Il gruppo di Mendrisio incassa la ‘piena fiducia’ dei vertici cantonali. Alla Direttiva il municipale non c’era. ‘Non ritenevo fosse necessario’
C’erano quasi tutti i nomi che contano (e anche quelli che contavano), mercoledì sera, al Coronado, alla Direttiva straordinaria (quanto allargata) del Plr di Mendrisio. Lui, Massimo Cerutti, però, non c’era. Anzi, non si è proprio presentato, ci fanno notare gli ormai suoi ex colleghi del partito locale. Perché invitato, assicurano, era stato invitato alla riunione e dallo stesso Ufficio presidenziale della Sezione. Messaggi erano stati inviati tanto via posta elettronica che sulla ‘chat’ dirigenziale, e subito dopo lo strappo. In effetti, la convocazione è arrivata a destinazione, ci conferma il municipale. «Dopo il mio comunicato stampa di lunedì sera (al termine del Consiglio comunale, ndr) – aggiunge –, ho creduto comunque che la mia presenza non fosse necessaria. In ogni caso ero all’estero per lavoro e impossibilitato a partecipare». La sola comunicazione recapitata ai responsabili della Sezione è stata quella delle dimissioni ufficiali: imbucata martedì e ricevuta la mattina successiva.
Sta di fatto che così non è stato colto l’attimo di mettere tutte le carte in tavola e confrontarsi, in modo aperto, su quanto ha stravolto la quotidianità politica (e istituzionale) della Città in queste ultime due settimane. Dal 18 gennaio a oggi, infatti, un Preventivo (quello delle Aim, le Aziende industriali) è stato votato, ma vincolato a ulteriori chiarimenti contabili (dopo il mancato il riscatto delle reti Ail a fine 2022); un capo dicastero (sempre lui, Cerutti) è stato esonerato temporaneamente dal Municipio; e un municipale Plr (ancora lui, Cerutti) si è dissociato dalla Sezione di appartenenza. Quanto basta per dare una scossa tellurica di quelle forti al sistema, politico e istituzionale. Che, però, ha saputo reggere, dentro e fuori Palazzo civico.
In effetti, il Municipio ha preso in mano la situazione con l‘intento di fare chiarezza. E il Plr di Mendrisio è pronto a lasciarsi alle spalle il ’caso Cerutti’, sapendo di avere dalla sua i vertici distrettuali e cantonali del partito. Nero su bianco, il Plrt ha dichiarato la sua "piena fiducia" nella Sezione e nell’operato a favore della Città. «Ho apprezzato le parole dei vertici cantonali e distrettuali: il segnale che è stato dato, del resto, è chiaro», ci dice, il giorno dopo la Direttiva, il presidente sezionale Giovanni Poloni. Mercoledì sera all’incontro erano oltre una trentina: un appuntamento al quale né il presidente cantonale Alessandro Speziali (accompagnato dal segretario cantonale), né la presidente del Distrettuale Sonia Meier hanno voluto mancare. Non se lo sono perso neppure i tre ex municipali della nuova Mendrisio, Rolando Peternier, Claudio Nauer e Silvio Pestelacci.
È stato un momento, si fa capire, in cui si è toccata con mano la compattezza del partito, si sono ripercorsi gli ultimi avvenimenti. Ciò che non si è potuto avere, si rilancia, è stato appunto il confronto con il municipale dissidente. Il Plr di Mendrisio, quindi, va avanti senza Massimo Cerutti. E lo fa dicendosi "molto coeso" e determinato a "continuare a lavorare come una squadra per lo sviluppo della Città e nell’interesse di tutti i cittadini". La Sezione cittadina e il partito cantonale, quindi, serrano i ranghi; archiviano il ‘caso’; e appaiono decisi a passare oltre.
Crisi superata, dunque? «Internamente sì – ci conferma ancora Poloni –. Del resto, dopo aver preso atto della situazione, certo non semplice, non ci siamo fermati: si va avanti».
Il partito cantonale, come si legge nella nota, si dice d’altro canto sicuro che, "nonostante le recenti difficoltà, il lavoro del Plr Mendrisio proseguirà a tutti i livelli nella scia degli ottimi risultati ottenuti in questi anni con il chiaro obiettivo di perseguire il bene del Comune e della qualità di vita dei suoi abitanti". Un attestato di solidarietà, quello messo nero su bianco, che va anche al sindaco Samuele Cavadini e al municipale Samuel Maffi, oltre che al gruppo in Consiglio comunale. A tutti viene, insomma, riconosciuto di prodigarsi "da anni per una politica attenta al territorio e alla sua popolazione – con piena soddisfazione del Plrt –, fornendo nel contempo una prospettiva al futuro della Città e dei suoi Quartieri".
Il partito, insomma, volta pagina e continua a guardare avanti, si ribadisce, "come fatto finora con una gestione efficace, trasparente e attenta alle esigenze e al bene di tutti".
Come si concilierà a questo punto la posizione di Massimo Cerutti, che si dissocia dalla Sezione ma rivendica la sua appartenenza al partito cantonale? "Quanto alla permanenza nel Plr di Massimo Cerutti – si fa presente nella nota –, la questione sarà chiarita con il diretto interessato, coerentemente con quanto emerso negli ultimi mesi e nel corso dell’ultima Direttiva sezionale". Se ne riparlerà, dunque, in un secondo momento. Anche se il municipale riafferma la sua vicinanza al partito cantonale. «Ad oggi confermo di riconoscermi appieno e di avere un’ottima relazione con i vertici cantonali: sono sereno», ci spiega a sua volta.
II Plrt, però, si è schierato con la Sezione, gli facciamo presente. «Al momento – annota – non posso esprimermi. Non posso farlo fino a quando non mi incontrerò con la presidenza, nei confronti della quale nutro un assoluto rispetto. Così come nutro un grande rispetto nei confronti degli elettori liberali radicali».
Chiuso il capitolo politico, a Mendrisio resta da scrivere, ora, quello istituzionale, attorno al futuro del dicastero Aziende industriali e alla sua guida. E qui gli occhi sono puntati sul gruppo di lavoro costituito ad hoc. Ma questa è un’altra storia.