Si rinuncia alla stagione invernale per salvare quella balneare e i Campionati svizzeri di giugno. Nei lavori si investiranno 200-300mila franchi
Stavolta Chiasso ha dovuto fare una scelta. Per salvare la prossima stagione balneare, al Comune non è rimasto altro da fare che rinunciare al nuoto... invernale. Quest’anno, quindi, niente pallone e niente tuffi fuori programma. Davide Lurati, capodicastero Sport e tempo libero della cittadina, richiama al pragmatismo: «La decisione migliore da prendere era questa», chiarisce. Alle spalle, del resto, c’è un’estate compromessa dalle fughe di cloro che, da un lato hanno messo fuori gioco uno dei due pozzi di captazione di Vacallo, a tutela della potabilità dell’acqua, e dall’altro hanno, dapprima, costretto alla chiusura di tre vasche su quattro, poi dell’intero impianto con due settimane d’anticipo sul calendario. Adesso il Municipio ha un unico obiettivo: risolvere il problema e mettere in sicurezza la struttura e la rete idrica.
L’autorità comunale, comunque, non si è data subito per vinta. Prima di gettare la spugna, tiene a far sapere lo stesso Lurati, «abbiamo provato a fare tutto il possibile. Anche se il primo pensiero – ribadisce – è andato sempre alla salute dei cittadini e alla tutela della falda freatica. Del resto, non dimentichiamo che stiamo parlando di una piscina che risale agli inizi degli anni Settanta e che l’ultimo intervento strutturale è datato 2004». Di conseguenza è stato presto chiaro che la rinuncia odierna (alla stagione invernale) darà modo di salvaguardare non solo l’estate prossima, rende attenti il capodicastero, ma anche lo svolgimento dei Campionati svizzeri di nuoto a giugno, organizzati dalla Società Nuoto Chiasso.
Questa esperienza, lascia intendere ancora Lurati, non dimenticandosi di essere pure il presidente dell’Ente regionale per lo sport, deve portare a una riflessione. «Per la prima volta dopo tanti anni il Mendrisiotto capirà cosa vuol dire restare senza una piscina olimpionica da 50 metri coperta. E di questo – annota quasi scusandosi – mi spiace molto per le società sportive – già preavvisate e in cerca ora di alternative logistiche, ndr –. La tematica tornerà a essere oggetto delle riunioni dell’Ente». Sullo sfondo il tentativo di Mendrisio di concretizzare una struttura distrettuale coperta e le trattative aperte con il Cantone.
Ora, però, la priorità per Chiasso è mettere mano all’impianto interrato di filtrazione dell’acqua – proprio nel suo ‘cuore’, costituito da bacini e condotte –, lì a ridosso della vasca olimpionica. La necessità di un risanamento è affiorata, d’altro canto, dalla perizia specialistica commissionata dal Municipio cittadino, promossa proprio per "individuare le cause del fenomeno", come ricorda l’esecutivo in una nota. In ogni caso i lavori si prospettano impegnativi, vista la portata dell’infrastruttura, e si protrarranno, si annuncia, per circa due mesi a partire dal gennaio prossimo. Per passare dalle intenzioni ai fatti, però, adesso bisognerà passare dal via libera del Consiglio comunale. A breve, ci conferma Lurati, sarà pubblicato un messaggio municipale accompagnato dalla clausola d’urgenza – la tempistica è importante – e dall’obiettivo di sottoporlo all’esame del legislativo il 19 dicembre prossimo. L’intervento si stima comporterà un investimento tra i 200 e i 300mila franchi, ora si attende solo di conoscere i costi di dettaglio.
Non ci si fermerà, però, qui. «Abbiamo dato incarico alla ditta che si sta occupando dei lavori – spiega ancora Lurati –, di presentare delle proposte su un rinnovo strutturale completo. Ovvero per un ulteriore intervento da pianificare sull’arco di 5-10 anni». Come dire che il cantiere della ristrutturazione della piscina comunale sarà su più tappe.
Nel frattempo, aver archiviato la stagione invernale in vasca darà modo di risparmiare sulle spese dettate dalla posa del pallone e dai consumi energetici. Rimane, poi, ancora un aspetto che il Municipio chiassese sarà chiamato a valutare: la gestione delle convenzioni strette con gli altri Comuni del Mendrisiotto per l’utilizzo condiviso dell’impianto pubblico coperto.