Il Municipio si è attivato per prevedere a breve una soluzione provvisoria. Danielli: ‘La necessità di una struttura regionale è evidente’
Restare all’asciutto. Il rischio per il Mendrisiotto è reale. E non solo quando si parla di acqua potabile. Superata la crisi estiva lungo la rete idrica, questo inverno il Distretto si è ritrovato anche senza uno specchio d’acqua riscaldato dove tuffarsi. Saltata la stagione sotto il pallone all’’olimpionica’ di Chiasso, in questi giorni a subire una battuta d’arresto è stata pure l’attività alla piscina scolastica coperta di Canavée a Mendrisio. Se nella cittadina di confine urgono, infatti, i lavori di risanamento dell’impianto interrato di filtrazione dell’acqua (dopo le fughe di cloro), nel capoluogo si è rotto il sistema di aerazione, compromettendo, di fatto, la quotidianità in vasca. Le circolari scolastiche passate, giovedì, di mano in mano tra i genitori degli alunni di Elementari e Medie, parlavano chiaro: un "serio guasto tecnico" ha reso inagibile la struttura sino ad "almeno l’inizio del mese di febbraio 2023". Una prospettiva poco incoraggiante. A tal punto che il problema, imprevisto quanto importante, martedì è finito sul tavolo del Municipio della Città, il quale si è messo di impegno per trovare una via d’uscita.
Con l’impianto di ricambio d’aria fuori uso, del resto, si è capito subito che non sarebbe bastato aprire porte e finestre per arieggiare i locali e ovviare al disagio. Tanto da decidere per la chiusura della vasca, pur consapevoli delle difficoltà in cui si sarebbero trovati, non solo gli alunni, ma tutti i frequentatori (e sono parecchi) della struttura di Canavée; a cominciare dagli atleti delle Società nuoto locali. D’altra parte, è stato altresì chiaro che i pezzi di ricambio del motore dell’impianto non sarebbero arrivati certo celermente. Insomma, la situazione era sotto gli occhi di tutti: utenti e società si sarebbero ritrovati per mesi senza 25 metri di piscina.
«Da tempo – ci rende attenti Paolo Danielli, capodicastero Sport e tempo libero di Mendrisio –, Canavée non è più solo a valenza scolastica, ma subisce una grande pressione quanto all’organizzazione di corsi per ogni fascia di età, l’utilizzo da parte delle Società nuoto e degli studenti dell’Accademia di architettura. Siamo persino costretti a dire di no ad alcune richieste». Poter nuotare interessa, ad esempio, anche agli alunni del campus Supsi.
«Ecco – richiama ancora Danielli – per quale motivo il Municipio ha cercato e trovato una soluzione provvisoria in attesa di aggiustare l’impianto di aerazione. Il rimedio? In tempi brevi e grazie alla collaborazione tra i servizi del Comune e le stesse società sportive prevediamo di installare delle macchine di deumidificazione. Un’alternativa pensata soprattutto per gli atleti, ma che, se tutto funzionerà a dovere, darà modo di riaprire la piscina a tutti».
D’altro canto, la struttura scolastica di Mendrisio (al pari di quella di Chiasso) è datata. E le esigenze espresse dal territorio sono tante. «In effetti – fa presente il capodicastero –, Canavée è stata concepita e dimensionata non certo per un uso intensivo qual è quello odierno. Ecco per quale motivo il Distretto punta su un impianto regionale, capace altresì di alleggerire le infrastrutture annesse agli edifici scolastici».
E qui il pensiero corre al progetto di una piscina coperta per l’intero Mendrisiotto. «Spero – osserva Danielli, anche in veste di vicepresidente del nuovo Ente regionale per lo sport – che tanto l’episodio di Chiasso alla piscina comunale che quello che si è appena verificato a Mendrisio facciano comprendere al Consiglio di Stato l’urgenza di pianificare una soluzione definitiva e duratura. Lo dico con forza: tutto ciò dimostra, una volta di più, la forte necessità di poter contare su uno spazio d’acqua coperto e regionale. Non dimentichiamo – rilancia – che il nuoto è uno dei maggiori sport (con calcio e ginnastica, ndr) praticati in questo Distretto».
Nel cassetto della regione da anni, le trattative sulla costruzione di una struttura coperta sono aperte. Il governo, infatti, ha dichiarato la sua disponibilità a entrare in materia, sullo sfondo uno studio di fattibilità commissionato da Mendrisio, Coldrerio e Chiasso, in collaborazione con l’Ente regionale per lo sviluppo (Ers). Nel piatto oggi c’è la possibilità di inserire la piscina all’interno del masterplan che ridisegna il comparto scolastico di Mendrisio, lì tra scuola media, Liceo e Spai. La vasca potrebbe affiancare la palestra quintupla già prevista. Aggiornati i progetti, il Municipio cittadino, fa sapere Danielli, ha «già sollecitato a più riprese il Cantone e nelle prossime settimane è attesa una risposta». A quel punto si conoscerà la posizione dell’autorità cantonale e si saprà se l’opzione di realizzare una piscina nell’ambito del centro studi è concreta. «In quel momento – conferma il municipale – attiveremo le pratiche per realizzare il progetto».
In effetti, Mendrisio ha pronto un piano. Esclusa con tutta probabilità la versione di una vasca da 50 metri, sono state sottoposte alcune varianti per una soluzione da 25 metri. «L’idea – ci illustra Danielli – è di creare una doppia vasca, così da far coabitare più attività, quella agonistica e quella riservata ai bambini». Adesso non resta che aspettare, con fiducia.