Il deputato Alessandro Speziali (Plr) ne chiede conto al Consiglio di Stato. E interroga sull’impatto ambientale e fonico del progetto PoLuMe
La terza corsia dinamica tra Lugano e Mendrisio è ancora un progetto sulla carta. Eppure qua e là lungo il tracciato sottocenerino dell’A2 l’arteria nazionale è già stata potenziata, di fatto. È così, già da un po’, in coincidenza con lo svincolo di Mendrisio o sarà così, a breve, in corrispondenza della galleria di Collina d’Oro, dove sono in corso dei lavori. Agli occhi del deputato Plr Alessandro Speziali, poi, c’è di più. "Purtroppo, questi interventi – fa notare il granconsigliere a nome del gruppo, firmando una interrogazione al Consiglio di Stato – non sembrano essere accompagnati da misure a mitigazione dei rumori, come i ripari fonici". In effetti, rilancia, "non sono pochi i cittadini – per venire ad aspetti concreti della quotidianità – che durante la Fiera di San Martino hanno potuto percepire come l’impatto fonico dell’autostrada sia sempre più importante a scapito della qualità di vita. E questo anno dopo anno. Potremmo dire la stessa cosa per il viadotto Campaccio (a Mendrisio, ndr), il cui risanamento ha portato a una maggiorazione della sua dimensione. Anche in questo caso, di ripari fonici performanti non si vede traccia, e pace per la prevenzione dei rumori che gode, tra l’altro, anche di un’apposita legge federale".
Non stupisce, insomma, se una "larga fascia della popolazione", come fa memoria Speziali, non vede di buon occhio il pacchetto di opere dell’Ufficio federale delle strade (Ustra) che porta con sé il progetto PoLuMe. Tanto più, si ribadisce nell’atto parlamentare, che ci sono "ancora diversi aspetti rimasti irrisolti o che necessitano perlomeno risposte chiare e univoche, anche nei confronti della popolazione". Vi è, infatti, un altro passaggio per nulla trascurabile. Di fatto, rimarca il deputato Plr, "il credito che il Cantone dovrà elargire per l’opera sarà soggetto a referendum e quindi l’opera non passerà solo tramite le maglie dei giudizi tecnici, ma anche del giudizio e della volontà popolare". E la cittadinanza già adesso "si domanda, ad esempio, come sia possibile fluidificare il traffico, quando immediatamente dopo la dogana di Brogeda (spesso ridotta a monocorsia), vi è un tunnel con ingresso a corsia unica (dove a sinistra si svolta a Como-centro). Lo stesso discorso vale per l’uscita verso Stabio – Gaggiolo, se pensiamo tra l’altro alla decisione del gennaio 2022 di congelare l’opera da parte del Consiglio federale".
A dir poco la strada della terza corsia dinamica è più che accidentata e le resistenze popolari importanti. Nonostante ciò, ai livelli superiori si tira dritto verso la realizzazione dell’intervento. E qui Speziali inserisce i suoi interrogativi. Il Consiglio di Stato, chiede, "non reputa ambiguo il comportamento di Ustra, i cui lavori mostrano come si miri de facto a una terza corsia da Lugano a Chiasso?". E poi, "queste opere non sottolineano l’incoerenza tra il potenziamento generale dell’asse viario e il declassamento di alcuni tratti che restano un oggettivo collo di bottiglia?".
Nel concreto degli effetti che PoLuMe avrà sul territorio, domanda ancora il granconsigliere, "quali sono stati i risultati dei rilevamenti del rumore generato dall’autostrada sulle tratte soggette ad ampliamento del calibro?". Ma soprattutto, "cosa è stato fatto per mitigare il rumore di fondo dell’autostrada (sulla tratta Lugano-Mendrisio e oltre) nell’area densamente abitata?". E "quali misure a salvaguardia della popolazione e dell’ambiente sono state richieste e quali ottenute dal Cantone a Ustra?".