Si è conclusa fra calorosi applausi, dopo quattro giornate ricche di incontri, la ventiduesima edizione del Festival internazionale di narrazione
Ha calato il sipario domenica 21 agosto, la ventiduesima edizione del Festival internazionale di narrazione di Arzo. Quattro giornate che sono state un condensato di incontri, spettacoli, laboratori, momenti musicali e proposte culturali, dalle più impegnate alle più divertenti. Straordinaria, dunque, è stata la risposta del pubblico. Nel corso dei quattro giorni, grandi e piccini hanno riempito, fra Arzo e Meride, con il loro calore e i loro applausi tutti gli spazi, confermando l’intima natura della manifestazione: "Una realtà – come spiegato dagli organizzatori – che prima di ogni altra cosa è incontro, condivisione e vicinanza". Festival che non ha mancato di mostrare anche il suo ‘risvolto’ ecologico: la proposta cioè di un evento "più sostenibile dal punto di vista ambientale, una spinta a lasciare a casa l’automobile e raggiungere il Festival con i mezzi pubblici, gratuiti in tutto il cantone, tramite i biglietti per gli spettacoli".
L’edizione, dal titolo ‘Che basta un colpo di vento per’, ha del resto toccato temi quali l’impatto delle nuove tecnologie, l’identità, la giustizia, la mafia. I bambini hanno potuto godere di storie ricche di fantasia, magia e possibilità. Uno spazio particolare, poi, è stato quello dedicato alla compagnia Karakorum Teatro, che ha presentato l’esito del suo lavoro sulle frontiere e che l’ha portata ad abitare il territorio della montagna per qualche settimana, alla ricerca di storie. Non sono mancate occasioni di crescita e scambio confrontandosi sulla tecnologia, i confini, le narrazioni per l’infanzia, le figure visionarie e dimenticate. Il progetto ‘Narrare senza stereotipi’ con laboratori per adulti e bambini, incontri e spettacoli ha reso, infine, possibile la condivisione di interrogativi e prospettive intorno alle narrazioni dedicate all’infanzia. "Eccezionale, ancora una volta – hanno voluto ricordare i promotori – è stato l’elemento più prezioso: l’incredibile gruppo di collaboratori, volontari e pubblico; persone che con la loro affezionata e tenace presenza accompagnano e rendono possibile il Festival, anno dopo anno".