A Morbio Inferiore Fabio Agustoni lascia il gruppo Morbio 2030, ma resta come indipendente. Altra novità a Mendrisio, stavolta nel Centro
Municipali che vanno, municipali che vengono. La politica comunale, oggi, è anche questo. In questi quasi due anni di legislatura - peraltro più corta delle altre, causa pandemia - sugli scranni degli esecutivi del Distretto c’è stato un certo andirivieni. Otto in tutto i municipali usciti di scena, altrettanti i successori entrati nelle stanze dei Palazzi in sei Comuni del Mendrisiotto e Basso Ceresio. E tra loro si contano pure un sindaco (a Breggia) e due vice sindaco (a Morbio Inferiore e Riva San Vitale). I paesi ad aver assistito (per motivi diversi) al maggiore ricambio? Breggia e Morbio Inferiore, con due rappresentanti a testa. I gruppi ad aver registrato un passaggio di consegne? In testa c’è Lega-Udc (in un caso alleate all’Udf), seguono Plr e area rosso-verde. Le ragioni dell’abbandono? Ufficialmente legate a motivi personali e professionali. Ma viene da pensare che, qua e là, la politica c’entri sempre. Come è successo a Balerna, dove chi se ne è andato lo ha fatto in aperta polemica con il gremio (in quel caso il Municipio) in cui operava.
La politica, poi, c’entra di sicuro nella scelta di due municipali che hanno deciso di togliersi la casacca del proprio partito e di restare nell’esecutivo come indipendenti. È il caso di Massimo Cerutti, ormai ex della Sezione Plr di Mendrisio, che ha tenuto banco nelle ultime settimane e che ha preso le mosse dal dibattito senza esclusione di colpi cresciuto attorno alla gestione delle Aziende industriali e al mancato (per ora) riscatto delle reti elettriche Ail. Ed è il caso, in questi giorni, di Fabio Agustoni, che ha deciso di lasciare il gruppo Morbio 2030 (che riunisce socialisti e verdi). Un passo, il suo, che segue di una settimana le dimissioni - per ragioni strettamente personali - del vice sindaco Matteo Mombelli, sino a venerdì scorso, suo compagno di formazione politica.
Agustoni, da vent’anni al tavolo dell’esecutivo di Morbio Inferiore e alla sua ultima legislatura, sgombra subito il campo, proprio per evitare fraintendimenti politici: tra i due ‘distacchi’ «non vi è nessuna relazione». Come dire che l’alleanza rosso-verde non è in discussione. Anzi, tiene subito a precisare, «il gruppo è coeso. Non c’è una rottura tra socialisti e verdi: continuano a lavorare bene assieme».
Ma veniamo alla sua decisione di ‘divorziare’ da Morbio 2030, un divorzio che non si è riusciti a evitare. «La mia – ci dice – è stata una scelta ponderata, che mi ha portato a rimanere in Municipio come indipendente. Motivo che mi spinto ha rendere pubblico questo mio passo per una questione di correttezza e trasparenza nei confronti dei miei colleghi di compagine municipale e soprattutto della popolazione di Morbio».
Nella nota che accompagna la sua comunicazione lei parla di "fattori politici e personali che non mi permettono più di condividere il percorso iniziato ad aprile 2021 con il gruppo": in buona sostanza, non si riconosce più in Morbio 2030? «In effetti, è così. E sono convinto sia la decisione migliore per me, oltre che inevitabile. Inoltre, ho ritenuto di non far mancare la voce di un socialista in seno al Municipio, anche nel rispetto dell’elettorato. Insomma, io non mi distacco dall’idea socialista, che ho portato avanti per un ventennio e ho condiviso con il gruppo Us».
Concretamente cosa ha portato al suo allontanamento? «Non vorrei entrare nei particolari – annota Agustoni –. Diciamo che oggi io e il mio gruppo abbiamo visioni differenti. In occasione delle ultime elezioni comunali il gruppo, storicamente all’opposizione, è diventato il primo partito del Consiglio comunale. Di conseguenza alcune dinamiche cambiano, così come le responsabilità. Ci siamo trovati in una posizione che richiede di entrare in connessione con gli altri partiti: non si può sempre e solo essere all’opposizione». Il riferimento di Agustoni è, ad esempio, alla recente posizione critica sul Preventivo 2023 e alla bocciatura della riduzione del moltiplicatore.
Sta di fatto che il municipale, ci tiene a far sapere, ha voluto essere chiaro con all’orizzonte anche la nomina del nuovo vicesindaco. «Non volevo essere ipocrita», commenta. Il primo passo istituzionale, però sarà l’ingresso del successore di Matteo Mombelli: a sedere in Municipio, dopo la rinuncia della prima subentrante Gaia Mombelli, sarà Rolf Stephani, una vita da cronista; il quale, come ci conferma lui stesso, ha già dato la sua disponibilità. Non resta che fissare la data della consegna delle credenziali davanti al Giudice di pace.
Spostandosi a Mendrisio, la politica cittadina registra un nuovo fatto inatteso. Questa volta a finire sotto i riflettori, dopo l’attenzione catalizzata ultimamente dalle vicende del Plr, è la Sezione del Centro. A sorpresa il co-presidente e consigliere comunale Manuel Aostalli giovedì scorso ha consegnato le proprie dimissioni all’Ufficio presidenziale del partito. Le motivazioni? "Importanti e accresciuti impegni professionali", si spiega in una nota ufficiale. Una decisione di cui la stessa Sezione si dice "profondamente rammaricata". In effetti, si tiene a rimarcare ancora, "Manuel Aostalli, negli anni, ha saputo distinguersi anche come municipale e ha sempre fornito il proprio contributo in modo attento e accurato in ogni sua mansione".
A rimanere spiazzato, del resto, non è stato solo il gruppo del Centro, tanto più in un passaggio delicato della politica mendrisiense, come si è visto nelle ultime sedute del Consiglio comunale. «In questo caso – assicura la co-presidente Davina Fitas – non vi è alcun retroscena. Non è assolutamente una questione politica», ribadisce, schernendosi dall’aggiungere altro. Fitas, che in Aostalli aveva trovato un prezioso compagno di viaggio in questa nuova esperienza – «ci siamo scelti per fare la co-presidenza» –, adesso sarà sola alla guida del Centro. «Vado avanti, ma con me – precisa – ho una bella squadra». Le scadenze che l’attendono non sono da poco: prima le elezioni cantonali, poi, tra un anno, l’appuntamento con le Comunali.