I due ragazzi erano entrambi a un passo dal concludere il percorso di Master all’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana
Si chiamavano Riccardo e Tobia i due ragazzi che hanno perso tragicamente la vita nell’incidente stradale avvenuto la notte della vigilia di Natale a Mestre. I due, oltre che amici, compaesani veneti e coetanei erano anche compagni di studi. Frequentavano infatti entrambi l’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio. «Erano due persone meravigliose – ci racconta un’amica – entrambe estremamente attaccate alla vita, solari, acculturate, appassionate di musica e di basket e che meritavano il meglio dalla vita. Avevano anche grandi progetti per il futuro e soprattutto insieme». Due vite intrecciate, insomma, fino alla drammatica fine giunta prematura.
A comunicare la triste notizia della morte di Riccardo ai colleghi di studio è stato l’architetto e professore Frédéric Bonnet, che in un messaggio inviato ai suoi studenti ha espresso il suo pensiero sul 25enne, che il 22 gennaio averebbe compiuto gli anni: "Riccardo era senz’ombra di dubbio uno studente brillante e per le poche ore in cui ho avuto modo di parlarci, posso affermare che era anche una grande persona piena di talento, cultura e interessi". Tobia, ci spiega invece Stefano Perregrini, architetto e student advisor, «era uno studente molto serio e impegnato, frutto probabilmente anche della figura del padre, anche lui architetto. Era molto appassionato, sempre puntuale, preciso distinguendosi sempre con voti molto alti. Era molto attivo all’interno del Campus, era infatti entrato a far parte del gruppo dell’Organizzazione studenti dell’Accademia (Osa) e insieme a un altro ragazzo organizzavano una serie di conferenze».
Tobia aveva iniziato il suo percorso di studi all’Accademia di Mendrisio nell’anno scolastico 2016-2017, mentre Riccardo era arrivato in seguito, per frequentare il Master, in quanto il Bachelor lo aveva ottenuto dal Politecnico di Milano. Quindi entrambi hanno scelto di venire in Svizzera a svolgere gli studi, ritrovandosi tra le pareti di quel Campus scosso dalla disgrazia.
«Riccardo era appena arrivato – ci comunica Perregrini –. Aveva seguito un solo semestre qui da noi e a settembre aveva iniziato a seguire l’atelier del professor Bonnet, come corso di progettazione». Professore che è rimasto, queste le sue stesse parole, «profondamente scosso dall’accaduto, devastato. È così ingiusto quello che è successo, non trovo le parole». Mentre Tobia, più conosciuto all’interno dell’Università in quanto immatricolato da più tempo, «aveva fatto un semestre di scambio all’Eth di Zurigo nel suo terzo anno di Bachelor – prosegue lo student advisor – e aveva scelto poi di fare un’esperienza lavorativa in uno studio, oltre a quella già prevista dall’Accedemia. È per questo motivo che non era attualmente in sede. Era uno studente spaiato. Attendeva l’inizio del progetto di diploma a febbraio e che sarebbe durato fino a giugno, quando si sarebbe finalmente laureato. Come Riccardo aveva scelto Bonnet, lui aveva scelto come docente di riferimento Valerio Olgiati, anch’egli architetto svizzero».
Tobia è stato inoltre vincitore, a luglio, insieme al suo gruppo di compagni, di un concorso di allestimento alla notte bianca dell’Architettura che si svolge a Sinigallia. «A breve – ci dice Marco Della Torre, coordinatore di direzione – avremmo fatto una piccola esposizione di questi progetti che hanno partecipato alla notte bianca, tra cui quello del gruppo di Tobia, che aveva realizzato dei bellissimi padiglioni. Ora vedremo come organizzarci, anche perché cade in un momento pazzesco quindi anche dal punto di vista emozionale è molto forte questa situazione».
La vettura, ricordiamo, stava viaggiando da Venezia in direzione di Mestre quando è improvvisamente sbandata verso destra. A morire sono stati infatti Tobia e Riccardo che si trovavano in quel lato dell’abitacolo. I soccorritori hanno estratto dalla Renault Clio uno dei passeggeri rimasto incastrato, che è stato stabilizzato, ma che è morto successivamente. L’altro giovane è deceduto sul colpo. Il conducente e una ragazza, rimasti feriti in condizioni non gravi, sono stati presi in cura dal personale sanitario e trasferiti in ospedale. Il conducente era sotto l’influsso dell’alcol. Dato confermato prima dall’alcoltest e poi dalle analisi del sangue effettuate in ospedale. Sul caso, il sostituto procuratore italiano Roberto Tarzo ha aperto un fascicolo: duplice omicidio stradale è infatti l’accusa contestata al giovane. I funerali dei due ragazzi si terranno venerdì 30 a Mestre in Duomo alle 10.30.