Tre deputati momò del Centro tornano alla carica. Sul progetto il Distretto attende ‘risposte chiare e inequivocabili’
Il Mendrisiotto attende (da un po’) un segnale da Palazzo delle Orsoline. Una alleanza tra le istituzioni del Distretto e il governo cantonale spianerebbe, di fatto, la via verso la costruzione di una piscina coperta a valenza regionale. Il progetto è nel cassetto da qualche anno, ma mai come adesso enti locali e territorio avvertono la mancanza di una tale struttura. Le disavventure in cui sono incappati, prima, il Comune di Chiasso – costretto a rinunciare alla sua stagione invernale di tuffi sotto il pallone –, poi, la Città di Mendrisio – con lo stop forzato della vasca alle scuole di Canavée – hanno, infatti, reso ancora più urgente la necessità di non lasciare all’asciutto una regione nei mesi freddi.
Decisi a marcare stretto il dossier e le autorità superiori, a distanza di un anno e mezzo dal loro atto parlamentare tre deputati momò del Centro – Maurizio Agustoni, Giorgio Fonio e Luca Pagani – sono, quindi, tornati alla carica, sollecitando una volta di più il Consiglio di Stato. Lo scenario, del resto, è nitido. Gli interrogativi sono sul tavolo, adesso si confida di sapere se le aspirazioni locali potranno concretizzarsi. In altre parole, servono delle certezze. "È tempo che ai Comuni della regione, che recentemente hanno compiuto un ulteriore passo di collaborazione tramite la creazione dell’Ente regionale dello sport del Mendrisiotto e Basso Ceresio – scandiscono i tre granconsiglieri in una interrogazione –, siano fornite risposte chiare e inequivocabili, in modo che possano impostare senza ulteriori tentennamenti l’eventuale creazione di una piscina coperta regionale".
Proprio ai vertici dell’Ente, guidato dal presidente Davide Lurati e dal vice Paolo Danielli e giusto mercoledì sera alla sua seconda assemblea, si è convinti che occorra fare squadra. Anche perché oggi esiste più di uno spiraglio per una possibile intesa con il Cantone. Già nel settembre del 2021, dando seguito alle domande dei tre parlamentari, il governo, come si fa memoria oggi, si era detto "disposto a collaborare, a condizione che i Comuni, sulla base di studi di fattibilità, valutassero soluzioni che non creassero ritardi alla realizzazione del nuovo comparto scolastico". Sullo sfondo la riorganizzazione del centro studi – con Liceo, Scuola media e Centro professionale tecnico (la Spai) – a Mendrisio.
Un’apertura che, infatti, la Città, ha colto al volo, presentandosi ai funzionari cantonali con i contenuti di uno studio di fattibilità, commissionato assieme a Coldrerio e Chiasso, e d’intesa con l’Ente regionale per lo sviluppo (Ers). In quel caso, ricordano ancora i tre deputati del Centro, si sono prospettate "diverse varianti, nell’ottica di trovare la migliore soluzione". L’opzione più praticabile? Un impianto da 25 metri, anzi una doppia vasca in grado di far coesistere le esigenze dei più piccoli con l’attività agonistica. Non a caso, ancora di recente, come riferito da Paolo Danielli a ’laRegione’, Mendrisio ha sollecitato a più riprese l’autorità cantonale e in queste settimane è atteso un cenno, che potrebbe anche valere una svolta.
D’altro canto, come detto e come ribadiscono pure Agustoni, Fonio e Pagani, "quanto accaduto recentemente rende ancora più evidente – qualora fosse stato necessario – la necessità di una piscina regionale coperta nel Mendrisiotto, ritenuto che – come correttamente annotato dal municipale di Mendrisio Danielli – non si tratta di soddisfare unicamente delle esigenze scolastiche, ma di offrire spazi all’organizzazione di corsi per ogni fascia di età, nonché di venire incontro alle esigenze delle Società nuoto, degli studenti dell’Accademia di architettura e del campus Supsi".
In effetti, "la promozione dello sport – sottolineano con convinzione i tre granconsiglieri –, oltre a essere un principio costituzionale (art. 68 Cost. fed.), è un importante tassello nella creazione di un tessuto sociale vivace, nel quale le giovani e i giovani, indipendentemente dalle condizioni economiche, possano condividere delle esperienze aggregative, ricreative ed educative, oltre che salutari per il benessere psico-fisico".
Giunti a questo punto, insomma, i deputati del Centro ritengono che "il Cantone non possa sottrarsi dal contribuire alla realizzazione di spazi sportivi adeguati alle esigenze della regione". Anche perché, richiamano, "il totale rinnovamento del comparto scolastico di Mendrisio è un’occasione che non capiterà più nei prossimi decenni e non può quindi essere sprecata in tentennamenti".
Ed è su queste basi che si innestano gli interrogativi girati al Consiglio di Stato. Il loro primo obiettivo? Sapere se il governo conferma la sua disponibilità a collaborare alla realizzazione di una piscina regionale nel nuovo comparto scolastico di Mendrisio, di concerto con i Comuni della regione. E soprattutto, "in quale forma e con che tempistiche". Di conseguenza, "entro quando ai Comuni della regione saranno date indicazioni chiare e vincolanti" sull’appoggio assicurato dal Cantone?