Mendrisiotto

Mendrisio, elettricità garantita per il Sud del Ticino

Ffs e Aim hanno inaugurato oggi a Rancate due impianti che assicurano il rifornimento energetico a ferrovie ed economie domestiche

(TiPress)
3 giugno 2022
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Cinque anni or sono la Commissione della gestione di Mendrisio nel suo rapporto scriveva: "A volte passano treni che è meglio prendere senza aspettare, perché potrebbero non passare una seconda volta. Quanto proposto nel messaggio 47/2017 è uno di questi momenti: occorre dunque cogliere l’occasione al volo". Oggetto protagonista del testo la richiesta di un credito dal valore di 6,9 milioni di franchi per la realizzazione di un nuova sottostazione elettrica in zona Tana.

Progetto però redatto a più mani dato che, oltre a una sottostazione da rinnovare per Comune e Aziende industriali di Mendrisio (Aim), nella stessa area, anche le Ferrovie svizzere necessitavano di realizzare una nuova infrastruttura per l’energia di trazione, ovvero la corrente utilizzata per far funzionare i treni nonché il trasporto ferroviario.

Una collaborazione, quella tra Ffs e Mendrisio, costruita nel tempo e che ora viene suggellata da due impianti – una centrale convertitrice e una sottostazione – costruiti sotto lo stesso tetto (ma non appartenenti alla medesima gestione, dato che le strutture sono indipendenti l’una dall’altra). Una collaborazione che, alla fine, ha portato a un investimento totale per il progetto di circa 54 milioni di franchi.

«Oggi non si celebra solo l’opera ingegneristica, ma anche il successo di una cooperazione che ha saputo dare i suoi frutti. Si dice che l’unione fa la forza e questa ne è una dimostrazione – ha affermato il sindaco del capoluogo momò Samuele Cavadini durante l’inaugurazione –. In più abbiamo anche ottimizzato i costi di realizzazione, che sarebbero lievitati se avessimo affrontato il tutto da soli come Comune».

Elettricità garantita nel Sottoceneri

«Il Ticino negli ultimi anni è stato teatro di due importanti eventi legati all’evoluzione dei trasporti. Pensiamo al completamento dell’AlpTransit, che è considerata la più importante rete ferroviaria d’Europa, oppure l’apertura del tunnel del Ceneri. Questi hanno portato a un aumento dell’offerta nel traffico di merci e passeggeri e, di conseguenza, anche il fabbisogno di energia elettrica», ha raccontato Thomas Scholler, capoprogetto generale.

Oltre all’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria, le Ffs hanno però potenziato anche la loro infrastruttura elettrica, allo scopo di garantire un maggiore e più stabile approvvigionamento di corrente di trazione per l’esercizio ferroviario. Ma non solo: l’impianto di Mendrisio gioca un ruolo strategico anche per assicurare la ridondanza – volgarmente: l’esistenza di più macchinari e sistemi in funzione – per la corrente di trazione.

Come funziona la convertitrice

La nuova centrale convertitrice è collegata sia alla linea di Swissgrid sia a quella delle Ffs e il convertitore di frequenza (munito di due trasformatori) trasforma la frequenza proveniente dalla rete Swissgrid a quella per l’esercizio ferroviario. Degli interruttori isolati a gas collegano l’impianto alla rete ad alta tensione del San Gottardo delle Ffs. Grazie a due trasformatori, una parte dell’energia passa alla linea di contatto che alimenta la linea ferroviaria a sud del Monte Ceneri. Oltre all’impianto principale, in prossimità dei binari a Mendrisio sono state ampliate le stazioni di commutazione, mentre a Balerna ne è stata costruita una nuova.

Un impianto per 11mila utenti

La sottostazione Tana, insieme a quella di Penate, garantisce la distribuzione di energia elettrica agli oltre 11’000 clienti nel comprensorio. La nuova sottostazione, entrata in servizio nell’agosto del 2020, ha sostituito quella costruita nel 1968 e, rispetto al precedente impianto, occupa meno spazio perché da un impianto aereo a cielo aperto si è passati a campi incapsulati isolati con gas e gestiti a distanza, il tutto in un unico edificio.

Oltre all’energia, la cura dell’ambiente

A giovare del progetto anche il territorio circostante. Il lungofiume del Laveggio, incanalato artificialmente in passato, è stato rinaturato e riqualificato, rioccupando così i propri spazi. In questo modo la natura si riprende una parte di territorio e l’acqua, in caso di piena, ha più spazio per scorrere.