Telefono Sos infanzia ha riconosciuto dei progetti a favore dei minori, ciascuno dei quali ha ricevuto in donazione 4’000 franchi
Oggi, 20 novembre, è la giornata mondiale dei diritti dei bambini. L’Associazione Telefono Sos infanzia ha colto l’occasione ieri, in questa ricorrenza, per attribuire il premio Federico Mari a cinque associazioni, che hanno proposto progetti a favore di minori. Il filo conduttore di queste iniziative premiate è l’ascolto. Una componente fondamentale affinché ai bambini venga dato il supporto necessario. «L’ascolto – ha spiegato Paola Robbiani, membro di Telefono Sos infanzia – è sempre stato il cuore della nostra associazione e i volontari sono i suoi polmoni. Questa è sempre stata la forza di Federico Mari, ed è quello che cerchiamo da sempre di fare: ascoltare senza giudizi né pregiudizi». A ogni associazione premiata è stato donato un contributo di 4’000 franchi. Quest’anno hanno ricevuto il premio l’Associazione Franca, l’Associazione Young4helpchat, l’Associazione progetto genitori del Mendrisiotto e Basso Ceresio, l’Associazione Ntarabana project e l’Associazione Africa for Africa.
«Questo premio – ha proseguito Robbiani – è un po’ il coronamento di quello che siamo e che abbiamo cercato di essere. In sette anni siamo riusciti a devolvere 124mila franchi a ben 33 associazioni di volontariato attive nel nostro territorio».
Per l’Associazione Franca, è intervenuto il presidente Francesco Lombardo. «La nostra associazione, nata nel 2011, si occupa soprattutto di promozione dei diritti umani dei bambini e propone interventi nelle scuole, offrendo attività didattiche, di animazione e di produzione di filmati, durante i quali si toccano tematiche vicine alla realtà del mondo giovanile». Per celebrare i 10 anni d’esistenza, l’associazione, col sostegno del Dipartimento della sanità e della socialità e del Dipartimento delle istituzioni del Canton Ticino, e in collaborazione con l’Associazione Nucleo Meccanico, ha promosso il progetto dal titolo ‘Amani’, grazie al quale è stata premiata. «Si tratta di un podcast (degli autori Monica De Benedictis e Flavio Stroppini, ndr), in cui protagonista è Amani, una ragazzina eritrea, che giunge in Ticino dopo aver compiuto il ‘viaggio della speranza’ durato alcuni anni e caratterizzato da diverse avventure, alcune molto dure, se non tragiche». Il progetto comporta delle interviste a esperti che offrono l’occasione per ascoltare riflessioni sulla tematica dei minori non accompagnati in modo interdisciplinare e per ampliare le proprie prospettive e considerazioni sulla tematica.
Il secondo progetto premiato è frutto dell’Associazione Young4helpchat, nata a marzo 2022. «Offriamo un servizio di consulenza non professionale data dai giovani per i giovani – ha raccontato la presidente Milena Pacciorini –. Lavoriamo con la chat, il mezzo attraverso il quale i giovani comunicano». L’utilizzo di una chat «tra pari offre agli adolescenti e ai giovani un contesto a loro molto familiare, di accesso facile e veloce. Inoltre, usare una chat anonima aiuta a ridurre l’imbarazzo e ad aumentare il senso di protezione e fiducia durante la consulenza».
Si tratta di un team di 14 volontari non professionisti gestita da giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni. «Abbiamo anche otto coach professionisti nell’ambito psico-sociale e facciamo da supporto ai nostri consulenti pari se ci sono delle problematiche. Da quando è nata la nostra associazione, 8 mesi e mezzo fa, abbiamo avuto 6’300 chat». Inoltre, ha concluso la presidente, «organizziamo due serate, il martedì e il giovedì in cui trattare tematiche come il pensiero suicidario, l’autolesionismo, anoressia e bulimia, le ansie, momenti di panico, problemi di cuore ecc.».
L’Associazione progetto genitori del Mendrisiotto e Basso Ceresio, terza vincitrice, nata nel 2010, svolge un lavoro di prevenzione per evitare situazioni di vulnerabilità e violenza. «La nostra associazione – ha spiegato Tiziana Marcon, responsabile del progetto – ha un équipe di professionisti con formazione nel sociale e lavora con genitori di bambini tra 0 e i 4 anni. Per non sovraccaricare i genitori ci rechiamo noi presso i centri di socializzazione, le sale d’attesa dei pediatri ecc. L’obiettivo è di far girare le competenze, non solo tecniche ma, soprattutto, quelle dell’esperienza di vita delle famiglie. Lavoriamo con gruppi perché l’idea è quella di una comunità». La finalità «è quella di creare una nuova cultura educativa che rinforzi e sostenga le attività di volontariato già esistenti. Se i genitori stanno bene con loro stessi, stanno bene con il bambino e se il bambino sta bene è perché il genitore sta bene. La nostra porta d’entrata sono proprio loro». Infatti, «proponiamo ai genitori un percorso di quattro anni e sviluppiamo le capacità del saper essere insieme a loro. Diventando poi loro partner per attività e progetti che creiamo insieme».
Infine, i due ultimi premi sono stati consegnati a dei progetti sul territorio africano. Ntarabana project, nasce dall’esperienza della fondatrice Lucilla della Nave in Uganda. L’omonima associazione è stata costituita a settembre 2022 e ha l’obiettivo di sostenere bambini e famiglie che vivono in povertà assoluta e dar loro la possibilità di crescere e sviluppare il proprio potenziale. Il sostegno ricevuto «va a finanziare sei ragazzini che ora hanno la possibilità di cambiare la loro vita. Sono sicura – ha affermato della Nave – che con questo finanziamento riusciranno a cambiare la loro realtà, quella dei loro genitori e quella dell’intero villaggio di Ntarabana».
La missione dell’Associazione Africa for Africa è invece quella di realizzare reti idriche e pozzi, ristrutturazione di scuole e assistenza a progetti sanitari, per garantire una quotidiana autonomia nei luoghi meno abbienti dell’Africa. «Grazie a questo riconoscimento – ha affermato Hermes Mereghetti, figlio del presidente Giovanni – potremo ritornare a Chinguetti e ristrutturare la scuola che un’alluvione ha spazzato via. Questo premio lo dedico ai bambini africani».