Il Municipio propone due punti in meno. La minoranza della Gestione: ‘scelte mirate senza scivolare in tentazioni propagandistiche’. Ultima parola al Cc
Ci sarà discussione a Morbio Inferiore sulla proposta del Municipio di ridurre il moltiplicatore dall’86 all’84 per cento. Sui banchi del Consiglio comunale, che si riunirà in seduta lunedì 12 dicembre, sono infatti arrivati un rapporto di maggioranza (favorevole) e uno di minoranza (contrario alla riduzione, ma favorevole al messaggio che accompagna il Preventivo 2023) della commissione della Gestione. La proposta, spiegano Rolf Stephani e Annamaria Patullo (Morbio 2030) nel loro rapporto di minoranza, è "ininfluente ma persino pericolosa sotto il profilo contabile, considerate le numerose incognite legate all’attuale situazione economica. Incognite che si riflettono anche sulle stime degli introiti fiscali possibili, ma largamente incerte".
Morbio 2030 ritiene che il 2023 deve essere considerato come "una sorta di anno di transizione, ma comunque proficuo sotto il profilo del progresso sociale ecosostenibile". L’invito al Municipio è quindi quello di "attuare scelte mirate e comunque attente senza scivolare in tentazioni propagandistiche pre-elettorali (forse per cercare di rifare superficie dopo lo smacco della bocciatura dell’ecocentro), come sta facendo con la proposta di diminuire il moltiplicatore d’imposta". Il Preventivo 2023 stima un disavanzo di 738mila franchi a fronte di un fabbisogno da prelevare a mezzo d’imposta di 11,3 milioni. Stando alle indicazioni del Municipio, la riduzione del moltiplicatore porterà un introito di 350mila franchi di gettito rispetto al preventivo di quest’anno. Gettito che per il 2023 arriverebbe quindi a circa 12,5 milioni. Per la maggioranza della Gestione, come indica il presidente Marco Vassena (Plr), si tratta di "un passo sostenibile" che "rende più attrattivo l’insediamento nel comune". A sostegno della loro tesi, i consiglieri ricordano che il Consuntivo 2021 ha chiuso con un utile "ampiamente positivo" (490’770 franchi) e che "le proiezioni relative al 2022 prevedono una chiusura ampiamente in attivo grazie alle importanti sopravvenienze sulle imposte degli anni passati, all’incasso di notevoli imposte speciali e all’arrivo di nuovi buoni contribuenti (sia persone fisiche sia giuridiche)".
La riduzione, fanno eco i contrari, "non sarà se non una flebile boccata d’ossigeno" e per questo "si potrebbe fare meglio, nel senso che le risorse certamente scaturite da un mantenimento dell’attuale pressione fiscale potrebbero incentivare iniziative volte da un lato a favorire una concreta redistribuzione del reddito con un’accentuata attenzione verso le fasce più deboli della popolazione, colpite nel recente passato da una serie di tagli, in settori cruciali quali la formazione e le agevolazioni nel trasporto pubblico, favorendo altresì inclusione e inserimento". La diminuzione di due punti "consentirà un risparmio di circa 50 franchi l’anno, in media, per i contribuenti di Morbio che dispongono di un reddito imponibile fino a 100mila franchi, e che rappresentano il 95 per centro (1’698 su 1’785) delle notifiche emesse per un totale di circa 3,5 milioni di franchi". Per le persone giuridiche "non avrà particolare impatto e ben difficilmente, da solo, riuscirà a calamitare nuovi arrivi". Nel rapporto viene inoltre evidenziato che nel documento presentato al Consiglio comunale "si evita, o si dimentica, di indicare l’ammontare del moltiplicatore aritmetico" che, stando "a nostre valutazioni ammonta al 90 per cento, cioè a un livello elevato". Dimenticanza "discussa in commissione, senza peraltro essere ripresa nel rapporto di maggioranza" e che rappresenta un argomento "indispensabile per una corretta analisi delle cifre da parte dei consiglieri comunali chiamati a votare il Preventivo 2023".
Tra le altre trattande all’ordine del giorno, c’è anche la richiesta del Municipio a stare in lite con la ditta che si è occupata della pavimentazione esterna e antitrauma della scuola dell’infanzia San Giorgio. Nel suo messaggio, l’esecutivo spiega che nel primo semestre del 2019, la Divisione lavori ha più volte sollecitato la ditta a voler presentare la liquidazione finale dei lavori svolti. Non avendo avuto seguito, la Divisione lavori "conformemente a quanto previsto dalle norme Sia, ha provveduto d’ufficio all’allestimento della liquidazione per un importo complessivo di 329’154 franchi". Importo contestato dalla ditta che "ha avanzato pretese per presunti ulteriori lavori svolti non previsti a contratto per oltre 150mila franchi, producendo numerosi bollettini allestiti solamente dopo la liquidazione d’ufficio e mai sottoposti all’approvazione dell’architetto". La direzione lavori ha riconosciuto "la piccola parte delle pretese risultata giustificata" e ha rivisto la liquidazione in 332’196 franchi. "Malgrado l’intervento dei rispettivi legali e dopo diversi incontri e scambi di corrispondenza tra le parti, non è purtroppo stato possibile giungere a una soluzione bonale della vertenza". Lo scorso 11 ottobre c’è stata "un’infruttuosa seduta di conciliazione dinnanzi al pretore, primo passo verso la probabile apertura di un contenzioso giudiziario". Il Municipio fa sapere che la ditta ha emesso le fatture relative agli importi riconosciuti dalla divisione lavori "e ulteriori due fatture relative agli importi oggetto del contendere per complessivi 155’369 franchi". La commissione delle Petizioni ha dato il suo consenso alla lite, dichiarandosi "sorpresa dall’ampiezza della differenza degli onorari richiesti rispetto ai preventivi e da quanto valutato dalla Divisione lavori".