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Mendrisio, la maternità dell’Obv non si tocca

Lo conferma il governo rispondendo alle interrogazioni di Giorgio Fonio, Luca Pagani e Maurizio Agustoni (il Centro) e Claudia Crivelli Barella (Verdi)

Il governo rassicura
(archivio Ti-Press)
15 luglio 2022
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Il trasferimento del C Pap dall’ospedale di Mendrisio a quello di Bellinzona "non mette e non metterà in discussione il mantenimento del reparto di ostetricia e neonatologia presso l’ospedale Beata Vergine di Mendrisio, vincolato da un mandato preciso deciso dal Gran Consiglio". Ad affermarlo è il Consiglio di Stato, sollecitato da due interrogazioni di Giorgio Fonio, Maurizio Agustoni e Luca Pagani (il Centro) e da una di Claudia Crivelli Barella (I Verdi) e cofirmatari. Atti presentati nel corso del 2020. L’apparecchio C Pap, si legge nella risposta, "è stato trasferito a Bellinzona, sede centrale dell’Istituto pediatrico della Svizzera italiana (Ipsi) e dell’unità di cure intense neonatali". Questo "sia per non lasciare inutilizzata una tale risorsa durante i periodi di chiusura del reparto a Mendrisio a causa dell’emergenza pandemica, sia per poterne garantire un uso corretto e appropriato da parte di personale specializzato". Si tratta infatti di "un’apparecchiatura che richiede conoscenze specifiche e il cui utilizzo ritardato o scorretto potrebbe mettere a repentaglio la salute del neonato". Il governo fa inoltre sapere che nelle altre tre maternità dell’Eoc sono stati installati dei C Pap manuali funzionali per un’assistenza post-parto di breve durata o in attesa dell’arrivo dell’équipe di trasporto per i casi più gravi". Il progetto dell’Ipsi prevedeva l’acquisto di apparecchiature (incubatrice), la definizione dei criteri di centralizzazione e la preparazione e organizzazione di un picchetto di pediatria, neonatologia e anestesia con la reperibilità in 15 minuti. "La soluzione organizzativa prevista valorizzava la presenza delle sei maternità esistenti nel Cantone, con un’organizzazione in rete che ne avrebbe ottimizzato percorsi e presa in carico, in particolare per le gravidanze e i parti a rischio conclamato o potenziale". Raggiunto da ‘laRegione’, il deputato Giorgio Fonio si dichiara «soddisfatto per il mantenimento della maternità – commenta –. La risposta conferma quanto più volte già affermato dal consigliere di Stato Raffaele de Rosa e che per noi essere una priorità: la salvaguardia del reparto donna-bambino dell’ospedale di Mendrisio». In sospeso resta il futuro del pronto soccorso pediatrico. «Un altro tassello importante dell’offerta sanitaria momò. Ora, alla luce della risposta del governo, è importante che i comuni continuino a dare manforte», conclude Fonio.

Le chiusure per il Covid

I timori relativi alla possibile chiusura dei reparti di ostetricia e neonatologia e del pronto soccorso pediatrico sono nati a seguito dei trasferimenti temporanei legati all’emergenza sanitaria e, aggiunge il governo, "alla necessità di spostare personale e attrezzature specifiche, in particolare di anestesia e cure intense, da Mendrisio a Locarno, per la presa a carico dei pazienti Covid". In merito al pronto soccorso pediatrico dell’Obv, nella risposta viene ricordato che lo stesso "è rimasto aperto 7/7 e 24/24 con una riduzione dell’orario di apertura alla fascia 10-20 nel momento in cui l’ospedale regionale di Locarno ha dovuto aumentare la capacità di accoglienza dei pazienti Covid a 160 letti". Una situazione continuata fino al 1° aprile 2021, "al momento in cui gli orari di apertura sono tornati a essere quelli prepandemici". Visto l’aggravarsi progressivo della situazione nel tardo autunno "si è tornati a chiudere il pronto soccorso pediatrico di Mendrisio di notte nel corso del mese di dicembre". L’apertura sulle 24 ore è ripresa il 28 febbraio. Per il futuro, Eoc Ipsi "stanno approfondendo le modalità di collaborazione con l’Associazione dei pediatri della Svizzera italiana e i professionisti attivi a livello ambulatoriale nelle diverse regioni per i servizi di urgenza e di picchetto". Gli eventuali cambiamenti organizzativi "verranno in ogni caso sottoposti anche al vaglio delle autorità cantonali e dei comuni interessati". P.COL.

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