Mendrisiotto

Pozzo Polenta e indennizzi, Municipio di Morbio ‘dispiaciuto’

L’esecutivo prende posizione dopo la sentenza pronunciata di recente dal Tribunale federale

Dalla manifestazione del 2015
(Ti-Press)
24 febbraio 2023
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Sono molti oggi gli occhi puntati sull’inchiesta amministrativa cantonale aperta nel nome dell’OSiti, l’Ordinanza sui siti contaminati, chiamata a fare chiarezza sull’inquinamento da idrocarburi che nell’estate del 2008 ha messo fuori uso, senza appello, il Pozzo Polenta. E in prima fila c’è proprio il Comune di Morbio Inferiore. Ente che si è ritrovato senza una preziosa fonte idrica di approvvigionamento e che per primo in quel luglio ormai lontano aveva sporto denuncia contro ignoti per inquinamento di acque potabili e infrazione alla legge federale sulla protezione delle acque; e che ora attende di potersi rivalere davanti al foro civile.

Calata nel 2015 la prescrizione sul procedimento penale, una sentenza recente del Tribunale federale ha chiuso la porta alla possibilità a un risarcimento in questo filone. In effetti, per un vizio di forma l’esecutivo si è visto annullare l’indennizzo di poco più di 100mila franchi che il magistrato inquirente aveva condannato a pagare i titolari della società petrolifera che ora gestisce il distributore e che si erano, a loro volta, appellati al Tribunale federale per dirimere la vertenza attorno alle spese procedurali.

Il Municipio di Morbio Inferiore, prendendo posizione sul verdetto dell’Alta Corte, conferma in una nota di aver "preso atto con grande dispiacere della decisione del Tribunale federale, il quale ha giudicato che, per quanto riguarda la causa penale concernente l’inquinamento presso il Pozzo Polenta, il Comune non ha diritto ad alcun indennizzo per le spese legali sostenute. In proposito, precisiamo che il Comune ha rispettato la procedura scelta dalla procuratrice che non è, però, stata ritenuta corretta dal Tribunale federale".

Chiuso questo capitolo, l’esecutivo dice, in ogni caso, di restare "fiducioso che la procedura OSiti, tuttora in corso, possa concludersi in tempi ragionevoli e permetta di determinare delle responsabilità, ciò che consentirebbe finalmente al Comune di far valere le proprie pretese di risarcimento per il danno subito".

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