Dopo l’interrogazione della Lista civica Per Mendrisio che chiedeva spiegazioni sul futuro dell’edificio, parte anche una richiesta di protezione
Il futuro della casa degli anni Trenta all’incrocio tra via Beroldingen e via Franscini a Mendrisio è ancora una questione aperta. La domanda di costruzione presentata al Municipio della città ha suscitato preoccupazione, in primis tra i consiglieri comunali della Lista civica Per Mendrisio (primo firmatario Tiziano Fontana) che hanno presentato un’interrogazione il 9 agosto chiedendo spiegazioni sul futuro di un edificio che potrebbe essere inserito tra quelli meritevoli di tutela, e in secondo luogo nella Società ticinese per l’arte e la natura (Stan), che ora richiede la protezione dell’immobile in quanto bene culturale di epoca Liberty.
Il progetto che fa discutere prevede la demolizione della villa e la successiva costruzione di un complesso residenziale-commerciale formato da due blocchi. La Stan, di cui presidente è Tiziano Fontana, come si legge nella richiesta inoltrata alla Città, insiste sul suo valore storico, riprendendo le parole dell’architetto e storico dell’architettura Riccardo Bergossi, il quale ha indicato che la casa "è un esempio di quell’architettura degli anni Trenta, particolarmente rara a Mendrisio" e che risponde quindi al requisito della conservazione integrale delle sue caratteristiche originali.
Sempre secondo la Stan, si tratta dunque di un edificio di pregio, meritevole di protezione e quindi di entrare a far parte del patrimonio storico-architettonico cittadino. La richiesta richiama inoltre il Piano direttore cantonale, il quale indica che "ai beni culturali e ai loro contesti è necessario ridare un ruolo maggiormente significativo, affinché diventino cardini della progettazione territoriale e del paesaggio". L’auspicio della Società è dunque che l’edificio sia protetto ai sensi della Legge sulla protezione dei beni culturali, quale bene culturale di interesse locale.