Il Consiglio comunale vota all’unanimità i fondi per completare i camminamenti lungo il fiume, nel solco di un parco intercomunale
La bussola del Municipio di Mendrisio segna la direzione giusta, anche per il Consiglio comunale. Una bussola, che sarà utile per affrontare le sfide che la Città vuole e deve affrontare nel futuro prossimo. Come preziosi si rivelano i diciassette punti che scandiscono la strategia politica e territoriale da qui al 2035. Chi siede nelle Commissioni della gestione e della pianificazione si è detto pronto a condividere l’approccio messo in campo dall’autorità locale. Tant’è che lo si è voluto dire nero su bianco in un rapporto congiunto, firmato da Daniele Stanga e Cesare Sisini. Non di meno hanno fatto, lunedì sera, i consiglieri comunali dei vari gruppi nella discussione aperta sul dossier nel segno della fiducia e del bisogno di concretezza.
Insomma, le diversità partitiche restano ma l’"apprezzamento generale sul documento" non manca. Tanto da sottolineare a livello commissionale "l’importanza di munirsi di uno strumento che possa aiutare la politica e l’amministrazione nel pensare allo sviluppo della Città con delle linee guida condivise". E se qualche timore resiste, a dargli voce alcuni commissari, è legato ai costi che l’attuazione delle intenzioni comporterà. Le rassicurazioni giungono, però, dalle stesse Commissioni: nessuna "spesa di punto in bianco, ma ragionata e coordinata all’interno dei vari dicasteri».
Del resto, Mendrisio, come si è sottolineato dal legislativo, è chiamata a rivestire appieno il ruolo di Città-polo. E il Municipio, per voce del sindaco Samuele Cavadini, ha raccolto gli stimoli giunti dai consiglieri a fronte di un esercizio «appassionante» che non finisce qui. Detto con una punta di orgoglio: «Mendrisio vuole essere protagonista – ha rilanciato il sindaco –, guardando ai vicini ma anche oltre, al Cantone, alle altre città e al di fuori delle frontiere, dove possibile, ad esempio su un tema come la mobilità».
A segnare il simbolico nord di Mendrisio, nel prossimo futuro, è, non a caso, una ritrovata qualità di vita. Un nodo su cui l’aula consiliare, lunedì, ha attirato da più parti l’attenzione. Infatti il filo rosso che attraversa il Piano direttore comunale è il fiume Laveggio (con in suoi affluenti), a cui l’anno 2023 è dedicato. È in nome di un riorientamento dello spazio pubblico verso il corso d’acqua che la Città - al pari di Riva San Vitale e Stabio, uniti da una lettera d’intenti - si è ‘tuffata’ nel progetto ‘Laveggio, un fiume da vivere’, che recupera la fruibilità pedonale, dalle sorgenti alla foce, e restituisce di fatto un parco periurbano a vantaggio della popolazione (che sarà ’consegnato’ a ottobre) nel solco di una iniziativa promossa dai ‘Cittadini per il territorio’ e di un esempio di collaborazione intercomunale (come sottolineato dai banchi del Centro). A contribuire a compiere un ulteriore passo avanti è proprio l’investimento di 625mila franchi - circa 414mila a carico della Città a fronte di un intervento globale di oltre 1,1 milioni - che il Consiglio comunale, lunedì sera, ha accolto all’unanimità.
Con questi interventi infrastrutturali si potranno, infatti, percorrere nuovi sentieri per un totale di 2 chilometri e 400 metri nella zona dei meandri a Genestrerio e nell’area dello svincolo a Rancate, riducendo di molto la parte asfaltata (e allontanandosi dal traffico) e superando i limiti territoriali. Del resto, come fa osservare la Commissione delle opere pubbliche, per voce di Daniela Carrara (Alternativa), «le aree verdi urbane sono una necessità e non possono essere considerate un semplice arredo estetico, ma rappresentano per le cittadine e i cittadini un vero e proprio servizio: il loro ruolo nell’attenuazione degli effetti del cambiamento climatico è fondamentale».
Una ragione in più per motivare la rilevanza dell’opera, anche se, come si è fatto notare (soprattutto da Lega-Udc-Udf), «arriva in un momento delicato per le finanze della Città». Questo progetto risulta, in ogni caso, essere «importante e virtuoso». Consegnando un suggerimento in più: favorire «l’inclusione delle biciclette per lo spostamento lungo il percorso».
La scelta suggellata dal legislativo, ha ribadito in conclusione il sindaco Cavadini, rende «questo parco un po’ più parco, e sulla porta di casa. E con un investimento non così gravoso, a fronte dell’efficacia dell’operazione, realizzata con garbo e intelligenza». Questo, in altre parole, è il momento di agire.