condannata a 90 aliquote sospese per grave infrazione alle norme della circolazione; i colleghi a 45 e rispettivamente 15 aliquote sospese per tentato favoreggiamento e il capogruppo a 30 aliquote sospese pure per lo stesso reato.