Mendrisiotto

Mendrisio, ‘come si sta gestendo la penuria d’acqua?’

A chiederlo, con un’interrogazione urgente al Municipio, sono tre consiglieri comunali dell’AlternativA

La siccità prolungata si sta facendo sentire
(archivio Ti-Press)
7 luglio 2022
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L’annuncio risale a inizio settimana: a Mendrisio – così come a Castel San Pietro – vige il divieto di utilizzare l’acqua potabile per scopi non domestici. Un provvedimento che la Città ha preso a causa del perdurare di scarsità di precipitazioni e dei forti consumi. Una situazione che, previsioni meteo alla mano, dovrebbe protrarsi anche nel prossimo periodo. Il tema della siccità a Mendrisio arriva anche sul tavolo del Municipio della Città, con un’interrogazione urgente firmata dai consiglieri comunali Cristina Marazzi Savoldelli, Giampaolo Baragiola e Marion Bernardi (AlternativA) che, dall’autorità comunale, vogliono sapere "come gestisce la penuria d’acqua, questo bene prezioso". Il tema è ormai di stretta attualità ogni estate. "L’acqua, la più importante risorsa del pianeta, è un bene comune che appartiene a tutti gli abitanti della terra ed è patrimonio dell’umanità – spiegano i consiglieri comunali –. L’accesso all’acqua è un diritto fondamentale e inalienabile che va garantito a tutti".

La preoccupazione cresce

Le poche precipitazioni stanno lasciando il segno un po’ ovunque e le segnalazioni di fiumi in secca si moltiplicano giorno dopo giorno. A queste si aggiunge quanto sarebbe successo ad Arzo, dove la pompa per captare l’acqua dal fiume Gaggiolo "ha avuto un impatto letale sulla fauna ittica". Le domande arrivate sul tavolo del Municipio sono diverse. Si vuole innanzitutto sapere "l’Aim come gestisce questa drammatica situazione di mancanza d’acqua" e se la popolazione "è stata informata in modo capillare". I consiglieri comunali chiedono inoltre "che tipi di controlli vengono effettuati e quali provvedimenti sono previsti per chi non rispetta i divieti". Guardando al futuro, "qual è l’attuale situazione idrica del Comune e quali sono le previsioni?". Il Consiglio comunale ha inoltre più volte tematizzato il problema delle perdite d’acqua: "Qual è la situazione?". Altro tema sempre attuale – ed emerso anche nell’ultima seduta di Consiglio comunale, "quando il collega Robbiani non ha ottenuto una risposta chiara" – è quello dell’acquedotto a lago. Dal Municipio si vuole sapere "a che punto sono i lavori e quando presumibilmente l’acquedotto a lago sarà realtà". E infine, "è previsto un aumento del prezzo dell’acqua per la cittadinanza?".

Campanello d’allarme nel 2018

L’interrogazione fa anche il punto sulla situazione idrica in Svizzera. "Fino a qualche anno fa – si ricorda – si credeva che il problema dello ‘stress idrico’ non avrebbe mai coinvolto la Svizzera. Il 2018 è stato un campanello d’allarme e l’acqua ha cominciato a scarseggiare in molti piccoli comuni". Il nostro Paese è tuttora privo di un sistema di individuazione precoce e di allerta, in grado di prevedere con diverse settimane di anticipo il delinearsi di una situazione critica e di allertare la popolazione. "In una situazione di siccità, spesso le autorità cantonali e locali e i settori interessati come l’agricoltura, il comparto idroelettrico, l’approvvigionamento idrico, la navigazione e la protezione della natura non riescono a intervenire per tempo con delle misure". Per questo "i settori devono aspettarsi danni". Il Consiglio federale è intenzionato a correre ai ripari, in considerazione dei periodi di siccità sempre più frequenti, e allestire un sistema di individuazione precoce e di allerta. "Le categorie interessate, come gli agricoltori o i fornitori di acqua potabile, possono così adottare misure idonee e prevenire danni". Un apposito mandato è stato conferito dal Consiglio federale durante la seduta del 18 maggio scorso.

La situazione in Ticino

E in Ticino? "Gli invasi sono pieni solo al 25% della capacità contro un riempimento medio che negli scorsi anni sfiorava il 70 per cento – spiegano ancora gli interroganti –. Un inverno senza neve prima e una primavera secca con scarse precipitazioni hanno determinato una scarsità d’acqua a livello di riserve idriche e anche sul territorio che stiamo fronteggiando". Un "allarmante cambiamento climatico" che viene constatato quotidianamente, "anche alle nostre latitudini e nel nostro Comune". Lo straordinario periodo di siccità che stiamo vivendo "impone una riflessione generale e un uso parsimonioso dell’acqua. Partendo dal presupposto che ognuno e ognuna di noi può fare qualcosa", concludono Cristina Marazzi Savoldelli, Giampaolo Baragiola e Marion Bernardi.

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